Assunta solo dopo un infortunio e licenziata mentre è ancora convalescente: “Ha fatto troppe assenze”. Cuoca vince il ricorso contro il ristorante

La donna lavorava in cucina senza contratto ma quando si è dovuta assentare per malattia è stata messa alla porta. Il giudice le ha dato ragione

Inizia a lavorare in un ristorante, nel territorio di Capannori, ma senza nessun contratto: dopo un mese subisce un infortunio che la costringe al ricovero in ospedale e solo allora il datore di lavoro le invia il contratto. Ma per licenziarla dopo alcuni giorni per troppe assenze.

Il tribunale di Lucca ha giudicato illegittimo il licenziamento della donna di origine straniera perché le assenze non superavano la soglia ed erano assolutamente giustificate dai certificati dei medici dell’ospedale cittadino del San Luca e non solo ha riordinato il reintegro sul posto di lavoro ma ha condannato il ristorante e versare alla donna circa 3mila euro di differenze retributive adeguando lo stipendio al contratto collettivo nazionale, ma anche a 5 mensilità per l’ingiusto e illegittimo provvedimento per un totale di circa 6200 euro. La donna, difesa dall’avvocata Silvia Fantozzi, si era rivolta ai giudici nel 2021 all’epoca dei fatti e lo scorso 15 giugno il giudice Antonella De Luca del tribunale ha accolto tutte le sue richieste.

La donna aveva chiesto la nullità del licenziamento comminatogli mentre la stessa era in malattia nonché il pagamento delle retribuzioni non corrisposte. In particolare in giudizio ha affermato di aver iniziato a lavorare svolgendo mansioni di cuoca nel ristorante il 3 agosto del 2021 senza che il rapporto venisse però formalizzato in alcun modo. Avrebbe dunque lavorato dalle 10 alle 14,30 per sei giorni la settimana e il sabato anche la sera dalle 18,30 alle 22. Il 20 settembre dello stesso anno intorno alle 11 del mattino mentre era intenta a lavorare nella cucina dell’attività era stata colta da  un malore perdendo i sensi. La lavoratrice era stata soccorsa dall’ambulanza e condotta al pronto soccorso del San Luca di Lucca, dove come risulta dal verbale rilasciato era arrivata alle 11,36. Solo in seguito a questo episodio la società nel pomeriggio dello stesso giorno alle 15 aveva comunicato l’assunzione della cuoca con decorrenza dal 20 settembre sino al 31 dicembre del 2021. Il 22 settembre la donna poi riceve tramite un messaggio whatsapp copia del contratto e del modello Unilav, accompagnati dal messaggio di testo: “Questi fogli servono per licenziarti”. La cuoca rimane assente dal lavoro per malattia dietro certificato medico anche nei giorni successivi e infine con una lettera il 29 settembre il ristorante comunica alla ricorrente il licenziamento. Racconto che dopo le verifiche e le testimonianze ha convinto il giudice che infatti scrive in sentenza: “Il ricorso deve essere accolto. Il ricorrente ha correttamente adempiuto al proprio onere probatorio, dimostrando, documentalmente la sussistenza del rapporto di lavoro per come delineato nell’atto introduttivo, l’esistenza del licenziamento, la sua impugnazione stragiudiziale e l’entità della retribuzione globale di fatto. Le contestazioni avanzate nei confronti del provvedimento espulsivo appaiono condivisibili”. Il ristorante è stato condannato anche a 4.600 euro di spese di lite e di giudizio.

Sostieni l’informazione gratuita con una donazione

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di Lucca in Diretta, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.