Pronto soccorso in affanno per carenza di personale: la commissione sociale farà un sopralluogo
I medici scrivono una lettera al sindaco per segnalare le criticità. Di Vito: “Da luglio 2022 non è cambiato niente”
Dalla carenza di personale, alla riorganizzazione del 118 e della guardia medica, dalle aggressioni in corsia, fino alla realizzazione di Case della comunità per venire incontro alle esigenze del cittadino sul territorio. Sono questi gli argomenti in discussione nella seduta di oggi (10 novembre), della quarta commissione politiche sociali, abitative e della salute, in cui si è anche parlato di un eventuale sopralluogo al pronto soccorso di Lucca, per verificare direttamente i problemi riscontrati dalla popolazione.
L’argomento all’ordine del giorno: la situazione del pronto soccorso del San Luca e le sue criticità. Un primo incontro per decidere modalità di approccio ai problemi, per poi essere ripreso nelle prossime sedute.



Il tema viene affrontato dopo le numerose segnalazioni di problemi riscontrati dai cittadini durante le visite al pronto soccorso del San Luca, dopo una lettera inviata dai medici al sindaco di Lucca Mario Pardini e dalle decisioni prese nella Conferenza zonale dei sindaci della piana di Lucca.
“Rispetto alle criticità evidenziate a luglio 2022 da parte dei medici del pronto soccorso, niente è cambiato – dichiara il consigliere con delega alla sanità, Alessandro Di Vito -. Unico intervento portato avanti dall’Asl è stato un aumento di una unità del personale Oss. Non è cambiato niente perché nel frattempo ci sono state delle delibere importanti a livello regionale, che parlano di riorganizzazione del 118 e della guardia medica. L’argomento è stato discusso nella Conferenza dei sindaci ed è stato redatto e approvato un documento in proposito ad agosto, in cui sono contenute delle azioni che alleggerirebbero il pronto soccorso del San Luca”.
“La delibera regionale infatti permette la possibilità di ricollocare la guardia medica adiacente ai pronto soccorso – prosegue Di Vito -. Così, il medico di guardia, durante i momenti di stand by potrebbe aiutare il personale del pronto soccorso, aggiungendo una professionalità importante, in una situazione di estrema carenza di personale. Voglio infatti ricordare che a Lucca vige la situazione peggiore della Toscana (solo dopo l’Isola D’Elba) per quanto riguarda i medici del pronto soccorso. Ne sarebbero previsti 18 ma sono in 13 di cui solo 5 hanno un contratto a tempo indeterminato“.
A Lucca, il servizio medico di continuità assistenziale si trova a Campo di Marte, mentre il pronto soccorso all’ospedale San Luca, a più di 3 km di distanza l’uno dall’altro. Al suo interno operano durante il pomeriggio tre medici e la notte uno solo, ma il carico di lavoro nelle ore notturne risulta molto ridotto.
“Il documento approvato nella Conferenza dei sindaci è un atto d’indirizzo – spiega Di Vito -, in cui viene riportata una razionalizzazione della guardia medica in base al volume di lavoro, si prevede poi il suo spostamento accanto all’ospedale San Luca. I costi di un’operazione simile sono praticamente zero, è solo uno spostamento logistico, però non sembra esserci volontà di attuarlo da parte degli operatori sanitari”.
La necessità di una riorganizzazione della guardia medica, passa necessariamente anche da una riorganizzazione territoriale della sanità. Su questo argomento sono dirimenti le ultime delibere regionali che riguardano la costituzione di Case di comunità.
“Su Lucca il servizio delle Case di comunità non funziona – dice Di Vito -, ma in altri luoghi, neanche troppo distanti da noi, funzionano e funzionano bene. Si parla di cittadini che si recano al pronto soccorso lamentando problemi che non sono delle vere e proprie emergenze. Le Case di comunità potrebbero essere una soluzione al problema, in cui ci si potrebbe rivolgere in caso di un codice bianco o azzurro. Oggi sul nostro territorio mancano delle strutture, ma se hai un hub dove devono garantire dei servizi di diagnostica di base, centro prelievi e cure specialistiche, tutti i giorni 24 ore su 24, a cui si aggiungono del hub satelliti operativi 6 giorni su 7, le cose possono cambiare veramente”.
La Commissione chiede un sopralluogo al pronto soccorso del San Luca per osservare direttamente i problemi che sono stati evidenziati dalle segnalazioni di operatori e cittadini.
“Il sopralluogo è molto importante – precisa Di Vito -, ma lo è solamente se ci permettono di accedere all’interno altrimenti a mio avviso ci sono altre cose da mettere davanti. Ad esempio l’audizione del responsabile del 118, o di semplici cittadini in Commissione”.
I consiglieri di opposizione Daniele Bianucci ed Enzo Alfarano chiedono di tenere uniti i temi connessi delle criticità del pronto soccorso con quello della riorganizzazione sanitaria territoriale, a loro avviso, due argomenti imprescindibili l’uno dall’altro. Per ottenere i finanziamenti per il pronto soccorso ci vuole una riorganizzazione. Inoltre, chiedono di evidenziare le necessità e le criticità della struttura. Per verificare tutto ciò – a detta dei due consiglieri -, la vista al pronto soccorso sarebbe doverosa e necessaria a cui si aggiungerebbe anche l’ascolto di rappresentanti sindacali degli operatori sanitari. Alfarano sottolinea anche l’incremento delle aggressioni al personale del pronto soccorso.
“Quest’ultima è una situazione molto grave – dice il consigliere con delega alla sanità, Alessandro Di Vito -. Esiste ancora il posto di polizia ma non si trova più all’ingresso del pronto soccorso, quindi non può vedere la situazione che si crea li. Molte volte le discussioni nascono con parenti dei pazienti che vorrebbero accedere alla struttura o almeno avere informazioni sulla situazione. Anche qui occorre venirci incontro, alcuni operatori sanitari sono rimasti al tempo del Covid e c’è poca sensibilità a riguardo, ma in caso di minori e anziani c’è bisogno di assistenza. Manca quindi una capacità di dialogo tra le parti, se si riuscisse a venirsi incontro, secondo me, certe situazioni si potrebbero evitare”.
La carenza di medici è probabilmente il problema più grave che deve affrontare la sanità lucchese. In attesa di provvedimenti regionali però, secondo Di Vito, ci sono degli interventi che potrebbero essere messi in campo.
“All’interno del pronto soccorso del San Luca ci sono 4 ambulatori – dice Di Vito -, un ambulatorio per i codici bianchi o azzurri, un ambulatorio per le accettazioni, dove lavorano due medici e può ospitare sei pazienti, uno per le emergenze che ne può ospitare due. C’è anche un altro ambulatorio ma è chiuso per mancanza di personale. La mancanza di operatori sanitari è un problema molto grave, ma molte persone si recano al pronto soccorso senza avere delle vere emergenze. Se esistesse una struttura che accoglie i codici bianchi e azzurri sarebbe un notevole alleggerimento per il pronto soccorso. Purtroppo una struttura del genere non c’è su Lucca e in altri luoghi dove esiste molti cittadini non lo sanno e vanno direttemente nei pronto soccorso, intasandoli. Molte volte è proprio il medico di base a consigliarlo, questo è sbagliato.”
La seduta si conclude con l’idea di organizzare un sopralluogo al pronto soccorso del San Luca, a patto che, si possa entrare nella struttura per verificare direttamente la situazione.