Incarichi a dipendenti Asl senza autorizzazione, nuovo round in appello per la Don Baroni

2 dicembre 2023 | 16:16
Share0
Incarichi a dipendenti Asl senza autorizzazione, nuovo round in appello per la Don Baroni

Secondo la Cassazione non può esistere assenso tacito in caso di lavoratori di altre aziende sanitarie diverse da quella con cui esisteva una convenzione

Dipendenti pubblici delle Asl utilizzati per diversi incarichi retribuiti dall’associazione Don Baroni, la questione torna, parzialmente, in Corte d’Appello.

Così ha deciso la Cassazione lo scorso 10 ottobre con sentenza pubblicata in questi giorni.

I fatti risalgono al 2008. L’associazione ha sempre eccepito secondo una autorizzazione implicita dell’azienda sanitaria. Era la stessa Usl 2 di Lucca, infatti che, sulla base di convenzioni stipulate con la Don Baroni, forniva i nominativi dei professionisti. A ricorrere era stata l’Agenzia delle Entrate la cui posizione era stata rigettata in Corte d’Appello nel luglio 2019.

La Cassazione ha parzialmente accolto l’ulteriore ricorso dell’Agenzia. Non per i dipendenti della allora Usl 2, in qualche modo ‘giustificati’ all’impiego dalla convenzione stipulata dall’ente pubblico con l’associazione, quanto per i dipendenti di altre Usl diverse da quella di Lucca. In questo caso “in mancanza, come accertato, dell’autorizzazione delle amministrazioni di appartenenza, la semplice circostanza che i dipendenti utilizzati fossero individuati dalla Usl 2 di Lucca, con la quale, come detto, sussisteva una specifica voncenzione in tal senso, non costituisce presupposto logico e fattuale per poter far supporre che l’associazione fosse convinta che l’autorizzazione per tali incarichi fosse stata rilasciata, né, comunque, che tale convincimento fosse incolpevole, cioè esente da colpa”.

Nell’accogliere il ricorso dell’Agenzia delle Entrate limitatamente al caso che, secondo la Corte, merita censura, la Cassazione ha rinviato gli atti alla Corte d’Appello di Fireize, in composizione diversa. La stessa provvederà anche alla liquidazione delle spese del giudizio di legittimità.