Lavora per quattro mesi come lavapiatti senza riposo settimanale: il giudice le ‘raddoppia’ il compenso

Il datore di lavoro condannato anche a pagare 2400 euro di spese di lite
Lavora come lavapiatti in un locale della provincia di Lucca per quattro mesi ma riceve come compenso la metà di ciò che le spetta. È questo il motivo per cui una donna ha portato in tribunale il datore di lavoro, chiedendo la differenza retributiva fra quando spettante e quanto liquidato.
Il giudice del tribunale civile di Lucca ha verificato, anche attraverso testimoni che quanto scritto nel contratto, un inquadramento di settimo livello a tempo determinano fino ad agosto e poi intermittente nel mese di settembre, non corrispondeva alla realtà dei fatti. I colleghi della donna, infatti, hanno affermato che la stessa non solo lavorava sette ore al giorno, ma non godeva neanche del riposo settimanale, neanche nelle domeniche e nei festivi.
Il datore di lavoro non si è presentato a dare la sua versione dei fatti, asseverando così, in qualche modo, la versione dei testimoni. La sentenza ha per questo accolto il ricorso e condannato il datore di lavoro al pagamento di 3416 euro di differenze retributive e alle spese di lite pari a 2400 più Iva e oneri.