Impianto sportivo di San Cassiano a Vico, respinto il nuovo ricorso della Real Academy

Un altro round a favore del Comune dopo la revoca della concessione e l'ordinanza di sgombero recapitata alla società

Campo sportivo di San Cassiano a Vico, un altro round al Comune di Lucca verso il rilascio della struttura dopo la revoca della concessione al Real Academy Lucca.

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La sezione prima del Tar Toscana ha infatti respinto oggi (17 gennaio) il ricorso per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia della determina con cui si procede alla risoluzione della concessione tra Comune e Real Academy e Giovani Granata Monsummano per la gestione dell’impianto e degli atti successivi, a partire dalla comunicazione della determina fino all’ordinanza del 12 dicembre per il rilascio coattivo dell’impianto sportivo.

Per il tribunale amministrativo, che richiama le precedenti decisioni sia della sezione sia del Consiglio di Stato, il rigetto del ricorso appare ancor più valido dal momento che l’attività sportiva della società viene ormai svolta in altre sedi e che la mancata restituzione dell’impianto “non risulta avere più alcuna giustificazione, neanche interinale, così come non può trovare giustificazione la realizzazione ad opera della ricorrente di ulteriori opere abusive”.

Non giustifica il nuovo ricorso, presentato assieme al comitato dei genitori dei tesserati, secondo il Tar, neanche la richiesta di accertamento tecnico preventivo, perché tale istituto trova la sua collocazione giuridica prima dell’instaurazione del contraddittorio e non prima dell’instaurazione del giudizio.
“La Sezione – concludono le motivazioni – ritiene non necessario procedere ad accertamenti istruttori in un contesto in cui, fin dal primo pronunciamento cautelare (dell’11 settembre scorso, ndr), sono già stati evidenziati dubbi in ordine alla stessa giurisdizione del giudice amministrativo e formulata apposita riserva di valutazione in proposito ed in cui le circostanze fattuali oggetto di accertamento indicate nella seconda serie di motivi aggiunti risultano, da un lato, già documentate o agevolmente documentabili da ambedue le parti (anche in contraddittorio, in sede di rilascio dell’impianto) e, dall’altro, potrebbero risultare irrilevanti (come per l’originaria non conformità dell’impianto, che non abilita certo la ricorrente a modificarne la strutturazione o come l’intera problematica relativa alla rilevanza delle violazioni edilizie che potrebbe risultare assorbita dalla ben diversa problematica della mancanza dell’autorizzazione dell’ente proprietario alle modificazioni, chiaramente prevista nell’atto convenzionale)”.

Il Tar ha dunque respinto l’istanza cautelare proposta con una seconda serie di motivi aggiunti e ha condannato la società ricorrente al pagamento delle spese per 4mila euro.

Dal Real Academy c’è però intenzione di proseguire sulla strada giudiziaria. A darne conferma è il presidente Claudio Polonia, che raggiunto telefonicamente dichiara: “Andiamo al Consiglio di Stato. Siccome su questo impianto sono stati investiti 800mila euro, ne abbiamo stanziati altrettanti per far fronte alle spese legali”.
Secondo Polonia, il Tar non è entrato nel merito delle questioni sollevate dalla società.
“Comunque, anche questa volta il Tar non è entrato nel merito – prosegue Polonia -, non ha verificato se i lavori sono sanabili e non ha nominato un ctu per definire se al 2 luglio scorso l’impianto fosse conforme dal punto di vista urbanistico. Fino a che non verranno fuori queste due verità, noi andremo avanti per vie legali”.

Soddisfazione invece da parte dell’amministrazione comunale che ha aggiunto: “Ancora una, volta gli organi giudiziari hanno dato conto della totale correttezza dell’operato dell’amministrazione e dei dipendenti comunali di Lucca che in questi mesi hanno difeso solo la legalità e l’integrità di un bene che appartiene a tutti cittadini. A questo punto l’amministrazione attuerà nuovamente le procedure interrotte per il recupero della struttura“.

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