60 minuti di trattative fallite, poi lo sgombero: un’ora di tensione al campo di San Cassiano a Vico
Anche una dottoressa del 118 cerca di mediare con Polonia ma non viene fatta entrare. I genitori dei ragazzi amareggiati: “Una pagina triste per lo sport”
C’è chi scuote la testa, e sono tanti. C’è chi, in disparte e sommessamente, parla di una “pagina triste” per lo sport a Lucca. Ma in tutti i volti dei genitori dei ragazzi del Real Academy Lucca c’è un sentimento comune: quello dell’incredulità per la piega che questa mattina (8 febbraio) ha preso lo sgombero dell’impianto comunale di San Cassiano a Vico.
Ad innalzare la tensione è stato lo stesso Claudio Polonia. Ben prima di trincerarsi nella sede della società aveva confessato ad alcuni quali fossero le sue intenzioni. Sono seguiti minuti lunghissimi: un’ora in cui tra tentativi di trovare una mediazione falliti, proteste dei genitori – alcune rivolte sia a rappresentanti delle forze dell’ordine che al personale degli uffici comunali presenti – e blitz finale, in molti sono rimasti con il fiato sospeso. Perché oltre all’incredulità c’era il timore che la situazione potesse degenerare.
Da qui gli sforzi delle forze dell’ordine coordinate dalla questura di arrivare ad una soluzione senza rischi e un intervento diretto. Si è provato anche a far parlare un medico del 118 con Claudio Polonia. Nemmeno la dottoressa è stata fatta avvicinare: “Qui dentro – le ha detto Polonia – non entra nessuno, solo sindaco e assessore se verranno”. La polizia ci aveva già provato, ma quando gli agenti si sono affacciati all’ingresso, per tutta risposta, Polonia ha riempito un bicchiere di benzina e se lo è rovesciato sul braccio destro. Era solo l’inizio. Da pochi minuti erano passate le 9, quando ecco che inizia ad arrivare il primo mezzo dei vigili del fuoco (in seguito ne sarebbe arrivato un secondo). La situazione e la minaccia di Polonia era stata presa seriamente.
Al campo sportivo arrivano anche alcuni esponenti dell’opposizione. Il consigliere del Pd, Gianni Giannini, si è informato della situazione, parlando anche con alcuni genitori. Con lui c’erano anche il segretario comunale dem, Gabriele Marchi, e l’ex consigliere Leonardo Dinelli che hanno assistito a tutte le fasi dello sgombero.
Qualche genitore ha palesato il suo disappunto per il grande dispiegamento di forze dell’ordine: “Oggi è un giorno davvero triste – ha detto qualcuno -. Una brutta pagina per tutto lo sport”. Nessuno di loro, fino a quando è stato possibile, è voluto indietreggiare. Soltanto al momento dell’ordine della polizia, dal campo sono stati fatti allontanare tutti. L’attesa di una soluzione è proseguita all’esterno. Sessanta minuti lunghissimi, poi attorno alle 10 ad un’ora circa dall’ingresso nell’impianto, scatta il blitz che porta allo sgombero.