Morte del partigiano Carlo Serio, l’Anpi: “Lucca ha perso un presidio di democrazia”

L’associazione: “il suo nome resterà nei nostri cuori come indelebili sono i nomi di quei partigiani che prima di lui ci hanno lasciato”
Lutto per la morte del partigiano Carlo Serio, il ricordo dell’Anpi di Lucca.
“Il nostro partigiano Carlo Serio non è più fra noi ma il suo nome resterà nei nostri cuori come indelebili sono i nomi di quei partigiani che prima di lui ci hanno lasciato – dice l’Anpi – Nara Marchetti, la cui voce ancor oggi ci chiama alla lotta, alla difesa della nostra Costituzione con le parole ferme e sicure, che solo chi l’aveva conquistata quella Carta, poteva pronunciare. Il nostro Luciano Caselli, che fortunatamente non subì la fine del suo grande amico Partigiano Bartolozzi Roberto, ucciso dai nazi-fascisti in quel triste giorno del 29 giugno del ’44. Renato Ghiri che è deceduto il giorno dopo aver sussurrato con noi Bella Ciao. Paolo Boldracchi he aveva speso la sua giovinezza a difesa della Libertà in Piemonte, sua terra natale”.
“Oggi Carlo Serio – prosegue il presidente Romano Zipolini – l’ultimo partigiano lucchese, nostro presidente onorario ma soprattutto militante dell’Anpi di Lucca, finché ha avuto forza per sedersi a quella scrivania a leggere i libri che vi ammucchiava. Un soldato instancabile a presidiare la sua seconda casa, la casa di tutti gli antifascisti, la casa del confronto, la casa della pluralità delle idee, che talvolta era necessario calmare e liberare dalle nebbie di accese discussioni e Serio con voce pacata e un sorriso disarmante riusciva a diradare la nebbia che le parole creavano. Con te Lucca perde un presidio di democrazia perché, con le tue grandi azioni di un giovane ragazzino tredicenne, la democrazia ce l’hai data. Uomini come Serio non tramandano solo il ricordo della loro nobiltà d’animo ma l’efficacia dei loro atti e a loro tutti i democratici debbono riconoscenza. Noi dell’Anpi piangiamo oggi la sua assenza perché, anche se non più presente fisicamente da tempo, era con noi il suo modo antico di vivere l’amore per l’Anpi, che ci ha insegnato ma talvolta siamo stati scolari distratti”.