Intervista al cervello, “show” al carcere di Lucca

Una spettacolo per stimolare l’intelletto dei carcerati: a distanza di due anni Fabrizio Diolaiuti ripropone a Lucca la sua performance Intervista al cervello show, un’evento che si rivolge ai detenuti del carcere di San Giorgio e che andrà in scena domani (13 maggio) alle 11 proprio negli spazi della Casa Circondariale. Lo show è tratto dal libro Intervista al cervello, scritto da Ubaldo Bonucci, professore ordinario di neurologia all’Università di Pisa e da Fabrizio Diodati, giornalista e uomo di spettacolo, che questa mattina (12 maggio) ha presentato l’iniziativa nella sede della Fondazione Bml assieme al direttore del carcere di San Giorgio, Francesco Ruello.
“Un progetto che si inserisce in una logica di formazione e recupero dei denuti, contribuendo al loro graduale reinserimento nella comunità – ha spiegato Fabrizio Diolaiuti – sarebbe opportuno frequentarli di più, cercare di stimolarli dal punto di vista intellettivo, coadiuvarli nella scoperta e nella messa in pratica dei propri interessi culturali: il periodo di detenzione dovrebbe essere vissuto come un momento di riflessione interiore, di riscoperta di sè stessi e un punto di partenza per la ricostruzione della vita futura, non un susseguirsi di giornate oziose e monotone”.
Leitmotiv della rappresentazione sarà il rapporto del cervello umano con gli appetiti e le debolezze di cui quotidianamente siamo vittime, a volte inconsapevoli. Cibo, sesso, sonno, dipendenze da alcool, nicotina e gioco: tutto si riconduce all’intelletto, motore che determina il carattere, le inclinazioni, le azioni, i desideri, perchè l’uomo è prima di tutto cervello e questo show aiuta a capire come funziona e quali sono i metodi più efficaci per potenziare e mantenerlo in salute.
“Organizzare iniziative in grado di coinvolgere e suscitare l’interesse dei nostri ospiti si è rivelata spesso un’impresa ardua – ha evidenziato Francesco Ruello, direttore del carcere – soprattutto perché più della metà di loro è di origine straniera e si mescolano etnie profondamente diverse. Questa iniziativa è quella che ha dato la risposta più positiva, riuscendo a mobilitare una partecipazione collettiva. È importante diversificare l’offerta ricreativa in modo da stimolare la mente e la ripresa di chi è costretto a passare un certo lasso di tempo in carcere: le attività che promuoviamo celano l’intento di renderli consapevoli delle proprie qualità, di far capire loro che sanno fare qualcosa di diverso, che esula dal commettere reati”.
L’intento della manifestazione, dunque, non è solo quello di intrattenere e divertire, ma anche e soprattutto quello di aprire un varco su un circuito più virtuoso.
Le musiche di Adriano Borghetti accompagneranno la performance, scortando il pubblico attraverso gli angoli più reconditi dell’intelletto umano, fino alla lettura finale di una poesia di Neruda.
Un ruolo fondamentale nella realizzazione di questa iniziativa è stato svolto dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, che ha appoggiato e sostenuto finanziariamente i lavori.
Jasmine Cinquini