Dipingere l’incantesimo, pittori lucchesi in mostra alla Fondazione Bml

15 settembre 2015 | 13:48
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Dipingere l’incantesimo, pittori lucchesi in mostra alla Fondazione Bml

Dal 26 settembre al 25 ottobre la Fondazione Banca del Monte di Lucca organizza nel suo Palazzo delle Esposizioni, in piazza San Martino, la mostra Dipingere l’incantesimo – Pittori nelle terre di Lucchesia di inizio ‘900, a ingresso libero. L’iniziativa rientra nell’ambito del calendario delle mostre espositive che la Fondazione organizza dal 2008 ed è compresa nel calendario degli eventi “Toscana ‘900” disposto dalla Regione Toscana che riunisce mostre, manifestazioni, incontri ed eventi dedicati al secolo scorso su tutto il territorio regionale.

La mostra, che prosegue idealmente il percorso avviato con le esposizioni: Fra il Tirreno e le Apuane che si è tenuta a Lucca e The Enchanted Land che si è svolta a Glasgow, è curata da Umberto Sereni, con il coordinamento del comitato gestione eventi della Fondazione Banca del Monte di Lucca, di Maria Stuarda Varetti, mentre l’allestimento è di Alessandra Guidi. Il catalogo è edito da Maria Pacini Fazzi editore. Dipingere l’incantesimo – Pittori nelle terre di Lucchesia ad inizio ‘900, riunisce una cinquantina di dipinti di pittori lucchesi e stranieri, distribuite sui tre piani del prestigioso edificio, offrendo un’occasione unica per apprezzare opere che provengono anche da collezioni private e raramente presentate al pubblico. Il filo conduttore è rappresentato proprio dal paesaggio lucchese: dalla Versilia, alla Piana, alla Garfagnana, che in quel periodo storico entrò da protagonista nei dipinti di autori lucchesi e stranieri. La campagna lucchese, le montagne della Garfagnana, il lago di Massaciuccoli e le spiagge della Versilia, sono tutte vissute, interpretate e rappresentate da questi artisti come un Eden ancora presente sulla terra, catturato prima che la modernità lo deturpi.
La cultura occidentale di fine Ottocento, infatti, si porta dietro il retaggio di un mondo che sta perdendo la “naturalità” della vita: la Lucchesia dei primi del Novecento dà a molti artisti la sensazione di una terra ancora pura. Numerosa e significativa la presenza di artisti provenienti dal Regno Unito, richiamati in Toscana e in Versilia sulle tracce del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, il cui corpo fu ritrovato sulle spiagge della Versilia: essi lasciano un’Inghilterra stravolta dalla rivoluzione industriale per riscoprire un mondo contadino, in cui ancora i tempi della produzione rispettano quelli della natura.
Simboli della bellezza diventano quindi le spiagge, i fiumi, i boschi, le campagne, con il loro retaggio umano non abbrutito dal lavoro industriale, uomini e donne che vivono del lavoro della terra e con i ritmi della natura, e anche la città di Lucca con i suoi monumenti, come Ilaria del Carretto, che diventano simbolo di una bellezza pura ed eterna. Anche gli artisti lucchesi e italiani si impegno a testimoniare un mondo che, il tempo darà loro ragione, temono svanisca di lì a poco.
La poetica di Pascoli, Puccini e D’Annunzio, del resto, è in molte opere dedicata alla rappresentazione di questo Eden sospeso nel tempo, rifugio e ricchezza per lo spirito e per la sensibilità dell’artista. Fra le opere in mostra dipinti di artisti quali Moses Levy, Alfredo Meschi, Nino Carrara, Giovan Battista Santini, Plinio Nomellini e Lorenzo Viani, che hanno fatto la storia dell’arte della Toscana. L’esposizione, a ingresso libero, sarà aperta fino al 25 ottobre con il seguente orario: dal lunedì al venerdì 15,30-19,30; sabato e domenica 10-13 e15,30-19,30. Info: www.fondazionebmlucca.it