
Più di 50 anni fa Chet Baker passava da Lucca per un concerto finendo direttamente in prigione a San Giorgio, dopo esser stato arrestato a San Concordio completamente ubriaco. Probabilmente in pochi conoscevano quel grande jazzista. Oggi però tutti sappiamo e si racconta ancora di lui e della sua musica.
Giorni fa dagli Stati Uniti è arrivato a Lucca un trombonista di soli 29 anni, invitato dalla associazione Cluster per un concerto ed una masterclass sul trombone contemporaneo. Il suo nome è David Whitwell. Ancora non noto come altri grandi musicisti. Probabilmente solo per una questione di tempo, perché sicuramente tra un po’ lo sarà. Poiché il concerto che ha fatto domenica (15 maggio) per Cluster rimarrà tra le pagine di quella musica nascosta che spesso transita nella città di Lucca quasi in sordina. Quella è la musica che vive di nuove onde e che nei teatri raramente si ascolta. Quella è la musica che ti cattura e non ti fa sentire il tempo che passa poiché essa stessa è tempo senza tempo. Così David per qualche giorno a Lucca diventa anche interprete della musica di Cluster e dei suoi compositori, offrendo al pubblico presente al concerto finale la sua visione sonora fatta di impressioni che possono solo arrivare da certe città ricche di vita come quella da dove arriva: New York. Tra le esecuzioni di quel concerto spicca anche un Mozart ricco di influenze jazz che David Whitwell non ha esitato a suonare, accompagnato al pianoforte dal giovane Stefano Teani (altro bravissimo socio Cluster), e che il pubblico ha particolarmente gradito senza tener conto della filologia perché lo stesso interprete decidendo di suonarlo con un trombone moderno è cosciente del fatto che di per sé non è filologico in partenza. Perché tra le altre cose questo innovativo musicista sta dedicando la sua carriera alla musica contemporanea per far conoscere al vasto pubblico nuove tecniche per il trombone. Quasi tutte scaturite da anni di studio e di sua profonda e personale ricerca, geniale per molti aspetti, fino ad arrivare a smontare e rimontare lo strumento cambiandone in alcuni casi la forma e sostituendone parti con altre da lui stesso ideate, fino ad unire alla tecnica dello strumento l’uso della voce e dei muscoli facciali per creare suoni mai uditi fino ad oggi, fino a trasformare le sonorità dello strumento avvicinandole a quelle di strumenti antichi o di strumenti ancora da inventare… Questo è il secondo anno che David passa da Lucca e regala alla città la sua musica unica ed innovativa, accolto dalla instancabile attività di una Associazione di musica contemporanea oramai internazionale (quella Cluster che da tempo intesse eventi musicali sempre molto particolari e davvero contemporanei) e sempre pronta a stupire e svegliare tutti coloro che veramente sanno ascoltare e vogliono protendersi verso il futuro della musica, (naturalmente senza dimenticare il passato soprattutto in una città dove la storia della musica si respira). È il secondo anno di David Whitwell a Lucca e, come già hanno promesso quelle prolifiche menti sempre in movimento della Associazione (Francesco Cipriano, Girolamo Deraco, Arduino Gottardo, Maurizio Della Nave, Renzo Cresti, Guido Masini), tornerà anche anno prossimo e di nuovo sarà qualcosa di assolutamente nuovo ed inaspettato.