Orti urbani, al via i progetti a Lucca

22 luglio 2016 | 11:12
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Orti urbani, al via i progetti a Lucca
Orti urbani, al via i progetti a Lucca
Orti urbani, al via i progetti a Lucca
Orti urbani, al via i progetti a Lucca
Orti urbani, al via i progetti a Lucca

Lucca sarà il Comune capofila dell’iniziativa Centomila orti in Toscana: dalla Regione arriva il via libera ai progetti presentati dalla giunta per la realizzazione di cinque orti urbani e si sblocca un finanziamento da 90mila euro. Protagonisti nella creazione di questi centri di aggregazione sociale saranno associazioni, scuole e cittadini del territorio, che verranno coinvolti in un percorso di formazione e valorizzazione della colture locali. I progetti sono stati presentati questa mattina (22 luglio), a Palazzo Orsetti, dal sindaco Alessandro Tambellini, dall’assessore Enrico Cecchetti e dai rappresentanti delle associazioni promotrici.

“Si tratta di una questione che ha caratterizzato la nostra campagna elettorale – ricorda Tambellini – e che abbiamo portato avanti con grande attenzione. Circa il 35% della nostra terra risulta incolta: ciò comprata una serie di circostanze negative, fra cui l’assenza di manutenzione del territorio, l’abbandono, la presenza di certe specie di animali. Con la realizzazione degli orti vogliamo dare un esempio, partire da un’attività come questa per riscoprire le nostre origini”. Cinque i progetti in attesa di realizzazione, riguardanti aree situate sia all’interno che al di fuori del centro storico, dove si coltiverà sia a terra che in cassoni. Un terreno a San Concordio, in via Urbicciani, per cui è già stata predisposta una concessione per otto anni alle associazioni Quartiere San Concodio ed Ecoland, che hanno già iniziato le prime attività: in quest’area sarà allestito anche un parco giochi e verrà organizzata un’attività didattica rivolta alla cittadinanza. Un secondo spazio sarà ricavato da un cortile interno di 710 metri quadrati della Biblioteca Agorà, che ospiterà coltivazioni tipiche lucchesi e ore di didattica e formazione tematica, a cura di una serie di associazioni guidate da Giardini del futuro. Grazie a questa iniziativa sarà anche riaperta l’uscita su via Arcivescovado. Il giardino dell’ex genio Civile in via santa Chiara diventerà un community garden a misura di disabile, dotato di arredi e panchine: la gestione dello spazio sarà affidata ad associazioni tramite bando pubblico. Una sessantina di piccoli orti saranno inoltre realizzati alla fattoria degli Albogatti, già in concessione ad Anfass e Asp-Percorso in Fattoria: i terreni saranno affidati a privati tramite apposito bando, inoltre sarà promossa un’attività ricreativa e didattica all’interno di un bosco con specie arboree autoctone. Altri 14 orti saranno invece realizzati in altrettante scuole del territorio che hanno aderito al progetto, grazie alla consulenza dell’Istituto agrario di Mutigliano e di Slow food, che sta già portando avanti il progetto Orti in condotta. I momenti formativi coinvolgeranno non solo gli alunni, ma anche insegnanti, genitori e nonni. Le scuole interessate sono le scuole di infanzia di san Vito e Tempagnano, le primarie Collodi, Donatelli e Pascoli, le primarie di Sorbano, Monte san Quirico, Sant’Angelo, san Donato, san Michele di moriano e San Pietro a Vico, le secondarie Carducci, Chelini e Leonardo da Vinci.
“L’obiettivo – spiega Cecchetti – è creare un luogo di ritrovo e di scambio il cui tratto distintivo sia la partecipazione: ci sarà anche occasione di affrontare temi rilevanti, come la biodiversità, la sicurezza agroalimentare, l’alimentazione. Speriamo di riuscire ad estendere l’iniziativa anche a terreni messi a disposizione da privati, senza ovviamente il finanziamento regionale”. Lucca è il primo dei sei Comuni toscani selezionato per sperimentare il progetto: nelle scorse settimane la giunta Tambellini è stata invitata a Firenze per presentare l’iter agli altri sessantotto comuni della regione, che in base ai risultati ottenuti ne adotteranno il modello. Il finanziamento regionale, di 90.000 euro, coprirà il 70% della spese complessive, che si aggirano introno ai 130-135.000 euro: il restante 30% sarà a carico dell’amministrazione comunale, ma una volta terminati gli orti saranno gestiti direttamente dalle associazioni, a costo zero per il Comune. Gli interventi per il recupero e la sistemazione delle aree verdi riguarderanno la predisposizione dei servizi necessari alla coltivazione, fra cui la preparazione del terreno, la fornitura di acqua e di illuminazione, l’acquisto di cassoni per le coltivazioni fuori terra, ma anche le attività di formazione, informazione e didattica svolte dalle associazioni e dalle scuole. A tal proposito, la settimana scorsa il Comune ha siglato un protocollo di intesa con l’Istituto agrario di Mutigliano, per dar vita ad un servizio di consulenza e supporto e al tempo stesso promuovere un progetto di alternanza scuola-lavoro. Per quanto riguarda gli orti comunitari (San Concordio, via Santa Chiara e Agorà) i privati cittadini possono partecipare diventando membri delle associazioni o semplicemente proponendosi per dare il proprio contributo. Durante il mese di agosto il Comune provvederà a definire con le associazioni gli interventi fattibili con il finanziamento regionale e subito dopo partirà la progettazione, con l’acquisto da parte del Comune dei cassoni, la sistemazione delle aree verdi, la rimozione dell’amianto laddove necessario. Gli orti saranno ultimati per la primavera prossima.
I progetti degli orti lucchesi nel dettaglio. Alla Biblioteca Agorà il progetto riguarda 710 metri quadrati del cortile interno sul quale si andrà a sviluppare un insieme di coltivazioni fuori-terra e su dossi di terreno rialzati, collegati in un sistema in cui saranno inseriti servizi, spazi comuni e punti di aggregazione. Verrà risistemato il gazebo esistente e i percorsi pedonali interni riproponendo l’antica suddivisione medioevale del chiostro. Il progetto in questo caso è stato redatto da Slow Food Compitese Orti Lucchesi, Giardini del Futuro, Nuova Solidarietà-Equinozio, Caritas Diocesana, Ufficio Missionario. Le coltivazioni che verranno portate avanti saranno quelle tipiche lucchesi, nell’ottica della conservazione della diversità biologica e del germoplasma e l’attività di coltivazione verrà associata strettamente con attività di formazione e didattica collegate alla vicina biblioteca cittadina.
Per quanto riguarda il giardino all’ex Genio Civile di via Santa Chiara, il progetto interessa un terreno di circa 3000 metri quadrati acquisto dall’amministrazione comunale al fine della riqualificazione. Anche in questo caso si prevede la realizzazione di un community garden che dovrà essere preceduto da un’opera di manutenzione e pulizia del verde esistente. L’area è stata oggetto di scelta all’interno del percorso lavori pubblici partecipati da parte del laboratorio del centro storico. Il parco sarà completamente accessibile alle persone disabili e dotato di arredi e di panchine. In questo caso la gestione del community garden verrà affidata con un bando pubblico.
Alla Fattoria Urbana degli Albogatti il progetto si andrà a realizzare su un terreno di proprietà comunale di 20.450 metri quadrati all’interno del contesto del Parco Fluviale del Serchio. Qui l’area è già in concessione all’associazione temporanea Fattoria Urbana Riva degli Albogatti composta da Anffas e Aps-Percorso in Fattoria. Si prevede la realizzazione di una sessantina di piccoli orti, da dare in gestione ad altrettanti ortisti, con diversi tipi di coltivazione. Prevista inltre la valorizzazione dell’intera area con percorsi all’interno di un bosco con specie arboree autoctone e con spazi per attività ricreative e didattiche.
Rientrano nei progetti ammessi a finanziamento anche i 14 orti che verranno realizzati nelle altrettante scuole del territorio lucchese che hanno aderito. Si tratta in particolare delle scuole d’infanzia di San Vito e di Tempagnano; delle primarie Collodi, Donatelli, Pascoli, della primaria di Sorbano, di Monte San Quirico, di Sant’Angelo, di San Donato, di San Michele di Moriano e di San Pietro a Vico; delle secondarie Carducci, Chelini e Leonardo Da Vinci. In questo caso infatti saranno coinvolti gli insegnanti e gli alunni delle singole scuole e quelli dell’istituto tecnico Agrario che fornirà una sorta di consulenza agli altri istituti, oltre a Slow Food che già realizza nelle scuole il progetto “Orti in condotta”. Sono previsti momenti formativi e si punterà al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, compresi gruppi di genitori e nonni disponibili a partecipare.

Jasmine Cinquini