In Sala Tobino il romanzo biografico “Maryg” sul genocidio armeno

24 novembre 2016 | 10:47
Share0
In Sala Tobino il romanzo biografico “Maryg” sul genocidio armeno

Un racconto intimo e accorato, ricco di particolari e di umana sensibilità. E’ una sorta di testamento spirituale Maryg, romanzo biografico del regista Henry Verneuil, che sarà presentato sabato (26 novembre) a Palazzo Ducale, alle 16, per iniziativa di 50& più Università, in collaborazione con la Provincia, la Scuola della Pace e l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea. Ad introdurre la presentazione sarà Roberto Rossetti, dell’Istituto storico della Resistenza il quale affiancherà la traduttrice del libro dal francese, Letizia Leonardi (giornalista e docente di diritto, economia e scienza delle finanze) che illustrerà questa toccante storia di migranti e parlerà del massacro subito dal popolo armeno nel 1915, definito da alcuni “il primo genocidio del XX secolo”, ancora non riconosciuto dalla Turchia.

Henry Verneuil – regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese scomparso nel 2002, vincitore del Premio César alla carriera insieme con l’attrice Lauren Bacell nel 1996 – ha raccontato la storia di una famiglia armena, un tempo agiata, scampata al genocidio ed emigrata a Marsiglia dove aprì una camiceria rue Paradis 588. Il ragazzo, Azar-Achod (Verneuil stesso) diventerà un commediografo e regista di successo.
Nel suo romanzo autobiografico, il ricordo del protagonista si concentra sulla figura della madre (mayrig, in armeno) e dei tentativi per sopravvivere in un ambiente inizialmente molto ostile. Attraverso la vicenda biografica emergono i riflessi della tragedia del genocidio che distrugge la popolazione,che mira a spazzare via le tradizioni e la storia di un popolo. L’orrore e la speranza di una famiglia che con dignità è stata capace di dimenticare gli agi per affrontare una nuova vita di umiliazioni con il sorriso sulle labbra e con la forza dell’amore. Il male peggiore dell’esiliato è la nostalgia di ciò che ha perduto e il rimpianto che gli fa stringere il cuore e che gli fa ricordare cosa era un tempo in confronto alla brutalità del presente. Tenero e toccante l’inizio del testo con il protagonista che racconta i suoi momenti accanto alla madre sul letto di morte.