Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”

9 febbraio 2017 | 14:13
Share0
Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”
Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”
Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”
Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”
Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”
Omaggio a Luzzati, al Giglio ecco “La Cenerentola”

Scatole magiche, mimi, danzatori e grandi palazzi di carta per una favola ancora tutta da scoprire. Andrà in scena domani sera (10 febbraio) alle 20,30 al Teatro del Giglio la tanto attesa Cenerentola di Gioacchino Rossini che proprio il mese scorso ha spento ben duecento candeline. Un compleanno speciale quello de La Cenerentola che per una straordinaria combinazione ricorderà anche un’altra data: l’opera, messa in scena dal direttore artistico Aldo Tarabella che stavolta vestirà anche i panni di regista, renderà infatti omaggio anche a Lele Luzzati – scomparso il 26 gennaio di dieci anni fa – che rivivrà sul palco grazie ai suoi costumi, risalenti alla storica edizione del 1978, restaurati e riportati allo splendore dai sarti della Fondazione Cerratelli di Pisa.

La messa in scena dell’opera sarà possibile anche grazie alla coproduzione del teatro Alighieri di Ravenna e Fondazione Teatri di Piacenza, del Museo Luzzati di Genova e del supporto immancabile della Cassa di Risparmio di Lucca. Grandi artisti e collaborazioni che arrivano non solo da più parti d’Italia ma anche del mondo: responsabile musicale dello spettacolo, sul podio di Orchestra Giovanile Cherubini e Coro Melodi Cantores, Erina Yashima, la talentuosissima trentenne tedesca dai tratti orientali attualmente assistente alla Chicago Symphony Orchestra. Giovani, se non giovanissimi, anche gli interpreti dell’opera: Pietro Adami è Don Ramiro, affiancato da Pablo Ruiz e da Matteo D’Apolito nei panni del complice Dandini e del filosofo Alidoro. E ancora Marco Filippo Romano, le sorellastre Giulia Perusi e Isabel De Paoli e, naturalmente, Teresa Iervolino nelle vesti di Cenerentola.
“Quest’opera – dice il sindaco Alessandro Tambellini – dà molto spazio ai giovani: attori talentuosi, un maestro d’orchestra dalla carriera strepitosa. Se non diamo grande spazio ai giovani non avremo mai grandi artisti, domani. Importante anche che il Teatro del Giglio non si limiti solo ad omaggiare il grande maestro Puccini ma che porti in scena anche il teatro di tradizione, patrimonio italiano enorme”.
“Un bellissimo lavoro – racconta entusiasta Erina Yashima –, ho trovato cantanti strepitosi e persone buone. Non sempre si creano legami così forti nati dalla musica, per me è stata una grande soddisfazione creare e lavorare in questo modo”.
“L’identità della protagonista – spiega la “Cenerentola” Teresa Iervolino – è spesso trascurata. Cenerentola è una donna che viene picchiata, sgridata e violentata psicologicamente, una situazione – continua la protagonista – purtroppo molto vicina ai nostri giorni. Cenerentola si porta dietro per tutto il giorno molta malinconia, malinconia che poi finalmente diventerà felicità perché riuscirà a trovare ciò di cui ha veramente bisogno: l’amore. Uno spettacolo ricco di scene forti in cui verrà fuori la vera anima di questa donna che riuscirà a perdonare chi le ha fatto male per tutta una vita, essendo superiore a tutti loro”.
“In questo spettacolo – parla una delle sorellastre Isabel De Paoli – si vedrà l’esasperazione dei sentimenti, è molto interessante perché riusciamo a portare in scena tutte le sfumature dell’essere donna: l’invidia, la gelosia…Ma ciò che lo rende davvero bello – conclude – è il risultato di una sinergia nata non tra artisti ma tra amici: la storia di Cenerentola per noi continua anche fuori dal teatro, quante volte la citiamo o canticchiamo sorseggiando un bicchiere di vino”.
“Ho fatto tante Cenerentola ma nessuna mi ha fatto venire la pelle d’oca come questa edizione – spiega ‘il cattivo’ Pietro Adaini – sono felicissimo di questo cast, abbiamo anche un fiore come il maestro Erina Yashima e spero di lavorare di nuovo con tutti loro”.
“Mi sono entusiasmato: – dice Diego Fiorini della Fondazione Cerratelli – una compagnia teatrale di giovani artisti che indossa costumi restaurati da giovanissimi sarti. A questo progetto infatti – continua – hanno lavorato proprio i nostri sarti più giovani, ed è sorprendente che siano riusciti a fare un restauro così importante con risultati eccellenti. Ho potuto vedere le prove dello spettacolo ed ho notato tra gli artisti una complicità davvero incredibile: sono sicuro – conclude – che Lele Luzzati sarà felice anche da lassù”.
Uno spettacolo dunque che riprende il mondo di immagini, forme e colori di Luzzati ma che non per questo assumerà il sapore di un ricordo nostalgico. Una messa in scena attualizzata fatta di risate ma anche di immagini forti, quasi brutali, che riuscirà a coinvolgere il pubblico non solo grazie al grande legame nato tra gli artisti ma anche alle musiche e ai giochi che si vedranno tra i due sipari. Inconsueto, brillante, gioioso e pieno di emozioni che andranno oltre la carrozza, la fatina e i topolini a cui tutti sono abituati a concepire la figura della protagonista. Lo spettacolo andrà in scena anche domenica pomeriggio (12 febbraio) alle 16, sempre al Teatro del Giglio.
Biglietti da 15 a 55 euro, per informazioni e acquisti on line visitare il sito ufficiale del Teatro del Giglio o contattare il numero della biglietteria 0583.465320

Giulia Prete

Le foto di Andrea Simi