Raffanti e Della Nave a LuccaLibri per ‘Volare in mongolfiera’

Un appuntamento dedicato all’affascinante mondo del volo in mongolfiera: è quello che si svolgerà oggi (alle 18) a LuccaLibri. L’incontro, che di concentrerà anche sulla storia dell’aeronauta lucchese Vincenzo Lunardi, primo uomo a volare nei cieli londinesi con un pallone a idrogeno, è stato organizzato dall’associazione Vincenzo Lunardi Baloon Club e dal graphic designer Maurizio Della Nave. Con loro, anche il giornalista Gabriele Vanni, gli storici Angelo Frati e Rita Mandoli Dallan, il pilota Massimiliano Catalani ed il presidente del Club, Tito Melchiorre. Ospiti speciali i rappresentanti della Compagnia della Mongolfiera di Brugherio.
Per l’occasione verrà presentato anche il libro Volare in mongolfiera, scritto da Massimo Raffanti, intervistato da Luccaindiretta insieme a Della Nave.
Da che cosa nasce l’esigenza di questo incontro al Caffè Letterario? E come vi siete conosciuti e trovati per organizzarlo assieme?
Massimo Raffanti L’esigenza di questo incontro deriva dal fatto che a Lucca è nato, senza che non si sia mai fatto niente per celebrarlo, Vincenzo Lunardi, il romantico e settecentesco eroe dell’aria che, dopo aver viaggiato il mondo, conoscendo svariatissime lingue, partì per la Gran Bretagna, ricoprendo l’importante ruolo di segretario dell’ambasciatore del Regno di Napoli a Londra.
Ma la caratteristica caratteriale di una delle figure più rappresentative ed importanti dell’epopea dei lumi deriva principalmente dall’animo sognatore del pioniere che compì importanti esperimenti aerostatici arrivando ad ideare ed a costruire un pallone che, sfruttando i propri studi sulla produzione dell’idrogeno (gas più leggero dell’aria), riempiva di gas per trasformarlo nella sua nave del cielo. L’unico uomo ad aver volato ad altezze stratosferiche, per quel tempo, nei cieli londinesi e poi in altri paesi europei, dove veniva osannato ovunque da folle da stadio per la sua audacia.
Ebbene, il 15 settembre 1784, (come ricorda un cippo posto nel giardino dell’attuale ospedale di Chelsea), egli fu il primo viaggiatore aereo che, attraversando gli spazi, volò per due ore e 15 minuti…
Da quella data nessuno a Lucca lo ricordò mai e solo il 7 luglio del 1984, per il bicentenario di questo volo, io, la Contessa Maria Fede Caproni ed il pilota Enzo Cisaro, ci innalzammo sull’unico pallone ad idrogeno esistente allora in Italia, richiamando la stampa e tutti i lucchesi nel mondo ad una doverosa opera di ricordo…
Maurizio Della Nave A dir la verità, io ho incontrato e conosciuto recentemente Massimo Raffanti per tutt’altra cosa. Mi servivano delle mongolfiere per un progetto che avrebbe dovuto realizzarsi il 1 aprile di quest’anno, a Lucca, in collaborazione con Fondazione Puccini, Comune di Lucca, Opera delle Mura, Associazione Cluster Musica Contemporanea, ed altri. Mi ricordavo che diversi anni fa capitai in Piazza Anfiteatro mentre alcune persone stavano smontando una mongolfiera e qualcuno mi disse che facevano parte di una associazione. Attraverso veloce ricerca, un paio di mesi fa, l’ho ritrovata ed ho scritto alcune email. Una mattina, proprio al Caffè Letterario, ci siamo incontrati e durante la chiacchierata gli argomenti si sono susseguiti in modo interessante, molto oltre il progetto per il quale avevo cercato contatto. Dopo alcuni altri incontri avevo scoperto il personaggio Vincenzo Lunardi (di nuovo meravigliandomi, io venuto anni fa a Lucca da Firenze, di quanti lucchesi geniali nasconde o non ricorda ancora questa città) ed avevo imparato molte cose sul volo in mongolfiera naturalmente appassionandomi e pensando già di fare dei voli quanto prima… Nel frattempo la mia testa (come al solito) aveva già pensato ad altri progetti, musicali e artistici in ambiente urbano, coinvolgendo anche artisti ed altre persone, di varie città, appassionate di volo in mongolfiera; progetti che son certo in qualche modo vedranno la luce, mettendo le teste e le forze assieme (ed è così che si deve fare). L’evento del 24 marzo è nato inizialmente come mia proposta di “nuova presentazione” del libro di Raffanti ma poi si è allargato a proiezioni video, racconti storici, informazioni tecniche, persone in costume settecentesco. Mi auguro possa essere il primo di altri, magari anche con la partecipazione di una mongolfiera… Per inciso, alla fine, quel progetto per il 1 aprile di quest’anno (nato come tanti altri, realizzati, assieme al bravo compositore Girolamo Deraco) non si farà a causa di persone ed Enti in continuo tira-e-molla con dispersione in discussioni secondarie ed inutili, ed è un vero peccato perché avrebbe coinvolto tutta la città e le due Torri più belle di Lucca onorando anche Puccini e inondando la città di musica composta per l’occasione.
Quanto è conosciuto e sviluppato questo particolare sport nella Toscana? E in particolare a Lucca (e Capannori dove spesso vi sono voli di mongolfiere)?
Massimo Raffanti Lo sport del volo in aerostato è ancora poco sviluppato dalle nostre parti visti gli alti costi di gestione di questi pachidermici mezzi e se oggi vedete mongolfiere sopra la vostra testa, senza falsa modestia, tutto ciò deriva da un mio personale impegno e da una promessa che feci a me stesso; sfida accettata e, tutto considerato, conseguita. L’imperativo era quello di celebrare Vincenzo Lunardi e divulgarne la vita e le opere in una provincia distratta, dove ancora troppo pochi sapevano del personaggio, mancando fino a poco tempo fa una ricostruita biografia storica, realizzata dal collega Marco Majrani, fra l’altro tra i soci fondatori del mio Club.
Dopo aver inoltrato una proposta al Comune di Lucca negli anni ‘90, iniziai le danze ideando il Festival di Capannori che, non a caso, feci intitolare a Lunardi, proprio per sensibilizzare la gente e le autorità lucchesi ad una figura così importante, mettendo in campo le tante conoscenze personali e giornalistiche che, negli anni sulla tematica mi ero via via fatto. Con piacere donai a questo territorio un frutto che poi purtroppo però, acquistatosi in proprio una cosiddetta mongolfiera istituzionale, pensò bene di rendersi indipendente dalla mia opera culturale, trasformando il mio intitolato Memorial Lunardi, nel Festival dell’aria di Capannori; bypassando così il motivo per cui l’avevo studiato, legando un personaggio internazionale a logiche che avrebbero valorizzato non poco il territorio lucchese.
Il libro, come nasce e da dove nasce? Altri particolari e contributi?
Massimo Raffanti Dalla mia passione per la scienza aerostatica o, se si preferisce, da quella “voglia infinita di volo” che ho sempre portato dentro, avendo praticato paracadutismo sportivo e parapendio ed avendo una attività giornalistica (che collaborando in Rai nell’ormai lontano 1984 mi fece conoscere il piacere di studiare e di divulgare per oltre un decennio la vita di Vincenzo Lunardi).
Qualche accenno a quest’uomo, Vincenzo Lunardi, e alla sua storia e al rapporto della città con lui?
Massimo Raffanti Chi fu Vincenzo Lunardi? Mi piace ricordarlo come un uomo d’ingegno versatilissimo, ma soprattutto quale un profondo sostenitore della fantasia, dell’idealità e dell’umanità più profonda. Oggi è dunque giusto che sia ricordato in Lucca quale First aerial traveller in England ma anche come uomo semplice entusiasta della natura e della vita…