Monti pisani, recuperati 30 chilometri di sentieri

29 marzo 2017 | 11:26
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Monti pisani, recuperati 30 chilometri di sentieri

Sono stati messi in sicurezza, dotati di segnalatica orizzontale e resi fruibili attraverso un importante lavoro di ripulitura dalla vegetazione invasiva e dagli alberi caduti, oltre 30 chilometri di sentieri sui Monti Pisani. Il lavoro di ricognizione e messa a norma, avviato dopo la firma di un protocollo tra il Comune di Lucca e i 7 Comuni, anche di area pisana, che afferiscono al comprensorio ha avuto come obiettivo la valorizzazione ambientale e turistica dei percorsi.

“Questo è il primo intervento che il Comune di Lucca compie per garantire una fruibilità a 360 gradi della sentieristica – commenta l’assessore al turismo, Giovanni Lemucchi – ed è in linea con il nostro programma per agevolare un turismo slow, legato ai cammini, come quello della Francigena, ma anche un’esperienza di relax e vita all’aria aperta a noi lucchesi. I dati ci confermano che la domanda turistica va verso circuiti diversi, che prevedano il contatto con la natura e col paesaggio: oltre le Mura il nostro territorio offre un grande potenziale turistico, che questi interventi aiuteranno a esprimersi”. A curare le operazioni è stato Guido Sesti, guida ambientale di Toscana outdoor che si spesa anche per controllare la fruibilità del tratto di Francigena che va da Camaiore ad Altopascio. Nove i percorsi ripristinati per la fruizione escursionistica. “Abbiamo ripulito, armati di motosega e decespugliatore, una rete di sentieri della zona sud-ovest del Comune di Lucca – spiega Sesti – che, oltre a restituire paesaggi suggestivi, toccano luoghi di grande valore storico, monumentale e religioso. In alcuni punti abbiamo ritenuto di non dover rimuovere gli alberi caduti perché di fatto non ostruiscono il passaggio ma sono anzi andati a costituire una galleria naturale di forte impatto estetico”. I percorsi vanno da Ripafratta a Vicopisano, da Meati al sacrario de La Romagna (passando per la polla del Bongi), da Gattaiola al monte Orma; e ancora, da Gattaiola a Pozzuolo, da Massa Pisana a Gattaiola (passando per il monastero di San Cerbone), da San Lorenzo alle Croci di Vaccoli, da Santa Maria del Giudice a Moriglion di Penna, da San Lorenzo a Vaccoli al monte Cotrozzo e, infine, dalla frazione di Catro al valico Le Croci, area nota agli appassionati del parapendio. “Lucca ha le potenzialità per divenire punto di riferimento per il turismo natura – conclude Sesti – continuando a curare i suoi sentieri. Un po’ come è successo con la valorizzazione dei percorsi dell’altopiano di Asiago, fino a non molto tempo fa fruiti soltanto dai pastori e oggi meta mondiale per chi va in mountain bike”. L’amministrazione comunale punta a comunicare ai tour operator, attraverso Itinera, un’offerta che includa questi percorsi lenti recuperati, e lo fa all’interno del programma A Lucca un giorno in più, come spiega Luciana Menichetti: “Il progetto è ampio e ha l’obiettivo di contrastare il fenomeno del turismo mordi e fuggi. Itinera, che ha quasi 20 anni di esperienza, è impegnata nel ‘vendere’ Lucca come esperienza plurima, di arte e verde. Con concretezza l’amministrazione ha investito nella valorizzazione del sistema delle ville storiche, che presto presenteremo, e nella sentieristica. Occorrerà del tempo per vedere i risultati di questo impegno, che è stato come una buona semina. La strada tracciata è quella giusta”. La manutenzione dei sentieri si fa percorrendoli: ne è convinto il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, che invita i cittadini a dedicarsi a questo tipo di attività nel loro tempo libero. “Segnalare i sentieri e renderli percorribili significa riconsegnare ai cittadini una parte di territorio – commenta il sindaco – grazie a questo intervento si offre la possibilità di vivere in sicurezza di una parte importante del nostro comprensorio e delle sue bellezze naturali. Questo vuole essere il primo tassello di un mosaico di percorsi che intende ripristinare i sentieri collinari della Brancoleria, dell’Oltreserchio, del Morianese”. Soddisfatto del lavoro svolto anche il professor Angelo Nerli, autore della guida del Touring Club sulle Alpi Apuane e consulente per il ripristino dei sentieri del Comune di Capannori, che avanza una proposta: “Andando da San Concordio a Coselli in bicicletta, ci si accorge che la ciclabile si interrompe all’altezza della chiesa di Pontetetto. Tuttavia, sull’Ozzeri, c’è una passerella di ferro arrugginita e chiusa da almeno 15 anni che poggia su spalle in pietra perfette. Se venisse ripristinata, si riqualificherebbe un buon percorso ciclabile fino al territorio di Capannori, sulla via Sottomonte”. Un’idea che è piaciuta al sindaco e all’assessore Lemucchi, che intendono approfondire la fattibilità e i costi dell’operazione. “Sono un’escursionista avanzato – spiega il consigliere comunale Paolo Moriconi – e parlo in questa veste: con il ripristino di 44 chilometri di percorso, si amplia l’offerta per il turismo degli sport equestri, della passeggiata, della bicicletta. Così come è stato fatto per la Francigena e per la ciclopedonale Puccini lungo il Serchio, il ripristino dei sentieri va verso la valorizzazione di luoghi bellissimi spesso sconosciuti ai lucchesi, come il convento dell’Angelo”. Intanto, il percorso riqualificato dei Monti Pisani ha una peculiarità: “vi si incontra la più ricca varietà di farfalle”, parola di sindaco.