Il pomodoro canestrino di Lucca ora è presidio ‘Slow’

19 luglio 2018 | 11:55
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Il pomodoro canestrino di Lucca ora è presidio ‘Slow’
Il pomodoro canestrino di Lucca ora è presidio ‘Slow’
Il pomodoro canestrino di Lucca ora è presidio ‘Slow’
Il pomodoro canestrino di Lucca ora è presidio ‘Slow’

Il Signore della nostra dieta estiva sulle tavole della storia e della valorizzazione. Dopo il fagiolo rosso è il pomodoro canestrino il nuovo presidio Slow Food che, grazie alla Fondazione Banca del Monte e i Comuni di Lucca, Capannori e Porcari, sarà finalmente valorizzato come merita. Una delle varietà più pregiate e succose delle nostre terre, grazie a questo presidio, sarà infatti salvaguardata e promossa e, con lei, naturalmente anche tutto il nostro territorio.

Il presidio è stato presentato questa mattina (19 luglio) alla Fondazione Banca del Monte alla presenza del presidente Oriano Landucci, del’assessore dello sviluppo economico del Comune di Lucca Valentina Mercanti, dell’assessore all’agricoltura di Capannori Serena Frediani, del consigliere del Comune di Porcari delegato all’agricoltura Pietro Ramacciotti, di Marco Del Pistoia, fiduciario Slow Food e di Federico Martinelli, presidente dei produttori di pomodoro canestrino della nostra Piana. Com’è nato questo progetto? Il risultato è stato ottenuto mettendo a sistema l’intera filiera produttiva, dai custodi di semi alle ditte sementiere locali, dai vivaisti agli agricoltori locali – se ne contano almeno una ventina – che negli anni non hanno abbandonato questa produzione che, come ha spiegato anche Marco Del Pistoia, ha rischiato addirittura di scomparire soppiantata dagli ibridi e da ‘falsi d’autore’. Le aziende agricole locali hanno potuto così dare vita all’associazione Produttori pomodoro canestrino Lucca.
“Valorizzare questi prodotti – ha detto il presidente della Fondazione Banca del Monte Oriano Landucci – significa far pensare alla storia, alla cultura e alle tradizioni del nostro paese che fino a qualche decennio fa era fatto quasi esclusivamente di contadini. Di questo – ha aggiunto – non dobbiamo vergognarcene, anzi, possiamo riscoprire ciò che di bello ci ha regalato il passato. Sono contento che la Fondazione si sia resa sensibile all’iniziativa”.
“Ringrazio in modo particolare Slow Food per il progetto a cui abbiamo aderito molto volentieri – ha aggiunto l’assessore Valentina Mercanti – E’ importante valorizzare un’attività come l’agricoltura che ha contributo a farci diventare famosi nel mondo come il ‘Bel paese’. Oltre ai prodotti speciali della nostra tavola, infatti, sono i contadini che rendono meraviglioso e caratteristico il nostro paesaggio grazie alle coltivazioni, alle vigne e agli uliveti, evitando anche catastrofi naturali dovute all’abbandono della terra. Trovo che ci sia un’enorme differenza tra mangiare un pomodoro dei nostri territori piuttosto che uno cresciuto con agenti chimici, spero – ha concluso l’assessore – che sia un input importante anche per i giovani”.
Entusiasti anche i rappresentanti dei Comuni di Capannori e Porcari: “Per noi di Porcari – ha detto il consigliere Pietro Ramacciotti – è la prima volta che abbiamo una delega dedicata all’agricoltura. Una cosa bizzarra, dato che il nostro paese nasce da una profonda vocazione agricola. Per noi è importante, dunque, cercare di valorizzare questo aspetto, oramai Porcari è insediata dalle industrie ma si può ancora recuperare quella che è la nostra cultura. Sono sicuro che, anche grazie all’aiuto di Lucca e Capannori, potremo ottenere grandi risultati”.
“Per me pomodoro vuol dire pomodoro canestrino, non ne esistono altri, e nella mia famiglia è così da ben tre generazioni – ha detto il presidente dei produttori, Federico Martinelli – Nella mia azienda sono ormai quasi otto anni che produciamo prodotti di agricoltura biodinamica e spero che questa tecnica sia presto sposata anche da tutte le altre aziende del territorio. Le piante, grazie a questa tipologia di agricoltura, sono massima espressione della nostra territorialità”.
Il nostro celebre pomodoro a forma, appunto, di canestro, entra così a far parte della grande famiglia Slow Food che oggi conta almeno 500 presidi e 13mila produttori. Impossibile confondersi, anche se purtroppo i ‘falsi d’autore’ sono sempre all’agguato: buccia molto morbida, sapore dolce e ridottissima acidità lo rendono uno dei pomodori più gettonati per sughi, bruschette e insalate.
I promotori, inoltre, hanno definito un primo calendario di eventi per la promozione del pomodoro canestrino che culminerà con il grande evento da Terramadre salone del gusto 2018 in programma a Torino dal 20 al 24 settembre in cui saranno presenti anche molti altri prodotti lucchesi.
Gli eventi. Mercoledì (1 agosto) al mercato biologico di piazza San Francesco, sabato (4 agosto) al mercato contadino di Marlia e sabato (11 agosto) con la cena alla cooperativa Unitaria di Porcari.
Perché il presidio del Pomodoro Canestrino di Lucca. L’industria sementiera, sempre più in mano a poche multinazionali, negli scorsi anni ha immesso sul mercato pomodori selezionati, per lo più ibridi, che assomigliassero il più possibile a quelli tradizionali. Cosicché anche nei mercati lucchesi sono giunti ibridi definiti genericamente Cuore di Bue. In alcuni casi, addirittura, questi ibridi sono stati chiamati Canestrini, creando dei “falsi d’autore” che hanno causato confusione nei consumatori e danni economici – perché i prezzi sono crollati – a chi ancora produceva il “vero” Canestrino. Qualcuno, però, ha tenuto duro continuando a ritagliarsi uno spazio puntando sull’organizzazione come strumento per contrastare una deriva apparsa “inevitabile”. Da qui è nata la volontà di costituire il presidio.

Giulia Prete