Oltre 10mila visitatori per le mostre di Cartasia

Settanta chilometri di carta utilizzati, 300mila contatti sui social con 1500 post dedicati solo su Instagram, più di 400 artisti coinvolti sin dalle selezioni, oltre 100 volontari e 70 membri del team di Metropolis coinvolti nel progetto. Ma soprattutto, più di 10mila visitatori per le mostre indoor al Mercato del Carmine e a Palazzo Ducale (il 40% dei quali stranieri) e migliaia di persone che si sono fermate ad ammirare le sorprendenti opere monumentali sparse per la città. L’edizione 2018 di Cartasia ha messo la freccia e ha decisamente superato i risultati degli anni passati, affermandosi come una delle iniziative culturali di maggior successo nel panorama lucchese e ribadendo il suo ruolo guida a livello nazionale e internazionale nel settore dalla paper art, della carta applicata a design e, proprio da quest’anno, anche all’architettura.

Il modello Lucca Biennale, basato su due mesi di arte diffusa, installazioni temporanee, progetti a cavallo tra design e sociale, workshop e conferenze sull’utilizzo futuro di un materiale che a Lucca rappresenta fin da un lontano passato un solido pilastro dell’economia, piace sempre di più. Così com’è piaciuta l’idea di avere un paese ospite per ogni edizione, con il quale instaurare fin dalla programmazione un solido rapporto di collaborazione e scambio, tra arte e innovazione. Nel 2018 a Lucca sono arrivati i rappresentanti dell’Università di Tongji (Shanghai). Nel 2020, invece, il paese ospite sarà il Giappone, altra nazione dove la carta ha segnato la storia e continua a rivestire un ruolo importante. I primi contatti sono già stati avviati, la macchina organizzativa della decima edizione di Cartasia è già al lavoro.
Nel frattempo, si è confermata un’altra tradizione, quella della ricollocazione stabile di alcune delle statue monumentali in centro storico, in attesa della prossima Biennale. Alle quattro opere donate alla città nel 2016, si aggiungono tre statue che hanno riscosso un grande successo durante la manifestazione: Paperman del britannico James Lake e Spazio liminale di Manuela Granziol (la bambina fatta di tanti pezzettini di carta piegati a rappresentare la complessità dell’esistenza umana e dell’adolescenza, fotografata da migliaia di persone e rimbalzata in altrettanti post sui social) sono stati sistemati alla Sortita del Bastardo, a poca distanza dal Museo della Francigena. Silent Shell, Chaotic Shell, per due mesi di casa sotto il loggiato di Palazzo Pretorio, è andata a impreziosire il Mercato del Carmine, posizionata al centro dello storico stabile il cui recupero è giunto quasi al termine.

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