‘Italiane’, si presentano tre nuovi volumi a Villa Bottini

6 marzo 2019 | 11:51
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‘Italiane’, si presentano tre nuovi volumi a Villa Bottini

Italiane, tre nuove uscite per la Maria Pacini Fazzi Editore. La collana, diretta e ideata da Nadia Verdile giunge così alle 13 biografie edite a firma di note studiose. L’appuntamento è venerdì (8 marzo) alle 18 a Villa Bottini a Lucca, in collaborazione con l’assessorato alle pari opportunità del Comune di Lucca, la commissione pari opportunità, e La Città delle donne: sarà la volta delle tre nuove uscite dedicate a Maria Montessori, Adiana Seroni ed Elisa Salerno.

Dopo l’introduzione dell’assessora del Comune di Lucca Ilaria Vietina saranno le stesse autrici ad illustrare brevemente le donne che danno il titolo ai volumi: Adriana Valerio, storica e teologa, impegnata da più di quarant’anni nel reperire fonti e testimonianze della memoria delle donne nella storia del Cristianesimo, ha firmato la biografia di Maria Montessori. “Pedagogista, femmnista, modernista, teosofa, ambientalista, spirito libero: ma chi era davvero Maria Montessori?”, si chiede l’autrice.
Di grande interesse la figura di Elisa Salerno, la cui biografia porta la firma di Annalisa Lombardo, vicentina come la Salerno, giornalista pubblicista da sempre impegnata nei temi della parità. Elisa Salerno, giornalista, imprenditrice scrittrice, imprgnata per la battaglia delle donne all’interno del mondo cattolio. E poi la figura di Adriana Seroni, dirigente del Pci, volume introdotto dalla prestigiosa prefazione di Livia Turco, presidente della Fondazione Iotti, biografia tratteggiata da Maura Vagli, deputata per 4 legislature per il Pci, già assessora alla cultura del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, fondatrice del giornale Progetto Donna che con la Seroni ha condiviso le battaglie fondamentali per le donne fra gli anni 70 ed 80.
“Il fine della Collana è quello di valorizzare anche le figure lasciate più in ombra e in questa nuova terna, benché Maria Montessori abbia legato il proprio nome ai più innovativi progetti pedagogici, e la sua figura sia, se non conosciuta quantomeno molto citata, – afferma Francesca Fazzi – riusciremo a riscoprire profili meno noti, ma non per questo meno interessanti: come quello ricostruito da Maura Vagli grazie alle carte da lei custodite appartenenti a Adriana Seroni, o quello di Elisa Salerno che non teme, da cattolica praticante, di prendere carta e penna e scrivere a Pio XII nel dicembre del 1941: “Il discorso da voi pronunciato sulla donna è stato un vero disastro…”.
La risposta del Pontefice nell’archivio della Salerno non c’è, e queella della chiesa arriverà molto più tardi, quando a inizio del 2016 il vescovo di Vicenza Mons Pietro Nonis prenderà la parola durante un pubblico convegno portando le scuse a nome della Chiesa verso una donna definita “straordinaria affascinante, fortissima, fragile solo in apparenza, in realtà diamantina” .