Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’

7 ottobre 2019 | 14:51
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Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’
Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’
Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’
Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’
Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’
Arte contemporanea sul fiume Serchio con ‘Auser Limbo’

Il fiume Serchio è al centro di Auser Limbo un progetto curatoriale internazionale nato da un’idea degli artisti Alessandro Nucci (nato e residente a Lucca) e Jennyfer Haddad. Un progetto nomadico, senza una sede, il primo di questo tipo lanciato da un lucchese, nato dalla necessità di sperimentare nuove ipotesi di confronto con i vari contesti.
Il sito www.essenzaclub.com ospita questa mostra particolare di opere “in divenire”, talvolta lasciate in sospeso o dimenticate, oppure opere minori, non propriamente non finite ma quasi in attesa o in bilico tra il fluire delle idee e la loro sedimentazione del tempo, con il suo trascinarsi di materiali e aggregazioni provvisorie.

“Dopo vari sopralluoghi ci siamo fatti trasportare dal fascino del fiume Serchio e anche dalla sua storia, così importante per Lucca e i lucchesi. Abbiamo considerato il fiume una sorta di zona franca, il perfetto contesto per realizzare qualcosa che fosse come ‘in between’, ‘in attesa di’, che fosse appunto una zona ‘tra’ in tutti i suoi aspetti – spiega Nucci – Il fluire dell’acqua ha un forte dinamismo ma allo stesso tempo il fiume appare immobile, un limbo, così ce lo siamo immaginati: come luogo in attesa di trovare una sua dimensione specifica”.
Alex Bienstock, Marco Ceroni, Ala Dehghan, Laura Gozlan, Jennyfer Haddad, Alessandro Nucci e Deirdre Sargent sono gli artisti che hanno deciso di incontrarsi sulle rive del fiume – e nei flussi informatici – e che danno adesso vita più o meno virtualmente a un agglomerato progettuale.
“Non siamo legati necessariamente al white cube (modo di intendere la galleria, ndr) o allo spazio canonico ma possiamo realizzare progetti anche in contesti differenti – spiega ancora Nucci – Realizzeremo probabilmente anche dei progetti collaborativi con altri spazi, sia italiani che internazionali, ma oltre ai normali canali sviluppiamo le nostre idee anche in contesti diversi e insoliti: l’indagine è totale e senza limiti: stabiliamo un’idea e la contestualizziamo, ma questo è in continuo mutamento e trasformazione.
Per questo anche il nome ‘concatenazione’, in francese ‘agencement’ nell’accezione deleuziana, qui può essere intesa come evocativa nel senso di tendere a sviluppare sempre nuovi processi e nuovi meccanismi espositivi”.
Informazioni e contatti: info@essenzaclub.com – www.essenzaclub.com.