Art Beat, prosegue con successo la mostra di Aron Demetz: 750 visitatori nell’ultimo weekend





Sarà visitabile fino all’11 luglio nella chiesa di San Cristoforo in via Fillungo
Sono oltre 750 i visitatori che solo nell’ultimo fine settimana hanno visitato la mostra Art Beat, dell’artista altoatesino Aron Demetz, riconosciuto come uno dei maggiori scultori contemporanei italiani.
La mostra rimarrà esposta dall’11 giugno all’11 luglio nella chiesa di San Cristoforo in via Fillungo nel cuore del centro storico di Lucca. L’esposizione è stata concepita appositamente per gli spazi della chiesa, gioiello dello stile romanico, strutturando un percorso espositivo rispettoso e calibrato sulla dimensione architettonica e rituale dell’edificio religioso. La mostra, promossa dall’associazione culturale Quattro Coronati e curata da Mauro Daniele Lucchesi e Alessandro Romanini, ruota attorno a un’installazione multimediale di dimensioni monumentali, un altare in legno carbonizzato, alimentato da un video che riproduce un cuore pulsante che diffonde il relativo battito amplificato negli spazi della chiesa.
L’installazione integrata da altre sette sculture realizzate con vari materiali e in varie dimensioni, scandisce un percorso espositivo che intende promuovere nello spettatore una riflessione che vada oltre la mera contemplazione. Come recita il titolo Art Beat, un battito d’arte assimilabile a una pulsazione vitale di un cuore, le varie forme espressive e, in particolare quelle plastiche contribuiscono in maniera determinante, in questa specifica congiuntura storico sociale, caratterizzata dal distanziamento sociale, a restituire un entusiasmo e una spinta alla relazione collegiale, al contatto oltre che alla valorizzazione della dimensione del pensiero e spirituale.
“Le sculture di Demetz nella chiesa di San Cristoforo – spiegano Mauro Daniele Lucchesi e Alessandro Romanini – rappresentano allo stesso tempo sia formalmente che tematicamente una riflessione sulla figura umana e su quella rituale-spirituale, declinate nei vari materiali. Legate a vario titolo a quella dimensione archetipica junghiana, strettamente connesse alla memoria collettiva, ricettacolo di valori in cui tutta l’umanità si riconosce, le opere amplificano a dismisura il loro impatto, dialogando in maniera sinergica con l’architettura della chiesa, potenziando l’atmosfera spirituale dell’insieme”.
La mostra è aperta a ingresso libero dal martedì alla domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle ore 20.