Lucca si racconta attraverso stemmi ed emblemi nel libro fotografico di Citti e Dati



Sarà presentato venerdì (3 dicembre) alle 17 nella cappella guinigi
Stemmi e emblemi di portali e facciate degli edifici del centro storico di Lucca. Sono loro i protagonisti del libro che sarà presentato venerdì (3 dicembre) alle 17 alla Cappella Guinigi.
Un grande lavoro di censimento che oggi diventa un volume riccamente illustrato grazie all’impegno del fotografo Lorenzo Citti e dalla schedatura condotta da Angela Dati accompagnati e sostenuti nella loro indagine dagli studiosi Antonia D’Aniello, Claudio Casini e Patrizia Giusti Maccari che hanno firmato i saggi di supporto che sostanziano il volume Marmi Blasonati. Conoscere Lucca attraverso stemmi ed emblemiedito da Pacini Fazzi con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Un censimento che fu sottoposto alla soprintendenza e da cui nacque già nel 2015 l’idea di un mostra, allestita nel museo nazionale di Villa Guinigi, attraverso la quale questi ‘segni’ presenti nel panorama cittadino poter ripercorrere a storia della città e delle sue grandi famiglie attraverso i secoli. Un lavoro sia di ricerca storico archivistica che di documentazione fotografica che costruisce attraverso oltre 130 schede suddivise nei terzieri cittadini un inedito itinerario nella storia e nell’arte lucchese attraverso l’identificazione dei Palazzi, delle famiglie di cui viene brevemente tracciata la storia per arrivare ad occuparsi del manufatto anche con il fine di documentare il suo stato di conservazione.
La prima presentazione del volume sarà condotta da Antonella Gioli del dipartimento forme del sapere dell’Università di Pisa e vedrà, dopo i saluti istituzionali del sindaco Tambellini, del presidente della Fondazione Cassa Bertocchini e della soprintendente Acordon anche la presenza e il contributo di tutti gli autori e del fotografo.
“Nonostante le cancellazioni degli eventi storici, il tessuto urbano della città resta ancora popolato da tantissimi stemmi – scrive il sindaco Tambellini nell’introduzione al volume – a volte solo graffiti, semplici e lineari, altre volte rappresentati da sculture monumentali. Tutte opere che parlano della terza delle italiane aristocrazie dopo quelle di Venezia e di Genova come la definiva Girolamo Tommasi, cristallizzata nel libro d’oro del 1629 alla cui lungimiranza e capacità di Governo si deve una città ottimamente conservata e una comunità con tradizioni, cultura e compattezza sociale profonde e straordinarie”.