Torna a Teatro del Giglio la lapide ‘smarrita’: la città la dedicò al maestro Puccini nel 1911
Il fregio in marmo inferiore, recuperato con il contributo della Fineco Bank, è stato scoperto oggi (22 dicembre) nel giorno della nascita del compositore lucchese
È tornata a casa oggi (22 dicembre), proprio nel giorno del suo compleanno, la lapide ‘smarrita’ dedicata a Giacomo Puccini. Un fregio in marmo e bronzo da 600 chili regalato dalla Città di Lucca al Maestro, in occasione della prima rappresentazione della Fanciulla del Westnel 1911. L’opera è stata ritrovata in uno dei tanti magazzini comunali da Aldo Berti e restaurata grazie alle mani di Lorenzo Lanciani, che hanno riportato alla luce il bassorilievo in marmo con i cigni e lo stemma di Lucca che, fino al 1957, risiedeva nel foyer del Teatro del Giglio insieme alla sua ‘testa’ di bronzo.
Un ricongiungimento reso possibile dalla collaborazione tra la Fondazione Giacomo Puccini di Lucca, il Teatro del Giglio e FinecoBank che ha sostenuto l’intervento di recupero della lapide, aprendo la pista ai nove milioni e mezzo di euro che arriveranno dal governo per celebrare il centenario del Maestro.
“Oggi è una giornata importante – ha commentato il sindaco e presidente della Fondazione Puccini Alessandro Tambellini -. Finalmente viene riportato alla luce un omaggio prezioso che Lucca dedicò al suo Puccini, simbolo di un legame profondo tra il territorio e il compositore dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Due dimensioni che oggi si accostano bene alla Fineco Private Banking, la rete di servizi di servizi finanziari nata digitale e fin dagli arbori presente nella nostra città. Città che oggi ritrova, grazie a questo contributo, una traccia importante del rapporto con ‘l’autore di musica su libretto’, firmata dal grande scultore Francesco Petroni e spostate in magazzino nel 1957, durante i lavori a teatro per realizzare la galleria”.
“In questa giornata così densa di significato – afferma l’amministratore unico del Teatro del Giglio Giovanni Del Carlo -, il monumento che la Città di Lucca dedicò al Maestro nel 1911 torna finalmente al Teatro del Giglio nella sua bellezza e completezza. L’opera fu posta all’interno del Teatro del Giglio nell’anno della prima della Fanciulla del West, ma durante il restauro degli anni Cinquanta il bassorilievo e l’elemento con dedica al maestro, di cui si compone la parte marmorea del monumento, furono rimossi. Grazie al sostegno economico di FinecoBank Private Banking e all’interlocuzione della Fondazione Giacomo Puccini di Lucca, l’opera può tornare ora alla propria compiutezza, a testimonianza presente e futura del rapporto profondo e inscindibile tra il Maestro, la Città di Lucca e il Teatro del Giglio”.
“Nel grandissimo Giacomo Puccini sia l’apertura internazionale che l’innovazione si sono fuse nella sua irripetibile espressione artistica – aggiungono Pietro Fazzi, Riccardo Salvatore e Riccardo Facchini dalla Fineco Bank -. Abbiamo voluto, insieme alla Fondazione Giacomo Puccini, questo intervento all’interno del Teatro del Giglio per ricordare e, dopo centodieci anni, rinnovare l’entusiasmo della città di Lucca che stringendosi al suo grande figlio ritrovava le sue radici”.
L’opera
Si tratta di un medaglione raffigurante Puccini intorno al quale sette figure muliebri, rappresentanti le note musicali, si delineano vagamente come in un sogno. La base è costituita da uno zoccolo di marmo rosso, a cui è sovrapposto un masso di marmo bianco, portante lo stemma del Comune su sfondo a mosaico celeste e oro fra due figure di cigno. Tutta la targa è corsa da un bellissimo fregio, consistente in un viluppo di lauro e sterpi, che simboleggia il nodo indissolubile tra trionfi e amarezze.

La lapide era posizionata nel foyer del Teatro del Giglio, sulla parete a sinistra degli scalini che conducono alla sala del teatro (attualmente un’apertura che conduce al guardaroba). Il monumento non è più in quella posizione, e fino ad oggi non era completo: per anni è rimasto il medaglione/bassorilievo con l’epigrafe sottostante, mentre il fregio superiore, lo zoccolo di marmo rosso, il masso di marmo bianco con lo stemma del Comune di Lucca e i due cigni erano stati smontati e messi in deposito. I fregi furono dedicati al Maestro al fine di poter riconoscere un degno tributo dell’intera città dopo il successo della prima de La fanciulla del West al Metropolitan di New York e le repliche al Teatro del Giglio. Come riportano i quotidiani dell’epoca, ai tempi fu organizzata una serata di gala per celebrare Giacomo Puccini, serata che fu preceduta dall’inaugurazione di una lapide realizzata da Francesco Petroni.
Il restauro
Il fregio venne collocato in depositi comunali dove è rimasto per anni in condizioni di forte degrado. All’inizio dei lavori il bassorilievo e l’elemento con dedica al Maestro, di cui si compone la parte marmorea del monumento, erano ricoperti da erbe e muschi, fortunatamente le parti erano sostanzialmente integre, eccezion fatta per alcune scalfiture e per la perdita dello spigolo inferiore sinistro del bassorilievo. È stato necessario procedere con la rimozione della vegetazione superficiale e quindi con la disinfestazione e disinfezione dell’opera. La fase più impegnativa dell’intervento è stata la ricollocazione nella sede originaria. Per lo spostamento del bassorilievo, con la rappresentazione dello stemma della Città e di due cigni, del peso di circa 600 chili, si è reso infatti necessario l’utilizzo di un camion con braccio sollevatore.
Una volta giunto al Teatro del Giglio è stato possibile posizionarlo in sede con l’ausilio di leve. Prima di rimontare l’opera, l’elemento in bronzo è stato rimosso dalla parete in quanto collocato in posizione più alta rispetto alla sede originale. Dallo studio di documenti d’epoca si è potuto appurare che la fascia di zoccolatura del monumento era in marmo rosso ma non avendo ritrovato nel deposito comunale questo elemento è stato deciso, in accordo con la Soprintendenza, di ricreare la fascia di supporto con un materiale simile che restituisse unità di lettura all’opera. Della cimasa in marmo, che chiudeva il monumento nella parte superiore, non è stata rinvenuta traccia. Grazie al constante confronto con la Soprintendenza di Lucca è stato possibile ripristinare la rubricatura che in origine esaltava la dedica al Maestro. Particolare degno di nota è il ritrovamento di un piccolissimo frammento di colore blu nel motivo a esagoni che arricchisce il fondo del bassorilievo. Con tutta probabilità, come si legge nei report del restauro, l’opera era rifinita con suggestive coloriture”.