‘María de Buenos Aires’ di Astor Piazzolla per la prima volta in scena al teatro del Giglio

15 febbraio 2022 | 13:03
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‘María de Buenos Aires’ di Astor Piazzolla per la prima volta in scena al teatro del Giglio
Foto di Zani Casadio
‘María de Buenos Aires’ di Astor Piazzolla per la prima volta in scena al teatro del Giglio
‘María de Buenos Aires’ di Astor Piazzolla per la prima volta in scena al teatro del Giglio
‘María de Buenos Aires’ di Astor Piazzolla per la prima volta in scena al teatro del Giglio

Appuntamento sabato (19 febbraio) alle 20,30 e domenica (20 febbraio) alle 16

Mai rappresentata sul palcoscenico del Teatro del Giglio, va in scena sabato (19 febbraio) alle 20,30 e domenica (20 febbraio) alle 16, come ultimo titolo della stagione lirica 2021-2022, María de Buenos Airesdi Astor Piazzolla, l’opera-tango che nel 1968 rivoluzionò i canoni della musica tradizionale argentina.

Dopo la prima assoluta il 7 luglio 2021 al Ravenna Festival, lo spettacolo va in scena a Lucca con Ana Karina Rossi nel ruolo di María, bambina adolescente donna prostituta e vittima di una metropoli spietata; il cantante di tango Ruben Peloni la affianca come Payador, e l’attore Daniel Bonilla-Torres è El Duende, spirito narratore della vicenda. L’Orchestra Arcangelo Corelli è diretta da Jacopo Rivani, al bandoneon il solista Davide Vendramin. Carlos Branca, regista dello spettacolo, ha coinvolto in questa coproduzione i danzatori di Mm Contemporary Dance Company di Reggio Emilia del coreografo Michele Merola con il coordinamento di Fondazione nazionale della danza Aterballetto. La scenografia è firmata dallo stesso Branca a quattro mani con Giulio Scutellari, il disegno luci è di Marco Cazzola, i costumi di Carla Mellini.

La storia di María è una metafora – spiega Carlos Branca -. Le sue vicende raccontano gli anni della povertà, della speranza, dell’oppressione di uno stato dittatoriale e della temporanea rinascita di questa città. Ma chi è María? È una donna poco più che adolescente, che viene ammaliata e sedotta dal suono celestiale emesso da un bandoneon. Neanche il sacrificio della morte la libererà, perché sarà condannata a rinascere ogni notte dalla sua stessa ombra affinché ricominci, vergine, il ciclo infernale. Il maschio corruttore è rappresentato dal Bandoneon, strumento che nasce in Germania per accompagnare le cerimonie religiose. Visivamente si parte dall’idea della gabbia. C’è una città immaginaria sostenuta e allo stesso tempo ingabbiata da una struttura metallica. Nell’opera María è Donna, è tutte le Donne, madre di tutti gli uomini”.

María muore nelle periferie di Buenos Aires, una metropoli popolata di assassini, ladri e ubriaconi, in un vortice di violenza e magia nera, ma il suo spirito continua a vagare sotto forma di spettro accanto alle due figure principali della storia: il Duende, spirito-folletto che funge da narratore, e il payador, cantante folclorico che contrappunta la narrazione con le sue liriche. Nella seconda parte dell’opera María rinasce dando alla luce una bambina, una nuova se stessa condannata all’eterno ritorno. Il realismo magico sudamericano, spietato e poetico, si incarna nel capolavoro teatrale di Astor Piazzolla, autore di questa tango-operita che unisce sacro, profano e fantastico, un mondo in cui si nasce sotto cattiva stella quando “dio è ubriaco”. E il tango, padrone assoluto di tutta l’opera con la sua essenza ipnotica e suadente, scandisce l’alternarsi di vita e di morte come un giudice inflessibile.

I biglietti vanno dai 15 ai 50 euro ed è possibile acquistarli alla biglietteria del Teatro del Giglio, su www.teatrodelgiglio.it e su TicketOne.