Dalla Darsena alla Linea gotica, a Palazzo delle Esposizioni la mostra su Alfredo Catarsini

11 marzo 2022 | 11:59
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Dalla Darsena alla Linea gotica, a Palazzo delle Esposizioni la mostra su Alfredo Catarsini

Tante le opere inedite che rimarranno esposte da domani (12 marzo) fino a domenica 8 maggio

Sarà inaugurata domani (12 marzo) alle 18 al palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca la prima, grande mostra retrospettiva dedicata all’arte di Alfredo Catarsini.

La mostra, dal titolo Alfredo Catarsini: dalla darsena alla linea gotica. Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917-1945), è stata curata dal professor Rodolfo Bona, con la collaborazione di Claudia Menichini e Elena Martinelli, nipote dell’artista, e promossa da Fondazione banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Alfredo Catarsini 1899.

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L’esposizione proporrà 82 opere dipinte a olio su vari supporti e disegni a carboncino e china che permetteranno uno studio sistematico dei primi trent’anni d’arte di Catarsini, nonché alcuni importanti dipinti che presero parte alle grandi esposizioni degli anni Trenta e Quaranta del Novecento.

A presentare la mostra, il presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Andrea Palestini: “Voglio innanzitutto ringraziare la Fondazione Lucca Sviluppo e la Fondazione Alfredo Catarsini 1899 per la realizzazione di questa mostra. Tutto parte dall’impegno e dall’entusiasmo della Fondazione Alfredo Catarsini 1899, costituita solo nel 2020 dalla nipote dell’artista, Elena Martinelli, che in soli 2 anni è riuscita ad allestire tutto ciò. Non nascondo la grande soddisfazione per questa mostra – continua Palestini – dedicata a questo importante artista nato all’ombra della Torre Matilde, a Viareggio. Catarsini era un pittore, disegnatore e ritrattista legatissimo alla sua terra , dove ha vissuto e lavorato per quasi tutta la vita, e ha lasciato il segno sia a livello nazionale, che internazionale. La mostra – conclude il presidente della Fondazione Banca del Monte di Lucca – si avvale di tecnologie moderne, tra cui un virtual tour, ma queste sono attività integrative, perché l’obiettivo principale della Fondazione è ritrovare, dopo due anni complicati a causa della pandemia, un rapporto diretto con le opere e con l’arte”.

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Alberto del Carlo, presidente della Fondazione Lucca Sviluppo, analizza la figura dell’artista e la sua arte, anche accostando, tristemente, alcune opere di Catarsini alla situazione che stiamo vivendo oggi in Ucraina: “Uno scopo della mostra è conoscere meglio il periodo storico in cui l’artista ha vissuto e il suo modo di vivere in questo periodo. Questi artisti – continua Del Carlo – aiutano a vedere attraverso le opere i loro tempi storici, ma da una prospettiva diversa da quella degli storici, poiché possiamo vedere gli effetti di quei periodi e della guerra sulle persone comuni. Catarsini è anche scrittore, è stato ritrovato un suo diario sottoforma di romanzo, in cui affronta gli stessi temi che affronta nei suoi quadri, ovvero persone comuni che vivono gli effetti della guerra. Lui rende protagonisti delle sue opere e della storia le persone comuni. Tra i vari quadri raffiguranti momenti della guerra – conclude il presidente della Fondazione Lucca Sviluppo – ce n’è uno in particolare, Donne nel rifugio antiaereo, che ci riporta in maniera drammatica alle immagini che ogni giorno ci arrivano sulla guerra in Ucraina”.

Il curatore della mostra, Rodolfo Bona, presenta l’esposizione: “Prima di tutto devo ringraziare Elena Martinelli e tutte le fondazioni che ci hanno supportato. Iniziative come questa non sarebbero possibili senza un lavoro di squadra. La mostra – continua Rodolfo Bona – rappresenta il percorso dell’artista nell’arco di quasi 30 anni che si sviluppò fra i tumultuosi e tragici cambiamenti storici del secolo breve e dentro una personale evoluzione artistica. E nella scelta delle opere che ben raffigurano la parabola artistica di Catarsini, vi sono molte opere mai viste, alcune conosciute solo perché pubblicate su testi a stampa o altre che ricompaiono dopo un periodo di relativo oblio. Per esempio saranno in mostra alcune opere di Catarsini quasi ventenne, ambientazioni e ritratti degli anni ’30 tra cui l’autoritratto di Alfredo Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi e da allora mai più mostrato in pubblico, Il grano della bonifica lucchese, il grande dipinto che prese parte al Premio Cremona del 1940 e che è stato rintracciato di recente a Grosseto, e il piccolo Veliero ormeggiato, che risale al 1917 e che quindi è l’opera più antica fino a questo momento ritrovata presente in mostra e rappresenta l’alfa della produzione pittorica di Alfredo Catarsini. Per la prima volta si vedranno in originale sette degli otto disegni del periodo dello sfollamento che alla fine degli anni Sessanta illustrarono il romanzo Giorni neridi Catarsini, recentemente ristampato per i tipi de La nave di Teseo. Infine – conclude il curatore della mostra – sarà possibile ammirare Donne nel rifugio antiaereo, il già citato dipinto con cui Catarsini partecipò alla 23esima Biennale di Venezia del 1942 e che, insieme a un bozzetto e a due disegni preparatori, viene esposto per la prima volta dopo tanti anni poiché rintracciato di recente”.

A conclusione della presentazione della mostra, il professor Bona ha anche ringraziato Vittorio Sgarbi per l’aiuto nella realizzazione di questa esposizione, nella quale c’è anche riportato un pensiero dello stesso Sgarbi su Alfredo Catarsini: “Se c’è un artista che ha provato a guardare oltre le mura del proprio municipio, cercando altrove gli stimoli, questo è proprio Catarsini, grazie alla presenza a Viareggio di artisti e intellettuali proveniente da tutta Italia. Ciò che gli studiosi devono fare è mettere al centro dei loro interessi l’oggetto Catarsini, nell’aspetto della sua produzione artistica come nell’evidenza dei documenti extra-artistici in grado di contribuire a meglio comprendere l’evoluzione della sua personalità nel succedersi del tempo”.

“Grazie all’intuizione del curatore Rodolfo Bona e all’aiuto dei membri della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 – aggiunge Elena Martinelli, presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 nel presentare la mostra – è stata realizzata una ricerca accurata delle opere fuori circuito dai primi anni di giovinezza di Alfredo Catarsini fino alla fine della seconda guerra mondiale e per la prima volta si studiano e si contestualizzano le opere di quel periodo offrendo al grande pubblico una carrellata di immagini, ambientazioni, suggestioni, disegni preparatori e bozzetti. Finalmente ci sarà la possibilità di osservare molte opere di quel periodo e non più in foto bianco nero pubblicate sui cataloghi, bensì dal vero con i colori vivi, vibranti. Si tratta quindi di una scelta attenta, realizzata grazie alla generosità di numerosi collezionisti, che ci permette di apprezzare un periodo storico di straordinaria fertilità artistica di Catarsini, che viveva in una Versilia culla dell’arte e della mondanità, ma nello stesso tempo era anche altrove. Sempre aggiornato – conclude Elena Martinelli – Catarsini concorreva con successo nelle rassegne e nei concorsi più prestigiosi a Venezia, Milano, Cremona, Bergamo, Roma, Firenze e all’estero, fatto che convinse alcuni giovani artisti ad emularlo”.

La mostra nel dettaglio

La mostra si propone di ripercorrere le principali tappe dell’itinerario artistico del pittore versiliese durante gli anni che, dagli esordi viareggini sulle sponde della Darsena, all’ombra dalla Torre Matilde, lo condussero alle esposizioni artistiche nazionali dell’Italia fascista, durante gli anni Trenta, alla realizzazione dell’affresco di Viareggio del 1936 e, nel 1944-45, alla realizzazione del ciclo degli affreschi di San Martino in Freddana e Castagnori nel periodo dello sfollamento in Lucchesia. Questo cammino iniziò alla fine del secondo decennio del ‘900, nelle più contenute dimensioni del quadro di paesaggio o del ritratto, per giungere alle grandi composizioni a soggetto storico, sacro e celebrativo che saranno visibili in mostra attraverso un video.

Nelle intenzioni del curatore, questa mostra rappresenta il percorso dell’artista nell’arco di quasi 30 anni che si sviluppò fra i tumultuosi e tragici cambiamenti storici del secolo breve e dentro una personale evoluzione artistica. E nella scelta delle opere che ben raffigurano la parabola artistica del pittore viareggino, vi sono molte opere “mai viste”, alcune conosciute solo perché pubblicate su testi a stampa o altre che ricompaiono dopo un periodo di relativo oblio. Per esempio saranno in mostra alcune opere di Catarsini quasi ventenne, ambientazioni e ritratti degli anni ’30 tra cui l’Autoritratto di Alfredo Catarsini del 1934, donato nel 2005 alla Galleria degli Uffizi e da allora mai più mostrato in pubblico; Il grano della bonifica lucchese, il grande dipinto che prese parte al Premio Cremona del 1940 e che è stato rintracciato di recente a Grosseto; e il piccolo Veliero ormeggiato, che risale al 1917 e che quindi è l’opera più antica fino a questo momento ritrovata presente in mostra e rappresenta l’alfa della produzione pittorica di Alfredo Catarsini.

Per la prima volta si vedranno – in originale – sette degli otto disegni del periodo dello sfollamento che alla fine degli anni Sessanta illustrarono il romanzo Giorni neri di Catarsini, recentemente ristampato per i tipi de La nave di Teseo; infine sarà possibile ammirare Donne nel rifugio antiaereo, il dipinto con cui Catarsini partecipò alla 23esima Biennale di Venezia del 1942 e che, insieme a un bozzetto e a due disegni preparatori, viene esposto per la prima volta dopo tanti anni poiché rintracciato di recente.

Al piano terra vi è una prima sala dal carattere introduttivo con un Autoritratto che fa parte, con altre tre opere in mostra, delle 30 opere che i figli Mity e Orazio Catarsini donarono nel 2001 al Comune di Viareggio, l’opera più antica in mostra  e il grande dipinto del Premio Cremona; al primo piano trovano spazio vedute di  darsene, marine e alcuni disegni; al secondo e più articolato piano del palazzo espositivo, sono ben sette le sale dove si potranno ammirare paesaggi di campagna, ritratti, autoritratti, tra cui quello del 1934 prestato dalla Galleria degli Uffizi,  immagini familiari, accanto ad opere dedicate ai temi della guerra e della religione, disegni e dipinti preparatori degli affreschi delle Chiese di San Martino in Freddana e Castagnori dove Catarsini fu sfollato, e ancora disegni e dipinti dedicati ai rifugi antiaerei, immagini di Bastia (in Corsica) dove l’artista soggiornò ed espose negli anni Trenta, e alcune nature morte.

La mostra comprenderà anche due postazioni video che mostrano attraverso immagini – alcune provenienti anche dall’archivio delle Teche Rai – gli affreschi, dal più antico a Viareggio e quelli di San Martino in Freddana e Castagnori (che l’Artista realizzò durante il periodo bellico) e una selezione di documenti, foto, cataloghi, manoscritti del periodo facenti parte dell’Archivio storico di Catarsini, aggiornato costantemente dalla Fondazione, attualmente conservato negli spazi della Villa museo Paolina Bonaparte di Viareggio, dove è consultabile e visitabile unitamente al suo atelier, ricostruito sin nei minimi particolari nel 2003.

Per l’occasione sarà realizzato il catalogo della mostra edito da Maria Pacini Fazzi che recherà i testi dei presidenti delle tre fondazioni che promuovono la mostra – Andrea Palestini (Fondazione Banca del Monte di Lucca), Alberto Del Carlo (Fondazione Lucca sviluppo) ed Elena Martinelli (Fondazione Alfredo Catarsini 1899) – di Rodolfo Bona (curatore) e di Cristina Acidini, Marco Cigolotti, Adolfo Lippi, Renzo Maggi, Claudia Menichini ed Elena Torre. Da segnalare, infine, la possibilità di ammirare la mostra da remoto – collegandosi al sito web fondazionecatarsini.com oppure direttamente alla visita virtuale (clicca qui) – grazie al percorso realizzato dalla ditta Review di Marco Francesconi.

Gli incontri culturali

Parallelamente alla mostra dedicata all’arte di Catarsini durante i primi 30 anni di età, l’auditorium della Banca del Monte di Lucca ospiterà una serie di incontri culturali in stretta connessione con l’evento espositivo. Il programma dettagliato è in via di definizione, ma i temi di cui si parlerà riguardano la Versilia dipinta, le atmosfere della Viareggio durante gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, i toscani che presero parte alle tre edizioni del Premio Cremona tra il 1939 e il 1941, gli archivi degli artisti lucchesi, gli affreschi realizzati da Catarsini in Lucchesia durante la seconda guerra mondiale, la Linea Gotica, il romanzo scritto dall’artista Giorni neri e la recente 20esima edizione del Premio Catarsini riservato agli studenti delle scuole toscane.

Sono invece già confermati due corsi nell’ambito della formazione obbligatoria per gli iscritti agli ordini professionali. Il primo, in collaborazione con l’ordine degli Avvocati e che verterà sull’argomento “autentiche nel mondo dell’arte”, si terrà venerdì 8 aprile dalle 15,30 alle 18,30 al Palazzo delle esposizioni della Banca del Monte di Lucca, in Piazza San Martino 7 con visita guidata riservata; il secondo, organizzato dall’Ordine regionale toscano dei giornalisti in collaborazione con la Fondazione Catarsini, si intitola Cultura e spettacolo: fonti, comunicazione ed errori da evitare, è invece programmato per giovedì 21 aprile dalle 15,30 alle 18,30 con visita guidata riservata; le iscrizioni per questo appuntamento si apriranno il 5 aprile sulla consueta piattaforma web dedicata alla formazione obbligatoria per i giornalisti. È previsto infine un programma di visite guidate gratuite con un minimo di 8-10 persone per gruppo da concordare con la Fondazione Catarsini, scrivendo a info@fondazionecatarsini.com.