‘Due pugni guantati di nero’, a Capannori arriva lo spettacolo di Federico Buffa

8 luglio 2022 | 12:41
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‘Due pugni guantati di nero’, a Capannori arriva lo spettacolo di Federico Buffa

Protagonista la storia dello sport e dei diritti segnata dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968

Una delle pagine più significative dello sport e della lotta per i diritti umani: il 16 ottobre 1968, Tommie Smith e John Carlos si trovano sul podio dei 200 metri alle Olimpiadi a Città del Messico, con i pugni alzati, i guanti neri (simbolo del black power), i piedi scalzi (segno di povertà), la testa bassa e una collanina di piccole pietre al collo (“ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato”).

Venerdì prossimo (15 luglio) alle 21,30 nell’area verde sul retro del palazzo comunale di Capannori è in programma Due pugni guantati di nero, lo spettacolo con cui il giornalista e narratore Federico Buffa, affiancato da Alessandro Nidi al pianoforte, ripercorre la genesi e le conseguenze che quel gesto comportò, il suo impatto, la sua importanza e la sua attualità. Uno spettacolo che parla di una storia emblematica del passato, ma rifacendosi al presente, dove l’argomento principale, ovvero la segregazione, rimane più attuale che mai.

L’ingresso è libero ma è consigliata la prenotazione via email a info@lostanzonedelleapparizioni.com. La serata è presentata nell’ambito del festival itinerante Riprendiamoci la scena – in collaborazione con la rassegna Ma la notte sì!promossa dal Comune di Capannori –  promosso da Cesvot, il Centro servizi volontariato Toscana che associa 34 enti regionali, fornendo servizi di consulenza, formazione, promozione, comunicazione, documentazione e logistica.

Smith e Carlos facevano parte dell’Olympic Project for Human Rightse decisero di correre alle Olimpiadi nonostante il 4 aprile Martin Luther King fosse stato assassinato (e molti altri atleti avessero deciso di non partecipare). Tommie Smith arrivò primo (stabilendo il nuovo record mondiale dei 200 metri), Carlos terzo. Sul quel podio salì sul secondo gradino Peter Norman, un australiano che per solidarietà con i due atleti afroamericani indossò durante la cerimonia la coccarda dell’Olympic Project for Human Rights.

Appena giù dal podio le loro carriere furono bruciate. Uno finì a lavare auto, l’altro scaricatore al porto di New York. Solo molti anni dopo li riprenderanno a San José, come insegnanti di educazione fisica. E nel 2005 Norman sarà con loro, per l’inaugurazione di un monumento che ricorda quel giorno in Messico. Non erano due neri e un bianco a chiedere rispetto e giustizia su quel podio, erano tre esseri umani.

Riprendiamoci la scenaè curato dall’associazione culturale Lo stanzone delle apparizioni, con la direzione artistica di Matteo Marsan e Daniela Morozzi, che presenta tutte le serate. La rassegna ha come filo conduttore temi quali ambiente, difesa dei diritti, integrazione, salute, terza età.

“Tutti dicono che questa sarà l’estate della ripartenza dopo i due anni durissimi di pandemia – dice Pierfranco Severi, presidente della delegazione Cesvot di Lucca – noi non solo ci speriamo ma stiamo lavorando affinché sia così. La cultura e l’arte sono le due basi da cui tutta la Toscana può ripartire a livello sociale ed economico”.