Dal design all’architettura, il fenomeno Olivetti alla Fondazione Ragghianti

2 novembre 2022 | 14:22
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Dal design all’architettura, il fenomeno Olivetti alla Fondazione Ragghianti

Numerosi esperti e testimoni in un incontro dedicato alla storica azienda

Riconosciuta in tutto il mondo per la produzione di macchine da scrivere, l’azienda Olivetti ha saputo farsi al contempo materiale e immateriale, coniugando innovazione e complessità e consolidando un’identità sfaccettata ma altrettanto riconoscibile. Un esempio di approccio imprenditoriale oculato e vincente che merita di essere celebrato e approfondito. A tal proposito risponde il pomeriggio di studio design Olivetti. Santiago Miranda e Pier Paride Varri, evento promosso dalla Fondazione Ragghianti per ripercorrere il fenomeno Olivetti nel suo insieme, cogliendone i tratti caratterizzanti in rapporto alla storia imprenditoriale e alla pluralità di approcci creativi derivanti dal contributo di intellettuali e progettisti interni ed esterni alla struttura aziendale.

L’incontro, che si terrà questo venerdì (4 novembre ) a partire dalle 17 si inscrive nell’ambito del progetto di ricerca interdisciplinare promosso dall’Ecal/ école cantonale d’art de Lausanne e dall’università degli Studi di Ferrara, in collaborazione con istituzioni culturali quali la fondazione centro Studi sull’arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti e l’associazione archivio storico Olivetti di Ivrea. Dopo il convegno internazionale svoltosi a Ferrara, Venezia e Bologna (12-14 dicembre 2019) e il volume Identità Olivetti. Spazi e linguaggi 1933-1983, edito da Triest Verlag (Zurigo, 2022), Design Olivetti 1970-1990. Santiago Miranda e Pier Paride Vidari segna un’ulteriore tappa di un progetto di ricerca che ha esplorato e indagato una lunga serie di ambiti aziendali,  dall’architettura e design di prodotto alla promozione dell’immagine fino all’innovativo linguaggio della comunicazione visiva e dell’interaction design.

Particolare attenzione è inoltre rivolta alle attività culturali e formative promosse dalla Olivetti nel corso degli anni. I nuovi studi si sono indirizzati allora verso quel corpus di attività promozionali ( mostre tecniche, allestimenti fieristici e progetti di comunicazione site specific ) che per il loro carattere transitorio rischiavano di piombare nell’oblio ma che grazie a queste ricerche vengono ora attualizzate e storicizzate. Grande spazio anche alle testimonianze dirette di chi ha esperito quotidianamente il contesto Olivetti, figure dalle più disparate mansioni in grado di fornirci uno sguardo sulle dinamiche intestine che hanno animato la celeberrima impresa.

Durante l’incontro parteciperanno in conversazione con Paolo Bolpagni, direttore della fondazione Ragghianti, il designer Santiago Miranda e l’architetto Pier Paride Vidari, già docente al Politecnico di Milano, entrambi consulenti della Olivetti negli anni Settanta e Ottanta. Insieme a loro Davide Fornari dell’Ecal/École cantonale d’art de Lausanne, Daniela Smalzi dell’Università degli Studi di Firenze e Davide Turrini dell’Università degli Studi di Ferrara. Conclude l’incontro la scrittrice e giornalista Maria Pace Ottieri, figlia di Ottiero Ottieri, intellettuale che negli anni cinquanta lavorò nell’ufficio per la selezione del personale della Olivetti, riportando tra l’altro questa esperienza nel romanzo Donnarumma all’assalto(1959): un nuovo contributo per comprendere e storicizzare l’àmbito intellettuale da cui trasse origine la sezione Corporate image, Design e attività culturali Olivetti dopo la morte di Adriano Olivetti.