“Tutto ti dirò a casa”, in San Micheletto si presenta il diario di una deportazione

Appuntamento il 27 gennaio in occasione della giornata della memoria
L’auditorium del complesso di San Micheletto apre le porte per la presentazione di Tutto ti dirò a casa, volumetto che riporta un’intima e struggente vicenda ambientata nel drammatico contesto della seconda guerra mondiale. Il libro, con l’emblematico sottotitolo Diario di una deportazione, sarà presentato proprio venerdì (27 gennaio) all 10, in occasione della giornata della memoria.
La pubblicazione, edita da Ets e curata da Daniela Bernardini e Luigi Puccini, consiste di fatto nella trascrizione di un taccuino scritto a lapis da Moreno Corti durante il periodo che lo vide deportato dai nazisti, col padre Giuseppe, nella fabbrica Bopp di Frei-Weinheim, non lontano da Francoforte.




Fuggiti a Massaciuccoli dalla nativa Pontasserchio, Beppino e Mimì – questi i loro nomignoli familiari – vennero arrestati nell’agosto del 1944 nell’ambito di una barbara operazione di rastrellamento che vide trucidare tanti civili e deportare uomini abili tra i 16 e i 50 anni al fine di alimentare la forza lavoro nelle industrie belliche di una Germania già avviata verso la disfatta, ma ancora bisognosa di armi e per niente rassegnata alla sconfitta che si rivelerà imminente.
Il viaggio allucinante nei vagoni bestiame, la prigionia nella spasmodica attesa della liberazione, il lavoro “per questa gente disumana e vile”. La quotidianità surreale di un padre e un figlio sono narrate nella prosa immediata e intima di un ragazzo di 17 anni. Una testimonianza toccante e concreta che cala il lettore in una dimensione personale in un contesto agghiacciante, uno scenario nefasto nel quale si lotta per preservare quell’imprescindibile barlume di umanità.
A presentare il volume, oltre ai curatori, saranno presenti Giuseppe e Danilo Corti, rispettivamente nipote e fratello di Moreno, che hanno contribuito in maniera determinante alla conservazione del manoscritto e alla sua recente trascrizione. Una bella occasione per celebrare la giornata della memoria attraverso una storia vera, personalissima e al contempo universale. Un modo per rivivere con nitidezza giorni terribili ma, come la storia ci insegna, purtroppo non irripetibili.