Alla Casermetta Santa Croce il ricordo del basso Franco Calabrese a 100 anni dalla nascita

30 maggio 2023 | 11:16
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Alla Casermetta Santa Croce il ricordo del basso Franco Calabrese a 100 anni dalla nascita

L’associazione artistico culturale Aps Laboratorio Brunier ha organizzato l’iniziativa inserita nel Vivi Lucca 2023 per giovedì (1 giugno)

Quest’anno cadono i 100 anni dalla nascita del basso Franco Calabrese e la sua arte verrà ricordata giovedì (1 giugno) in Casermetta di Santa Croce alle 17,30.

Generico maggio 2023

All’Associazione artistico culturale Aps Laboratorio Brunier si deve l’organizzazione dell’iniziativa inserita nel Vivi Lucca2023 ed il presidente ed il vice presidente Maria e Loredana Bruno ringraziano l’amministrazione comunale e lo sportello eventi per la concessione della casermetta di Santa Croce. All’evento parteciperanno due giovani cantanti, il basso Francesco Lombardi (già alunno del liceo musicale Passaglia di Lucca ed attualmente allievo del conservatorio Boccherini di Lucca) recentemente premiato dall’associazione Cluster per la sua straordinaria voce, ed il giovanissimo e promettentissimo baritono Christopher Orsi, studente del Liceo artistico musicale Passaglia di Lucca, sotto la guida della professoresssa Maria Bruno. I cantanti saranno accompagnati dal bravissimo pianista Peter Yanchuk.

Dalla Callas alla Tebaldi, da Di Stefano a Pavarotti, da von Karajan a De Sabata, da Gavazzeni a Giulini, da Strelher a Visconti, da De Filippo a Ronconi e Zeffirelli, il grande basso Franco Calabrese ha lavorato con tutti loro e con molti altri personaggi che hanno fatto la storia del teatro lirico italiano, attraversando l’entusiasmante periodo d’oro del teatro musicale da protagonista, cantando pressoché sempre con la compagine della Scala, realizzando le prime tournée mondiali e le prime incisioni discografiche del dopoguerra e partecipando alle prime riprese televisive di opere liriche.

Celeberrime alcune incisioni, come la Tosca del 1953, diretta da Victor De Sabata, in cui Calabrese canta assieme alla Callas, Di Stefano e Gobbi. Oppure il Pelléas et Mélisande di Debussy (1954) diretto da von Karajan con la Schwarzkopf e la Sciutti. Inoltre, Così fan tutte di Mozart, opera con la quale venne inaugurata nel 1956 la Piccola Scala, sede della riscoperta di Rossini, alla quale Calabrese partecipò attivamente. E ancora La Bohème del 1969 diretta da Thomas Schippers con la Freni e Pavarotti, e si potrebbe continuare a lungo. Eccezionali furono le doti attoriali di Calabrese, tanto che Strelher gli propose di entrare nella sua compagnia di prosa e Eduardo De Filippo lo cercò fino alla fine della carriera quale suo interprete preferito.

Nato a Palermo ma lucchese di adozione. A Lucca Calabrese era venuto da piccolo, si era sposato con la danzatrice Bianca Barocchi e poi era divenuto docente di arte scenica all’Istituto Boccherini, dove fu chiamato per chiara fama. Passava molte ore nella biblioteca dell’Istituto perché appassionato di libri antichi che sapeva anche restaurare. Era anche un ottimo artigiano, aveva un laboratorio in via del Fosso dove lavorava la ceramica.

È molto importante che un grande delle generazioni passate sia ricordato dai giovani, in un ideale passaggio di consegne artistiche. La memoria storica rivive così nelle voci di giovani cantanti che hanno studiato la grande lezione di Franco Calabrese e ne fanno tesoro.

Anche il fratello minore di Franco, Leonardo Calabrese, fu un grande basso. Per distinguersi dal noto fratello prese il nome d’arte di Leonardo Monreale. Lucchese di nascita, nella città di Puccini Monreale iniziò i primi studi, per poi frequentare il corso per cantanti di Spoleto e quindi intraprendere una carriera importante, cantando spesso alla Scala e registrando per la Rai. Anche lui, come il più noto fratello maggiore, fu spesso insieme alla Callas, alla Cossotto, alla Sciutti, a Cappuccilli e a tanti altri bei nomi della lirica. Di Puccini cantò molte volte Tosca e Turandot. È scomparso qualche mese fa poco prima di compiere i 90 anni. Giustamente anche lui verrà ricordato nel concerto introdotto da Renzo Cresti, che su Franco Calabrese ha scritto due libri, dove ovviamente viene ampiamente citato anche il fratello Leonardo. Un concerto che si preannuncia interessante e piacevole, con la riproposizione dei cavalli di battaglia dei Calabrese proiettati nel futuro dai giovani cantanti Lombardi e Orsi.