Una visita guidata e uno spettacolo all’ex ospedale psichiatrico di Maggiano

30 maggio 2023 | 13:15
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Una visita guidata e uno spettacolo all’ex ospedale psichiatrico di Maggiano
Una visita guidata e uno spettacolo all’ex ospedale psichiatrico di Maggiano
Una visita guidata e uno spettacolo all’ex ospedale psichiatrico di Maggiano

Appuntamento lunedì (5 giugno)

Lunedì (5 giugno) all’ex manicomio di Maggiano sono in programma due appuntamenti.

Il primo alle 14,30 con la visita guidata Sorella follia per ripercorrere la storia del complesso dalle origini al suo sviluppo a cavallo tra XVIII e XX secolo. Durante il percorso all’interno della parte visitabile del complesso ospedaliero si può  scoprire la zona espositiva Stanze con vista sull’umanità. Si può vedere la collezione di strumentazione medico scientifica e visitare le stanze che ospitavano Mario Tobino, scrittore e psichiatra della divisione femminile che ha abitato nell’Ospedale Psichiatrico per oltre quarant’anni. Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti tramite la sezione ‘Prenota la tua visita’ sul sito fondazionemariotobino.it o al numero 0583 327243.

A seguire alle 17 nella chiesa va in scena Fuga. Quattro momenti su Ofelia e sul principe Amleto, tratto da Shakespeare, Laforgue, Tobino, Brecht e alcuni poeti giapponesi. Di e con Chiara Gistri e Daniele Fedeli

“Amleto ed Ofelia si muovono in un territorio liminale tra realtà e altrove, entrambi vittime del gioco della vita. Per l’intero tempo tentano di sfuggire alla – loro – realtà, provano a scappare per essere continuamente rigettati come pesci rossi dentro il loro acquario. I fuggitivi vorrebbero seguire la rotta degli uccelli migratori ma non ci riescono, incatenati come sono alla loro beffarda umanità, condannati alla danza della realtà – si legge dello spettacolo -. Amleto brancola nel buio, prova a fare l’equilibrista ma non sembra trovare mai né pace né equilibrio; Ofelia in preda al suo sonnambulismo tenta in ogni modo di svanire dal quotidiano, finché quella “divina provvidenza” che tutto vede e tutto sa, quella pièce già scritta, il destino che regola e dà significato perfino alla morte di un passero, le permette di andare via, di fluire finalmente libera nel fiume che va. Amleto, solo, rimane con le sue parole -le uniche- che appena hanno la forza di uscirgli di bocca. Le parole non dette sono quelle di Shakespeare, Laforgue, Tobino e alcuni poeti giapponesi, nonché una ballata di Bertold Brecht appena sussurrata”.

“Nel nostro tempo le idee ed i pensieri sulle cose e sulle azioni proliferano, sostituendosi alle cose in sé e alle  azioni più incisive, ammaliandoci, ingabbiandoci, costruendo intorno a noi un ricco e colorato acquario – prosegue -. Allora perché sprofondare in Amleto e Ofelia, se non per attuare un estremo tentativo di fuga da ogni ruolo e da ogni tempo del quotidiano affinché il pensiero e la coscienza non ci rendano più codardi? Da qui la necessità di presentare questo primo studio presso l’ex ospedale psichiatrico di Maggiano, che porta con sé il desiderio e la missione di conservare la memoria di un luogo dove la follia ha abitato in una forma chiara e nitida e che sta scritta nella sua storia. Luogo pronto a portare avanti e favorire una domanda contemporanea sulla gestione della malattia mentale e contenitore di una storia densa e più che mai attuale. Luogo che ha ascoltato le sofferenze dei suoi ospiti nella loro impossibilità di adattarsi al mondo di fuori. L’ex-Manicomio di Maggiano ci sembra area fertile e ancora viva per parlare di una in-cosciente fuga”.