Adriano Fabris parla di ‘Etica dell’intelligenza artificiale’ a palazzo Pretorio

9 maggio 2024 | 11:24
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Adriano Fabris parla di ‘Etica dell’intelligenza artificiale’ a palazzo Pretorio

Appuntamento domani (10 maggio) alle 17 nella sede dell’Accademia di scienze, lettere e arti

L’Accademia lucchese di scienze, lettere e arti organizza per domani (10 maggio) alle 17 nella sede di Palazzo Pretorio una conferenza dal titolo Etica dell’intelligenza artificiale.

La relazione sarà tenuta da Adriano Fabris, socio ordinario dell’Accademia e docente di filosofia morale all’Università di Pisa. L’evento sarà coordinato da Marco Paoli, Presidente dell’Accademia Lucchese.

“Ci sono tre modi attraverso i quali è possibile parlare di un’etica dell’intelligenza artificiale – spiegano i promotori -. Sono modi a partire dai quali gli approcci che sono stati finora seguiti in letteratura, affrontando il tema, possono essere ricompresi e articolati. Si tratta di distinguere cioè tre ambiti d’interesse della riflessione e della pratica etiche: un’etica inserita nei programmi e nelle macchine dotate di Ia, un’etica riguardante le modalità d’interazione degli esseri umani con gli agenti artificiali dotati di Ia e un’etica intesa come approfondimento dei modi condivisi di vivere nei contesti aperti rispettivamente dall’agire degli esseri umani, dall’agire delle entità artificiali e dall’interazione (reciproca e con l’ambiente) fra questi due modi di agire (quelli degli esseri umani e quelli delle entità artificiali)”.

“Se volessimo indicare ciò che abbiamo bisogno di approfondire concretamente, sul piano del nostro comportamento in quanto esseri umani, in relazione a questi tre punti, diremmo che si tratta di fare soprattutto tre cose – proseguono -. In primo luogo, è necessario attivare una sorta di ‘addestramento’ delle macchine e una specifica costruzione dei programmi di Ia che inglobino criteri etici, che evitino bias, che possano essere sottoposti a un controllo etico anche per quanto riguarda le loro conseguenze. Bisogna poi promuovere un’educazione di noi esseri umani affinché possiamo muoverci consapevolmente e adeguatamente nei contesti sempre nuovi che gli sviluppi tecnologici comportano, interagendo con il loro agire attraverso il nostro agire. Infine, sviluppando ciò che da tempo sta avvenendo con l’elaborazione di specifici codici in varie parti del mondo, si tratta d’individuare quei valori globalmente condivisi – cioè quei valori universali – che consentono di gestire i problemi globali di fronte ai quali ci pongono gli sviluppi tecnologici. Ciò significa, appunto, mettere in opera un chiarimento di fondo e compiere un’elaborazione specifica riguardo a ciò che s’intende con ‘etica’ nei vari contesti menzionati”.