Alberghi, segnali positivi. “Ma troppa concorrenza sleale”

30 aprile 2014 | 12:23
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Alberghi, segnali positivi. “Ma troppa concorrenza sleale”

Segnali confortanti in apertura di stagione per gli albergatori lucchesi, che però si lamentano per il proliferare di strutture che dal loro punto di vista sono concorrenti sleali. “Nonostante un meteo penalizzante, sia nei fatti che nelle previsioni – commenta il presidente degli albergatori Andrea Martinelli – l’avvio della stagione turistica si fa sentire anche se con ritmi e tempi figli dell’attuale stagione del  last minute, della presenza breve, soprattutto per quanto concerne il mercato interno. Positivi i segnali soprattutto dal mercato estero che conferma come sarebbe questo il target da aggredire per il nostro sistema promozionale”. “Ma più che segnali positivi – aggiunge il presidente degli albergatori – in questi giorni ho ricevuto molte segnalazioni di colleghi in merito al tema abusivismo nel sistema ricettivo”.

“La stagione si apre e insieme alle strutture ufficiali censite, gli alberghi, gli agriturismo, le case vacanze, i B&B e gli affittacamere professionali e non professionali, si apre un mondo plurale di possibilità tra dimore di lusso e ville private, tra case di corte e appartamenti. Non solo affitti privati o gestiti da agenzie immobiliari, entrambe fattispecie previste per la solo locazione di immobili, ma vere e proprie case vacanze, presenti sui portali, con depliant e pubblicità (ma una organizzazione di persone e mezzi finalizzata alla soddisfazione di bisogni attraverso la distribuzione organizzata e promossa di servizi non è la definizione stessa di azienda?), ed anche strutture con un mix di servizi offerti (se oltre alla locazione dell’immobile c’è il cambio biancheria, la colazione, ecc. si configura attività ricettiva a tutti gli effetti). Tenendo conto che queste realtà sono esenti da tassa di soggiorno, procedure amministrative e molti oneri fiscali, tributari, organizzativi, burocratici, possono permettersi di stare sul mercato con prezzi bassi oppure con margini imponenti. Non è questa concorrenza sleale?”.
“Eppure il tema non è nuovo – conclude Martinelli – perché lo abbiamo denunciato in tutte le salse. Ma non possiamo né vogliamo essere complici di una inerzia soprattutto degli Enti Locali. Per questo invitiamo con urgenza Provincia e principali Comuni del territorio, a costituire un gruppo operativo per affrontare il problema. La ricetta le categorie l’hanno fornita più volte, perché oggi il web consente di rendere evidente la gran parte di questo fenomeno, ma vogliamo che siano gli enti locali a farsene per primi carico perché la cultura delle regole sia un valore e perché siano tutelate dalla concorrenza sleale le attività serie, quelle che sostengono l’economia reale, il lavoro vero, e la stessa fiscalità degli enti locali”.