Nursind: “Infermieri costretti a fare i conti con le carenze di organico”

Domani (12 maggio) è la giornata internazionale dell’infermiere, figura storica dell’assistenza a chi è nel bisogno ed è privato del bene salute, ed è per questo che il sindacato di categoria di questa professione NurSind intende sottolineare l’importanza di questa figura a livello anche locale, lamentando tuttavia scarsa attenzione da parte delle istituzioni. “Continuamente – sottolinea il sindacato Nursind – le persone affidano la cura dei loro bisogni di salute alla professionalità degli infermieri. Tale professionalità è sempre più riconosciuta dai nostri cittadini, anche se con grande fatica, gli infermieri, in perenne carenza, devono esercitare la professione spesso con contingenti inadeguati, per garantire un minimo di qualità nell’assistenza, in molte realtà, e anche nella nostra, i piani di rientro dal deficit sanitario hanno colpito principalmente la categoria infermieristica perché più numerosa e flessibile”.
“Nonostante gli infermieri rappresentino una risorsa di gran valore per questa nostra società – prosegue Nursind -, fondamentale per garantire la durata e la qualità di vita dei cittadini, spesso le istituzioni si dimenticano di dare i giusti riconoscimenti a chi garantisce 24 ore su 24, 365 giorni l’anno il funzionamento del Sistema Sanitario nazionale-locale con una presenza al lavoro oltre il proprio orario normale. Nonostante le difficoltà che si palesano quotidianamente, gli infermieri danno garanzie ai cittadini e vorrebbero darne sempre più in merito al prendersi cura dei loro bisogni”.
“L’autonomia professionale e la qualità dell’assistenza – si sottolinea – sono principi che Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha sempre presente nella sua azione. Su questi due pilastri poggiano la crescita del professionista e la fiducia nella professione. L’essere un sindacato di professionisti e non solo di lavoratori ha questo valore aggiunto, che ogni rivendicazione tiene conto della sicurezza per il cittadino e per il professionista che la deve erogare secondo gli standard più elevati. Le diverse strategie poste in essere anche per questa ricorrenza, la festa degli infermieri, affermano ancora una volta il forte legame che esiste tra gli infermieri e i loro assistiti, tra la professione e i cittadini e con loro vogliamo condividere questo momento di festa. E’ anche l’occasione per ricordare che il Nursind si sta impegnando a promuovere e supportare nuove iniziative per offrire un’assistenza professionale sempre più vicina ai cittadini, come ad esempio la presenza ed il riconoscimento dell’infermiere di famiglia, dell’infermiere che opera anche autonomamente nei settori di emergenza ed urgenza come la centrale operativa del 118 e il pronto soccorso, che possono essere validi supporti all’assistenza sia domiciliare che ospedaliera, sgravando il cittadino da lunghe ed inutili attese per risolvere il suo problema di salute”.
“Ne è testimonianza – prosegue Nursind -, la recente proposta del Coordinamento Nursind Regionale, al responsabile della segreteria dell’assessore al Diritto alla Salute Rossano Mancusi e Andrea Leto dell’Assessorato Diritto alla Salute della Regione Toscana, in cui si intende fornire un chiaro contributo alle politiche sanitarie della Regione Toscana, evidenziando come l’apporto che gli Infermieri , in un momento così particolare come quello che stiamo attraversando, sia di nodale importanza. Pensiamo infatti che l’inserimento nelle aziende sanitarie di modelli organizzativi come l’infermiere di famiglia, l’ambulanza infermierizzata, il See and Treat ed altro ancora, oltre a riscuotere una grande soddisfazione da parte degli utenti, possano essere dei volani importanti per rilanciare la Sanità Toscana in un momento di scarsità delle risorse come questo. Naturalmente, l’incremento delle competenze professionali acquisite assume un ruolo preponderante in questi nuovi modelli organizzativi sanitari regionali e locali, che deve andare di pari passo con l’incremento della scarsa retribuzione rispetto alle responsabilità, (disciplinari, civili e penali), al percorso di studio (laurea e master specialistici), e ai molti disagi legati al contatto con agenti patogeni, alla movimentazione dei carichi e al lavoro notturno (circa il 30% dei lavoratori ha un qualche esonero dovuto all’usura da lavoro). Nella giornata internazionale di noi infermieri, ci preme ricordare alla collettività che saremo sempre presenti per garantire e dimostrare che la nostra professionalità, che ci appartiene per norma, ma non solo, possa beneficiare della fiducia dei cittadini perché nella sua storia, l’infermiere, ha dimostrato sempre di saper aggiornare le proprie competenze e stare al passo con i tutti i bisogni di salute espressi dalla collettività. Buon 12 maggio a tutti, ai cittadini bisognosi di assistenza, ai colleghi infermieri che operano da svariati anni usurati da smisurati sacrifici e prolungamento della loro età pensionabile e anche e soprattutto ai 30.000 neoinfermieri laureati in attesa di occupazione in seguito ai blocchi di assunzione e tagli economici a livello nazionale”.