Comune-Anci, protocollo contro l’evasione fiscale

5 giugno 2014 | 12:05
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Comune-Anci, protocollo contro l’evasione fiscale

Una convenzione che scaturisce da un progetto pilota dell’Anci Toscana per contrastare il perpetuo fenomeno dell’evasione fiscale, con precipuo riferimento ala revisione delle rendite catastali e all’accertamento erariale: Lucca è la prima città in Toscana ad avvalersi di un protocollo del genere ed il tutto sarà messo nero su bianco nei prossimi giorni.
Per spiegare la ratio di un controllo che, a dire il vero, è previsto dalla legge (ancora la 211/2004 in attesa di modifiche) sono intervenuti, questa mattina, il sindaco Alessandro Tambellini, l’assessore ai tributi Enrico Cecchetti, il segretario generale di Anci Toscana Alessandro Pesci ed il coordinatore della medesima Dario Gambino. Due, come anticipato, gli aspetti toccati da una convenzione affiancata dal logoro ma sempre attuale motto “Pagare tutti, pagare meno”: da un lato si andranno a revisionare le rendite catastali; dall’altro ci si concentrerà sulla partecipazione all’accertamento erariale. In sostanza, a Lucca ci sono 1422 immobili popolari o “ultrapopolari” (categorie A4 e A5 per il catasto): il controllo a campione di Anci Toscana, effettuato in maniera mini-invasiva incrociando i flussi statistici già racchiusi nelle banche dati, riguarderà proprio questi fabbricati. Il perché lo spiega Gambino: “A Lucca, come in tante altre realtà italiane, esiste la necessità di contrastare due fenomeni incalzanti. Uno è più lieve e consiste nella necessità, per i cittadini da noi individuati, di recarsi al catasto per aggiornare i dati relativi alle proprie abitazioni. Parlo di interventi edilizi significativi e non registrati: ci sono troppe case ancora classificate come ‘ultrapopolari” e ‘popolari’  che, in realtà, pur non rientrando più da anni in quelle categorie continuano a risultare tali, usufruendo di tutti i vantaggi che ne derivano, a cominciare da una tassazione più blanda. Secondo punto della questione: vogliamo contrastare l’evasione fiscale fraudolenta e, quindi, la piaga delle plusvalenze”.

In pratica, quindi, l’obiettivo è quello di evitare che abitazioni contigue siano sottoposte a regimi di tassazione divergenti per il sol fatto che un cittadino è in regola e l’altro no. Certo, qui entra in gioco quel tassello giuridicamente rilevante che è la buona fede: “Ma nemmeno io, che abito in una casa di corte restaurata – spiega il sindaco – so con precisione se mio padre aggiornò i dati catastali con il geometra dell’epoca, quando decise di fare alcune opere di restauro. Dovrò informarmi: lo dovremo fare tutti. Il catasto è stato relegato in un canto sordo per troppo tempo: i romani, che lo inventarono, ci andavano ogni giorno”.
L’importanza dell’operazione, suscettibile di essere ripetuta in altri comuni della Toscana, risiede anche e soprattutto nel fatto che le risorse che verranno recuperate saranno poi usate dal Comune per abbassare Tasi, Imu e ogni altra imposta sugli immobili che venga.
Ma come opera in concreto il sistema? “Noi dell’Anci – prosegue Gambino – effettuiamo controlli su situazioni veramente al limite: se non ci bastano i dati che abbiamo al massimo andiamo di fronte all’abitazione per sincerarci di persona, nulla di più. Una volta verificata la presunta irregolarità invitiamo il cittadino a rimediare: l’unica spesa è quindi quella di munirsi del proprio geometra e di andare al catasto. Ci sono 90 giorni di tempo: se il privato non ottempera ci pensiamo noi, con i nostri tecnici, ma poi lui ci deve rifondere le spese. Di sicuro, in questo modo, recuperiamo i soldi che andrebbero persi dal momento dell’avvenuto accertamento in poi. Farsi pagare anche per gli anni passati? Ammetto che è complicato, perché bisognerebbe provare la malafede e, per farlo, servirebbe di entrare nelle abitazioni (e a quel punto addio mini-invasività)”.
Del resto c’è una legge recentissima, la 23/2014, tutta dedicata alla revisione del catasto dei fabbricati: “Le stime dicono che l’operazione, in tutta Italia, richiederà cinque anni – ricorda Cecchetti – anche se Renzi vuol fare prima e ce lo auguriamo. Il messaggio di fondo è quello di reintrodurre una situazione di equità, in ossequio al criterio della progressività. Non si tratterà dell’accertamento tradizionale, che mira a recuperare subito le somme: i risultati si vedranno nel lungo periodo e saranno molto significativi”.

Paolo Lazzari

In allegato la tabella relativa al recupero fiscale del Comune di Lucca dal 2010 al 2013