
di Roberto Salotti
Eccola Villa Nieri, ecco che cosa si vedrà dalla Rocca di Nozzano Castello, oppure dalle colline che sovrastano Castiglioncello. Potrebbe avere queste sembianze lo sfregio dell’Oltreserchio e dei territori tra la Versilia e il pisano: della fine che potrebbero fare, cioè, se Terna realizzerà il nuovo elettrodotto. Dalla magnifica terrazza della villa che fu dei Bonaparte a Compignano si vedranno tralicci a perdita d’occhio: è quello che si prospetta nella ricostruzione che i tecnici del comitato Starc hanno fatto sulla base delle indicazioni contenute nel progetto di Terna e contro cui, insieme ad altri enti e istituzioni, tra cui la Sovrintendenza di Lucca, hanno presentato una valanga di osservazioni. In tutto 18 i faldoni che sono all’esame del ministero dell’ambiente, presentati entro i termini fissati dalla procedura di Via. Poderoso materiale nel quale il pool di tecnici e avvocati del comitati ha cercato di smontare, pezzo a pezzo, il progetto che Terna vuole realizzare sulle colline dell’Oltreserchio, con la costruzione di una centrale elettrica alle cave di Balbano.
Una attività certosina quella del comitato che ha presentato sia osservazioni di tipo tecnico-burocratico, che di tipo ambientale e paesaggistico. Ora il materiale è all’esame del dicastero, cui proprio oggi è giunto anche il parere del ministero della salute. Che dà sostanzialmente l’ok ma che propone rilievi su alcune questioni procedurali, secondo le notizie giunte ai cittadini che questa sera (30 giugno) si sono ritrovati agli impianti sportivi di Nozzano per prepararsi ad un appuntamento decisivo che è fissato questo martedì (1 luglio) in Regione Toscana (Leggi l’articolo). Il primo vero tavolo tecnico che dovrà valutare il progetto, al quale parteciperanno tutte le amministrazioni comunali coinvolte, i tecnici dei cittadini e Terna. Un round importante, visto anche i primi passi già mossi dal consiglio regionale nei confronti dei cittadini, in cui si è approvata una mozione contraria ai tralicci nell’Oltreserchio. In più su tutto pende anche l’eccezione preliminare di Legambiente che ha rilevato presunte irregolarità nell’iter che ha portato alla procedura di Via, insieme a quelle dei cittadini contenute nella valanga di osservazioni.
In particolare, rilevano i cittadini, l’assenza di una opzione zero e la mancata concertazione sul progetto o su sue eventuali alternative (che non sono finora state previste da Terna). “Non sono state presentate alternative o varianti al progetto – spiega il presidente del comitato Starc, Simone Lena -, né c’è stata una preliminare valutazione con le istituzioni. Terna in questo modo non ha tenuto fede alle prescrizioni ministeriali, non condividendo il progetto con le istituzioni coinvolti”. Ruotano infatti attorno a questi presupposti tutte le osservazioni di carattere tecnico presentate dai cittadini. Ragioni che, a quanto pare, sono ormai condivise da tutte le amministrazioni locali coinvolte nel progetto. Ma i cittadini puntano anche il dito sullo scempio di un progetto che, dal loro punto di vista, mette a rischio un paesaggio unico in Toscana. Senza scomodare la residenza che fu anche quella di Elisa Baciocchi, basta restare al Castello di Nozzano per accorgersi dell’impatto che potrebbe avere sul territorio il progetto. La linea, infatti, passerà a circa 700 metri dalla Rocca, rovinando inevitabilmente, come sostengono i cittadini, la vista dal Castello. “Vittime” eventuali dei tralicci, secondo le osservazioni presentate, potrebbero essere anche la Torre Segata e la Torre dell’Aquila, senza considerare che il tracciato passerebbe molto vicino anche al Castello di Cotone. I cittadini, nelle osservazioni presentate, rilevano anche il rischio per l’incolumità delle persone. Non solo – spiegano – per la vicinanza del tracciato a diverse abitazioni, ma anche perché – e lo hanno messo nero su bianco nei faldoni presentati al ministero – il territorio collinare, specie nell’Oltreserchio è spesso soggetto a frane o, in particolare in estate, ad incendi. E’ questo che sottolineano i membri del comitato alle autorità competenti, chiedendo che ne tengano conto. L’obiettivo finale è quello di ottenere l’opzione zero: ovvero, niente nuovo elettrodotto, adeguamento ed eventuale e graduale dismissione di quello esistente e che pende da anni ormai sulle teste degli abitanti della zona di Maggiano. “La nostra – ha ricordato anche stasera Simone Lena – è una battaglia comune, contro l’elettrodotto”. Il cui progetto è stato passato ai raggi x dai cittadini anche sul fronte dei costi e degli eventuali benefici. “Dati alla mano ci risulta difficilmente giustificabile – spiega il comitato Starc – un nuovo elettrodotto, se rapportato al fabbisogno energetico della Lucchesia. Non solo: Terna parla di un risparmio di 10 milioni di euro all’anno con la realizzazione del progetto, che però costerà almeno 40 milioni. Ci sembra che già nelle cifre si possa cogliere la scarsa congruità di questa proposta”.
Quanto all’ipotesi della centrale elettrica alle ex Cave di Balbano, i cittadini sparano a zero nelle osservazioni e ricordano al ministero le varie vicende (anche giudiziarie) che ha attraversato l’area. Non solo: secondo i cittadini l’intervento qui previsto sarebbe in contrasto con la disciplina dei beni paesaggistici, frutto dell’accordo tra il ministero dei beni culturali e del turismo e la Regione Toscana che prescrive: “Le riqualificazioni dei siti cava – si legge – dovranno seguire criteri di rinaturalizzazione spontanea senza l’introduzione artificiosa di materiali o flora”. Sempre stando ai cittadini, l’ipotesi di centrale alle ex cave di Balbano confligge con la disciplina del piano paesaggistico della Regione che invita a “promuovere il recupero paesaggistico delle cave dismesse anche attraverso progetti integrati di riutilizzo ad altre funzione, con valore paesaggistico e culturale”. Proprio al riguardo, c’è da dire che i cittadini dell’Oltreserchio seguono con molto interesse l’iter del nuovo piano paesaggistico che proprio domani dovrebbe essere al voto del consiglio regionale. Potrebbe infatti introdurre ulteriori vincoli utili alle battaglie dei cittadini.
FOTO – Lo scempio sulle colline con il nuovo elettrodotto