Ctt Nord, vertenza dei Cobas: “Altri sindacati complici”

4 luglio 2014 | 08:00
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Ctt Nord, vertenza dei Cobas: “Altri sindacati complici”

Trasporto pubblico locale, avanti la guerra. Slai Cobas porta avanti la vertenza legale contro la disdetta del contratto dei lavoratori Ctt Nord del 10 marzo scorso, affidandone l’esecuzione agli avvocati Manuela Delle Piane e Mariagrazia Gammarota. Un atto dovuto contro un contratto innovativo “illegittimo” secondo la sigla che ha dato incarico ai legali anche di “verificare il comportamento tenuto dalle segreterie confederali in merito ai verbali firmati in prefettura”. Il no al contratto proposto dall’azienda è categorico per Slai Cobas, che mette nel mirino anche la riorganizzazione del servizio a livello locale, a partire proprio da Lucca. 

“Le linee Lam – sostiene Slai Cobas – sono solo fumo negli occhi per i cittadini, sono solo un taglio di servizi per i cittadini: ampie zone della città restano senza la navetta. I tagli lineari di chilometri percorsi e di servizi, nonostante l’introduzione delle linee ad alta mobilità, un taglio dei servizi mascherato da linee nuove che si accavallano riducendo le corse nei tempi: prima erano di 10 minuti l’una dall’altra, ora sono ogni 15, 20 minuti: un accorpamento delle corse senza nessun vantaggio. E dall’1 settembre ci sarà un taglio di 500mila euro anche sul servizio urbano di Viareggio, che sostanzialmente scomparirà. Le zone che a Lucca non sono più raggiunte dal 1 luglio sono Mugnano e Pontetetto – Ronco, mentre è molto ridotto il servizio per Antraccoli, visto che non c’è più il transito all’interno del quartiere, dove c’erano molte fermate a servizio di molti utenti. Niente servizio neanche al cimitero di Sant’Anna: prima c’era la linea 16, poi tolta, e la 18 è stata ridimensionata. Saranno tagliati a settembre ulteriori 10 turni. Un problema che potrebbe riguardare qualcosa come 30-40 unità lavorative che però fino a gara non sarebbero effettive, se l’azienda metterà in campo quelle azioni e quegli accordi presi con la regione”. Slai Cobas mette in rilievo anche alcune difficoltà nelle percorrenze. “Ci sono punti critici in viale Cavour e alla stazione dopo il Pertini o in viale Carlo Del Prete: ci sarebbe il modo di costruire corsie preferenziali. Non si sfrutta poi – aggiunge il sindacato – l’unico sottopasso cittadino, quello di viale Castracani, privilegiando il passaggio in via d Tiglio. E’ stata inoltre – ricorda il sindacato – la fermata in piazza del Carmine. Le Lam sono inutili con  i parcheggi dentro le mura o a 100 metri dalle mura. In un anno e mezzo, si è passati dai 2,2 chilometri di percorsi delle navette al milione e 200mila dopo la nuova riorganizzazione, per un totale di 14 turni di lavoro. Tagli lineari, fatti da un dirigente di Prato, una realtà dove la Lam ha funzionato per la presenza di tutta una serie di servizi e infrastrutture anche nella zona suburbana. Si aggiunge a tutto questo la disdetta del contratto integrativo aziendale e il rapporto con gli enti locali con decisione unilaterale dal Ctt Nord lo scorso 10 marzo in attesa della futur gara regionale e disdetto con l’avvallo dei sindacati confederali ha portato a una decurtazione del salario in media dai 150 ai 250 euro per i lavoratori. Tutti questi tagli sono sempre stai a conoscenza dei confederali, che non solo in Toscana stanno attuando questo piano di concerto con l’azienda ma nel resto d’Italia. I maggiori responsabili di tutto questo sono proprio i sindacati confederali che stanno svendendo oltre 30 anni di diritti sindacali in cambio di poltrone dentro Ctt Nord. Da mesi promettono di fare la vertenza legale contro l’azienda, di fatto stanno prendendo solo tempo per proporre un referendum stile Marchionne, e così dare la morte definitiva al Tpl, con gravi ripercussioni sulla occupazione”.