Brachiterapia prostatica, ospedale di Lucca all’avanguardia

23 luglio 2014 | 13:17
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Brachiterapia prostatica, ospedale di Lucca all’avanguardia

Primi trattamenti di brachiterapia prostatica in questi giorni al San Luca. Dopo il trasferimento nel nuovo ospedale, è quindi ripreso l’utilizzo di queste metodiche interventistiche che pongono il settore della Radioterapia dell’azienda Usl 2, diretto dal dottor  Marcello Mignogna, in una posizione di rilievo a livello nazionale. Lucca si segnala, infatti, per risultati raggiunti con questa tecnica all’avanguardia come quarto centro italiano, dopo Trento, il San Raffaele di Milano e Brescia.

La brachiterapia per il trattamento delle neoplasie prostatiche in stadio iniziale è una tecnica radioterapica di alta specialità che viene eseguita impiantando piccolissimi semi radioattivi nella zona interessata dal tumore quando questo si presenta esclusivamente a localizzazione intracapsulare (quindi in presenza di una diagnosi precoce) e consente di curare le neoplasie prostatiche in fase iniziale con buoni risultati, evitando l’operazione chirurgica, preservando in molti casi la funzione sessuale senza provocare incontinenza. Lucca è ormai uno dei centri di riferimento per questa metodica, che concretizza un’organizzazione plurispecialistica, che vede impegnati insieme le figure del radioterapista, del tecnico radiologo, del fisico sanitario e l’equipe urologica. La possibilità di utilizzare nel nuovo ospedale locali ancora più adeguati alle necessità permette un ulteriore miglioramento del servizio.
Tra l’altro l’utilizzo appropriato di questa tecnica interventistica di alta specialità consente di trattare in maniera adeguata, quando ce n’è l’indicazione, pazienti che altrimenti dovrebbero sottoporsi a sedute di radioterapia, lasciando così più spazi a chi ha veramente necessità dell’acceleratore lineare e della tomoterapia. Tra le tecniche innovative utilizzate in radioterapia a Lucca c’è poi da evidenziare la brachiterapia interstiziale applicata per la cura delle neoplasie della mammella. Anche in questo settore  Lucca ha maturato un’esperienza tra le più consistenti a livello europeo. Già da 9 anni in collaborazione con i chirurghi senologi, la brachiterapia interstiziale viene usata dal settore dai radioterapisti per l’irradiazione del solo letto operatorio nelle pazienti a basso rischio di ricaduta locale, dopo l’exeresi chirurgica del nodulo maligno. Anche questo tipo di trattamento ha fornito finora ottimi risultati.
Le metodiche interventistiche vanno ad integrare l’attività clinica di Radioterapia Oncologica. La macchina per la tomoterapia è già funzionante al San Luca, mentre l’acceleratore lineare attualmente utilizzato è ancora quello presente al Campo di Marte. Dal mese di ottobre, però, verrà attivato al San Luca un nuovo acceleratore lineare di ultima generazione, che segnerà un ulteriore aumento del livello delle prestazioni. E’ infatti la terza macchina di questo tipo in Italia e, fra le tre, quella tecnologicamente più avanzata:  è in grado di effettuare trattamenti stereotassici, guidati dall’immagine e con controllo del movimento respiratorio. E’ un sistema molto duttile, con uno spettro di attività molto ampio (dai trattamenti di base fino a quelli ad alta intensità) e che si caratterizza per la precisione e per un tempo di esecuzione del trattamento breve rispetto ad altre apparecchiature. L’azienda Usl 2 è quindi in grado di offrire, già oggi ma ancora di più nel prossimo futuro, tutti i trattamenti radioterapici disponibili con alti livelli di professionalità e tecnologia.