Vivere il Centro Storico: “Raspini non fa nulla contro il degrado in città”

“Prendiamo atto che l’assessore Raspini, con le sue dichiarazioni, ha definitivamente archiviato la possibilità di aprire una discussione in merito ad una decente e decorosa fruizione degli spazi pubblici in centro storico”. Così il comitato Vivere il Centro Storico torna a polemizzare sulle politiche sul decoro urbano dell’amministrazione comunale. “A prescindere dalla assenza di buongusto di chi passeggia per il centro in canottiera – dice il comitato – sarebbe giusto domandarsi se è giusto, consono e profittevole per la Città di Lucca assistere ai bivacchi di chi utilizza i sagrati delle chiese, gli scalini dei portoni e le piazze per prendere il sole, mangiare o bere sia di giorno che di notte. Abbiamo il timore che l’assessore non riesca a comprendere il valore di una città monumentale come Lucca e di ciiò abbiamo avuto il timore fin da quando, appena insediato, la prima cosa che Raspini ritenne di fare fu quella di invitare quei cittadini, che non potevano dormire a causa del rumore prodotto dai locali pubblici, a non fare esposti e sopportare in silenzio al fine di evitare costose spese per cause legali. Per fortuna la Regione Toscana ci ha messo una toppa promulgano la nuova regolamentazione acustica togliendo così potere ai Comuni e quindi agli assessori”.
“Nella commissione comunale tenutasi il 2 dicembre – prosegue il comitato – nella quale veniva affrontato il problema dei locali pubblici, l’unica osservazione che l’assessore Raspini ebbe a fare fu quella di affermare che non si poteva risolvere il problema dei rumori prodotto dagli avventori dei locali perché non aveva un vigile da mettere ad ogni angolo di strada. E con ciò, secondo lui, il problema doveva intendersi risolto. Sicuramente un modo sbrigativo di affrontare i problemi, peraltro identico a quello dimostrato durante l’incontro, avuto con la nostra associazione l’anno scorso, che crediamo resterà l’unico, durante il corso del quale l’assessore ritenne di elargirci non più di 20 minuti del suo tempo, ciò nonostante l’appuntamento fosse atteso da settimane. Nel corso di quella riunione restammo stupiti nel sentire affermare che la precedente ordinanza antibivacchi emessa dall’amministrazione Favilla era stata bocciata dal Tar, quando questo non è assolutamente vero perché tale ordinanza venne revocata dal sindaco in autotutela, non per i bivacchi bensì per le rimostranze espresse a livello nazionale a causa del suo contenuto antikebab”.
“In conclusione fino a che non cambierà questo modo di governare la città, e non c’è motivo di pensare che questo possa accadere in tempi brevi, dovremo rassegnarci ad avere una città trasandata, sporca, caciarona e condotta a perdere quel fascino che tanto lavoro e tanta ricchezza ha finora prodotto”