
Treni più veloci per i pendolari, almeno di 30-40 chilometri all’ora. E l’alta velocità potrebbe salire da 300 a 350 chilometri orari. Sono queste le richieste che il Governo ha presentato alle Ferrovie dello Stato, per migliorare la vita dell’esercito di oltre 2,5 milioni di pendolari che utilizzano i treni regionali. Tra cui anche quelli della Lucca-Aulla, una delle tratte più funestate. Lo ha annunciato a Rimini il
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, spiegando che la richiesta riguarda quei “miglioramenti tecnici
che consentano di aumentare, di almeno 30-40 chilometri all’ora, la velocità di esercizio delle tratte non coinvolte dall’alta velocità”. “L’intervento si può fare in piena sicurezza, ha spiegato, aggiungendo che “si sta concludendo la verifica delle procedure tecniche per far passare, sempre in sicurezza, la velocità massima sulle tratte ad alta velocità da 300 a 350 chilometri all’ora. Un intervento che, per i treni diversi dal Frecciarossa di Fs e da Italo di Ntv, diventa fondamentale, almeno secondo i dati contenuti nel rapporto Pendolaria di Legambiente, che è andata a ripescare un vecchio orario dei treni del 1938 per scoprire che in oltre 75 anni il tempo di percorrenza dei treni è rimasto pressoché invariato. Tra i casi più significativi la Aulla-Lucca, che in 40 anni ha perso sei stazioni senza risparmi di tempo.
Se infatti sulla dorsale Roma-Milano i tempi si sono più che dimezzati, con la possibilità di un’ulteriore discesa del tempo di percorrenza a due ore e mezza, in molte delle tratte locali i minuti sono rimasti praticamente gli stessi. La “colpa” è di treni che vanno ancora troppo lenti, un po’ per l’eccessivo affollamento (e quindi i lunghi tempi di discesa e salita dei passeggeri) e un po’ per i problemi sulla rete. Sempre Pendolaria denuncia come, su velocità di punta fra i 90 e i 140 chilometri orari, spesso gli ex treni locali viaggino a ritmi
decisamente più rilassati. Se poi si prendono le linee interurbane e si confrontano con i Paesi europei il quadro peggiora ulteriormente: i 36 chilometri orari italiani si scontrano con i 40,5 del Regno Unito, i 46,6 della Francia e i 48,1 della Germania.