Macchiaioli al Lu.C.C.A. Parpinelli: “La città, se fa rete, ha tutto per attrarre turismo”

“Dinanzi alla bellezza del dipinto Strada di paese con contadini e animali di Giovanni Fattori o all’enigmatico e intrigante Signora in giardino di Silvestro Lega, non posso non desiderare di condividere e coinvolgere il maggior numero di persone possibili per il prossimo evento espositivo che il Lu.C.C.A. sta organizzando: una piccola anticipazione che nulla vuol togliere alla mostra del più grande fotoreporter di guerra della storia, Robert Capa, che sta addirittura superando il successo di quella di Henri Cartier-Bresson dello scorso anno”. Questa l’opinione di Angelo Parpinelli, presidente della Fondazione Lu.C.C.A. Onlus che presenta così il prossimo grande evento del museo, e coglie l’occasione per una riflessione sulla promozione turistica della città e sul suo appeal.
“Lucca merita un evento sui pittori della macchia – dice ancora Parpinelli – La mostra, infatti, vuole essere un omaggio a quei propositi di rinnovamento artistico propulsore di quel cambiamento socio-culturale che animava questi ribelli e ne fa pietra miliare di buona parte dell’arte visiva successiva. La mostra sui macchiaioli vuole essere anche un omaggio alla nostra regione, alla sua tradizione e alla sua continua evoluzione artistica che, dal Trecento, sa parlare soprattutto al popolo. Fattori, Lega, Signorini, Borrani, Cecioni, Abbati, Puccini, Boldini e molti altri saranno l’anima di un evento che vuole rileggere un momento storico importantissimo proprio da un’ottica alternativa e attuale. Saranno quattro mesi intensi e dinamici che dalla fine di novembre prossimo, grazie alla collaborazione di istituzioni pubbliche e private, di musei e di collezionisti, trasformeranno le sale del Lu.C.C.A. nel Caffè Michelangiolo di Firenze, il luogo dove un gruppo di giovani artisti parlavano di come avrebbero cambiato il mondo con la cultura”.
“Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa c’entrino i macchiaioli con il taglio contemporaneo del nostro museo – conclude – è stata da sempre nostra intenzione accentuare il percorso presente di tutte le cose anche attraverso il passato, quel succedersi di eventi e di trasformazioni che precedono, accompagnano e precorrono l’oggi. Senza un trascorso ribelle non avremmo potuto avere una contemporaneità libera e aperta a tutti. Una delle funzioni di un evento di qualsiasi genere, comunque di alta qualità, sta proprio nel catalizzare l’attenzione di grandi masse, nel coinvolgere tanti target di pubblico: sta poi alla capacità strategica degli organizzatori di essere in grado di capitalizzare l’iniziativa. La nostra città possiede prerogative assolute ed offre pertanto grandi opportunità, forse come nessun’altra nella nostra regione. La promozione turistica deve avere, perciò, un solo obiettivo ed un solo filo conduttore: Lucca come un unicum al mondo, una città di per sé tutta da vedere, contenitore di tante realtà complementari e coordinate da una sola regia, che merita di essere vissuta per più giorni”.
“Lucca – spiega Parpinelli – è stata tutto: Comune, Signoria, Ducato, Repubblica, Principato, Città-Stato. Da qui l’immenso patrimonio culturale, artistico e architettonico, che fa sì che ogni angolo inviti l’ospite a fermarsi. Città tra le più ricche di grandi musicisti, con un tessuto urbanistico a dir poco eccezionale, caratterizzato da tanti palazzi nobiliari, che definiscono precise zone della città, con più di cento chiese, con “segreti” e storie tutte da scoprire e raccontare. Ma Lucca riserva anche eccezionali contenuti che la adeguano totalmente alle esigenze e alle attese del mondo contemporaneo: manifestazioni musicali hanno portato in città personaggi da Elton John a Stevie Wonder; eventi culturali con presenze di grandi figure del panorama nazionale ed eventi concertistici come l’Orchestra Filarmonica della Scala; punto di riferimento internazionale del mondo dei comics&games; eventi artistici e mostre con il coinvolgimento di più istituzioni cittadine dedicate a tutte le arti, passate e contemporanee. Certe volte, però, si ha la sensazione di non essere riusciti a sfruttare al meglio ciò che è stato fatto in questi ultimi anni.
Occorre fare sistema, omologarsi a strategie che hanno portato piccole città europee a tagliare traguardi impensabili: incanalare le varie proposte verso una programmazione turistica con l’obiettivo di trasmettere un messaggio che vada al di là del singolo evento o della singola struttura. Esiste la bellezza di un territorio variegato, coinvolgente che permette un soggiorno appagante e unico al mondo. Essenziale è la volontà di cambiare e di attualizzare realtà ricche di storie e fascino e trasformarle in luoghi accattivanti, moderni e aperti a molti pubblici. Solo con una strategia precisa di marketing territoriale e una vera rete in grado di fare sistema, potremmo rilanciare il nostro territorio senza gravare troppo sui bilanci pubblici. Lucca non necessita di miracoli rivoluzionari o di strategie aggressive che minerebbero la sua identità. Non sono tanto importanti i numeri delle singole realtà – anche se alcune volte dovremmo analizzarli e chiederci il perché di certe vulnerabilità –, ciò che è realmente importante è l’insieme delle cose fatte. Laddove i singoli non sono competitivi, un gruppo di lavoro potrebbe conseguire risultati impensabili. Noi ci crediamo”.