Monumento a Piazzolla, la Fondazione Cresci difende il progetto. Ma Sesti torna all’attacco

Proseguono le polemiche sul progetto di dedicare un monumento ad Astor Piazzolla a Lucca. A prendere la parola, chiamato in causa ieri da Alessandro Sesti, è il direttore della Fondazione Cresci, Pietro Luigi Biagioni. “La Fondazione Cresci – sottolinea -, come noto, si occupa di ricercare e valorizzare le vicende storiche dell’emigrazione italiana, con un occhio particolare, perché ha sede a Lucca, a quelle dalla nostra provincia. Circa un anno fa, assieme a Ofelia Lechner della Casa Latino Americana di Viareggio, effettuammo ricerche archivistiche che portarono alla scoperta, cosa fino ad allora ignorata anche dalle più accreditate bibliografie su Astor Piazzolla, delle sue origini lucchesi, da parte di madre. La famiglia Manetti – Bertolami era infatti emigrata da Massa Sassorosso, in comune di Villa Collemandina, a Mar del Plata. Questi documenti inediti, assieme a testi e foto d’epoca, inseriti nel più ampio quadro della storia dell’emigrazione lucchese in Argentina, furono riprodotti sui pannelli di una mostra, a cui proprio Alessandro Sesti collaborò per la grafica, presentata a Massa Sassorosso l’11 agosto 2013 per l’inaugurazione del monumento a Piazzolla, orgogliosamente voluto dalla comunità paesana. Il coinvolgimento della Fondazione Cresci all’iniziativa è quindi un riconoscimento del ruolo avuto in queste ricerche storiche senza le quali, ovviamente, non si sarebbe parlato di celebrazioni e monumenti”.
Non si fa attendere la replica di Alessandro Sesti: “Purtroppo questa volta mi trovo a non condividere quella che è la particolare esplicazione di un grande e meritevole lavoro che la Fondazione “Cresci” svolge da anni anche con grandi sacrifici personali di chi vi lavora con grande competenza e passione.. La vicenda “Piazzolla”, mi ha sempre lasciato perplesso, come a suo tempo ebbi ad esprimere al direttore Biagioni, mentre preparavo i materiali grafici per le celebrazioni a Massa Sassorosso. Mi parve subito una forzatura con finalità prevalentemente mediatiche, alla ricerca più dell’ effetto che della sostanza. Questo già per quello che era il progetto di Sassorosso. Figuriamoci a Lucca! E qui Biagioni non esprime il suo autorevole parere driblando la domanda: perché a Lucca? E poi al Comune di Lucca: perchè in quel punto, all’ingresso principale della città? Un monumento è per sempre. Sarà meritevole di essere per sempre? La città conosce il bozzetto?”.