Svastiche in via dei Borghi, la condanna del sindaco

28 ottobre 2014 | 20:22
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Svastiche in via dei Borghi, la condanna del sindaco

“Vogliamo che sia fatta chiarezza, perché non tollereremo altri episodi di violenza in città”. Sono le parole del sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, a due giorni da alcuni episodi che hanno denotato un clima tutt’altro che sereno e una tensione fra opposti gruppi politici in città. La questione delle “scintille” fra Torpedo e Casapound Lucca, dopo l’inaugurazione della nuova sede in via Michele Rosi e le svastiche e i simboli politici apparsi fuori dai locali a Porta dei Borghi, dove domenica sera c’è stata tensione, è approdata stasera (28 ottobre) in consiglio comunale a Lucca (Leggi).

A portare il caso a Palazzo Santini è Beatrice Piantini, consigliera comunale di Sel, attraverso una mozione, condivisa da parte della maggioranza: “Dopo l’inaugurazione della sede di Casapound in via Michele Rosi l’atmosfera si è fatta incanscente: i fatti parlano di un clima di terrore e tensione crescenti”. Sottolinea la Piantini ricordando il caso delle scritte apparse sui muri in via dei Borghi, dopo le scintille davanti ai locali della zona la sera di domenica. Un episodio tutto da chiarire, ma secondo Torpedo molto grave, al punto che il gruppo vicino agli ambienti di estrema sinistra lo ha definito come “un agguato squadrista” da parte di un gruppo di Casapound Lucca che dal canto suo ha però smentito categoricamente di aver compiuto qualsiasi gesto intimidatorio. “L’amministrazione – ha detto il sindaco Tambellini – chiederà agli inquirenti di verificare i fatti. A quel punto l’azione del Comune, quando saranno accertati i fatti, sarà conseguente. Chiederemo alla prefettura di vigilare sulla situazione: i fatti avvenuti in passato non vogliamo che si ripetano. In passato ci sono stati scontri anche forti e negli ultimi tempi si sono verificati fatti di una certa portata da non trascurare. Vogliamo una convivenza pacifica e tranquilla per tutti. Per quello che riguarda alcuni simboli universalmente esecrati, dico che non possono appartenere alla nostra città in alcun modo. Sotto quei segni sono stati compiuti già fin troppi danni. Tutti noi vogliamo che neanche sia paventata l’ipotesi che alcune questioni possano anche soltanto essere riproposte. Su certe azioni non avremo sicuramente alcuno scrupolo, perché le riteniamo come qualcosa di intollerabile”.
“E’ necessario – ha detto in apertura la consigliera Piantini – che il sindaco prenda atto della situazione e si esprima a riguardo. Non si tratta di una guerra tra bande, è qualcosa di diverso. Delegare alle forze dell’ordine non fa soltanto che alimentare il clima di tensione. Raccomando pertanto all’amministrazione di promuovere un tavolo di coordinamento con la questura e le forze dell’ordine. Avrei voluto raccomandare al Comune di rimuovere le scritte che sono apparse in via dei Borghi. I fatti di questi giorni sono la dimostrazione che la celebrazione dell’antifascismo non è sufficiente. E’ necessario mantenere alta l’attenzione”. Il consigliere di Liberi e Responsabili, Pietro Fazzi, condivide la posizione del sindaco: “Non si discute sulla convivenza democratica e liberale della città. Se ci sono state delle minacce – dice – queste costituiscono reati. Ci sono delle persone che minacciano altre persone. Ci sono quindi circostanze che se note dai consiglieri è bene che siano fatte presenti alle autorità competenti. Quanto poi alle scritte, sarebbe stato opportuno intervenire come Comune”.