Pucciniano, Colombini chiede il sequestro di tre milioni

di Roberto Salotti
La guerra nel nome di Puccini sembra dover arrivare a breve alla battaglia decisiva. Andrea Colombini, patron del Puccini e la sua Lucca Festival, forte della sentenza di assoluzione (passata in giudicato) nell’ambito della vicenda sulla presunta usurpazione dei marchi del Festival Pucciniano, è pronto a battere cassa. E in attesa dell’udienza del processo civile per il risarcimento, fissata al tribunale di Lucca il prossimo 30 gennaio, annuncia che domani (9 gennaio) i suoi legali depositeranno alla cancelleria civile l’istanza di sequestro preventivo di beni del Pucciniano per una cifra da capogiro: tre milioni e mezzo di euro.
Ammonta a tanto, secondo Colombini e i suoi avvocati, la stima del danno materiale e morale riportato dal direttore e dal suo Festival per la causa che si è trascinata per ben otto anni nelle aule del tribunale. “Osservando la lista dei danni che ho fatto allegare all’istanza – sottolinea Colombini -, si vede chiaramente che prima o oltre dei danni morali, che non sono da trascurare, si indicano le ripercussioni negative che ci sono state a causa di questa lunga campagna del Pucciniano contro di noi. Le carte parlano da sole e mi auguro che il giudice lo riconosca”. Colombini, però, non intende fermarsi a questo: “Ho intenzione di presentare, contestualmente al processo con rito civile una querela per calunnia nei confronti del legale rappresentante del Festival Pucciniano. Da una parte sono dispiaciuto di dover ricorrere a questo, ma per me è necessario mettere le cose in chiaro anche in questo modo”. Ci saranno, insomma, nuovi capitoli di una telenovela, il cui finale è ancora tutto da scrivere.
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