Niente Inps per soci coop non lavoratori: “Tutto fermo”






Il mondo delle cooperative artigiane lucchesi, circa 150 aziende per un totale di circa 1500 lavoratori, si è riunito stamani nella sede di Confcooper Service per affrontare una nuova emergenza. La direzione Inps di Lucca ha comunicato che dal 31 dicembre i soci lavoratori sono stati cancellati dai propri elenchi, a meno che il rapporto di lavoro instaurato non sia di tipo subordinato. Tradotto: la pensione d’ora in avanti spetterà solo ai soci che hanno un rapporto di lavoro dipendente con la propria cooperativa. Ma dalla direzione Inps di Lucca arriva una mezza smentita: il provvedimento è stato congelato in attesa di chiarimenti da parte del ministero del lavoro.
Insomma, il solito guazzabuglio all’italiana, che genera confusione e allarmismo. Per questo, Confcooper di Lucca si è rivolta ad un legale, l’avvocato tributarista Mario Andreucci, che ha presentato ricorso, per conto di una ventina di cooperative, al giudice del lavoro Nanniperi, il quale ha fissato l’udienza per il 9 aprile. Non solo. Andreucci invita tutti i soci a firmare un atto di intervento, una sorta di mini class-action per rendere la richiesta ancora più incisiva.
“Abbiamo presentato questo ricorso – spiega Andreucci – con lo scopo di far accertare al tribunale l’illegittimità del comportamento assunto dall’Inps di Lucca, che di fatto ha escluso il mondo artigiano dalle cooperative, relegandolo in una posizione completamente estranea alla legge. Forse a Lucca non si tiene conto che 142/2001 stabilisce in maniera chiara che i rapporti di lavoro possono essere determinati con libertà e non debbono in alcun modo essere necessariamente subordinati”.
Da parteb sua, l’Inps ricorda che, secondo una direttiva regionale, già dallo scorso febbraio aveva deciso di non accogliere più le domande di iscrizione di nuovi soci di cooperative inquadrati come artigiani e non come dipendenti.
Secondo Roberto Guidotti di Confcooper Service si tratta di un colpo terribile, che rischia di mettere in ginocchio tutto il settore. “Porteremo avanti questa battaglia – afferma – assolutamente convinti che si tratti di una profonda ingiustizia nei confronti del sistema delle cooperative, che solo nella nostra provincia vede impegnati 1500 soci lavoratori e dunque coinvolge un numero molto significativo di famiglie lucchesi”.