Odissea tra il Cup e il pronto soccorso per un’anziana

21 gennaio 2015 | 09:00
Share0
Odissea tra il Cup e il pronto soccorso per un’anziana

Ancora disagi e disservizi al pronto soccorso di Lucca. A segnalarlo, la famiglia di Marta Rossi, una donna anziana che vive sola, che ritiene di essere stata vittima di informazioni errate tra gli operatori sanitari e sprechi di risorse sanitarie. Il 6 gennaio scorso la donna lamenta fortissimi dolori alla nuca che si irradiano fino a metà testa, febbre a 38.5, padiglione auricolare e parte della mascella molto gonfi e violacei tali da non permettere neppure l’ispezione dell’orecchio interno. “Abbiamo subito chiamato il 118 – racconta Monica, la sorella – e la guardia medica, preventivamente informatasi circa la presenza di otr all’ospedale di Lucca, stabilisce di inviare con ambulanza la paziente al pronto soccorso di Lucca, anziché a Castelnuovo Garfagnana, presidio più vicino alla nostra residenza. Dopo circa 5 ore di attesa al pronto soccorso la paziente viene visitata da un presunto medico, privo di camice e cartellino identificatorio che, dopo una brevissima ispezione dell’orecchio, senza prendere in considerazione nuca e capo doloranti e irrigiditi, fa praticare una iniezione di antidolorifico dall’infermiera, rassicura la paziente e redige la dimissione con prescrizione di ulteriore antibiotico, in aggiunta a quello già precedentemente assunto, e antinfiammatorio”. “Sul referto di dimissione – prosegue la donna – il medico richiede inoltre una visita specialistica otorinolaringoiatrica, da effettuarsi, ci viene riferito verbalmente,  il giorno successivo, 7 gennaio, a Lucca, nell’ambulatorio aperto dalle 11,30 alle 12,30 senza possibilità di  appuntamento. Chiediamo a questo punto  la possibilità di eseguire qualche specifico accertamento al momento, ma l’infermiera, con un po’ di imbarazzo, ci informa che trattandosi di un giorno festivo, l’otorino non è presente e ci consiglia di tornare il giorno dopo”.

La famiglia di Marta, nelle medesime condizioni ormai da due giorni, decide allora di contattare un otorino a Castelnuovo Garfagnana, che la visita regolarmente. Lo specialista prescrive una visita urgente e chiede alla paziente di ritornare il 12 gennaio. La signora Rossi contatta così il Cup per prenotare la propria visita ma le viene detto che per per prenotare visite urgenti è necessario recarsi personalmente o mandare una persona delegata. La paziente segnala l’impossibilità di presentarsi al Cup, visto il proprio stato di salute, e fa notare che la visita deve essere effettuata entro la giornata, dato che il giorno dopo – sabato – sarebbe stato impossibile. L’operatore Cup ribadisce che il sistema impone questa prassi, per cui non esiste altra possibilità. “Alla luce di questa nostra infausta esprerienza – dice Monica -, ci chiediamo: quante persone anziane che vivono sole  sono in grado di superare un’emergenza sanitaria? Perché ad una dottoressa della guardia medica, molto professionale e scrupolosa, viene assicurata la presenza di un otorino a Lucca, che giustifica peraltro l’invio della paziente con ambulanza e due persone a bordo (autista e assistente) al pronto soccorso di quel presidio anziché a quello di Castelnuovo, quando invece non è così? Come può funzionare un  sistema, basato su regole e burocrazia a dir poco assurde, capace di  creare solo disagi agli utenti, sprechi di denaro pubblico e di tempo prezioso per tutti? Nel nostro  specifico caso – prosegue la sorella della signora Marta –  i disagi per il paziente, anziano, malato e solo,  che deve recarsi fisicamente agli sportelli cup per prenotare una richiesta di visita urgente, sono stati molti. Ci sembra elementare dedurre che se uno specialista richiede alla paziente una visita urgente per una data stabilita è perché evidentemente la paziente ha una patologia tale da impedirle di attivarsi per adempiere a ciò che la burocrazia invece prevede. Senza contare gli sprechi di denaro pubblico e di tempo: un’ambulanza viene impegnata per trasportare una paziente di Barga al Pronto Soccorso di Lucca (che dista 35 chilometri) dopo che alla guardia medica è stata telefonicamente assicurata  la presenza dell’otorino in quel presidio,  mentre  dopo ben 5 ore di attesa il  personale sanitario comunica che l’otorino non e’ presente nei giorni festivi. Conseguentemente, le medesime semplici prestazioni di ricevute a Lucca non sarebbero state fornite nel più vicino Pronto Soccorso di Castelnuovo e anche in tempi più brevi? Ogni giorno si parla di malasanità – prosegue Monica – e non mi riferisco ai grandi scandali di cui sovente veniamo a conoscenza  tramite i media, ma alle singole esperienze, quelle che si apprendono per strada o durante una occasionale conversazione. I cittadini sono soli e non denunciano, specie gli anziani, indifesi, che non riescono a far valere i propri diritti e dei quali io mi faccio adesso portavoce. Come cittadini e assistiti dal servizio sanitario nazionale chiediamo all’azienda sanitaria perché prima di approvare e applicare un sistema non vi calate nella realtà e cercate  di tener conto dei  bisogni per dare risposte adeguate ai cittadini?”.