Pd Lucca Sud risponde al Comitato Quartiere Giardino: “Rinnoviamo disponibilità alla mediazione”

Va avanti il botta e risposta tra il comitato Quartiere Giardino e il Circolo Pd Lucca Sud. A prendere la parola questa volta, in risposta alle ultime affermazioni degli abitanti (Leggi), il segretario del circolo Gianni Giannini. “E’ cosa nota che quando ci si colloca su una volontà antagonista, si interrompono tutti i canali di comunicazione e le ragioni di parte prendono il sopravvento – dice -. Dietro un ragionamento obiettivo e privo di qualunque riferimento politico, ho avuto modo di prendere parte al dibattito sul Quartiere Giardino, portato avanti dal Comitato Pontetetto, esprimendo opinione di Circolo (quello sì politico) sul rifiuto al restauro di un blocco di edifici, la Stecca. Edifici destinati dalla attuale amministrazione al recupero, per coprire le emergenze abitative che le nuove esigenze sociali richiedono. Proposta – variante già approvata dal Ministero delle Infrastrutture. Il numero di risposte, e la veemenza con cui sono state formulate, mi costringono ad un chiarimento”.
Il Comitato si esprime contrario – prosegue Giannini – perché pretende il rispetto al Contratto di Quartiere stipulato con la precedente amministrazione nel 2004. La posizione è quindi apparentemente giuridica; in realtà, in altri comunicati Il Comitato si esprime contrario perché i nuovi inserimenti minerebbero l’identità del quartiere e la sua svolta evolutiva. Ulteriormente si richiama, in tutti i comunicati del Comitato, la carenza di servizi adeguati nel Quartiere. Nel mio originario intervento facevo riferimento ad una disponibilità di mediazione del Circolo Pd Lucca Sud a perorare le richieste di servizi aggiuntivi, scindendo la protesta dal progetto di riqualificazione dell’edificio conteso. Nella fortemente critica analisi al mio intervento e nella concitazione della risposta, forse , al Comitato, era sfuggita questa disponibilità di percorso. Il Comitato pretende il rispetto del Contratto di Quartiere valutandolo come un diritto inalienabile che prescinde dalle motivazioni sociali della proposta comunale. Secondo la legge 11 del 1990, si afferma che ‘gli accordi urbanistici funzionali all’approvazione di uno strumento urbanistico generale, esprime l’interesse delle parti ad una possibile soluzione urbanistica che comunque deve essere apprezzata dall’amministrazione con autonoma valutazione di sintesi’. Secondo il giudice amministrativo il potere pianificatorio non può prescindere dalla ‘riserva’ riconosciuta alle Amministrazioni. Il caso più eclatante di possibilità di recesso da un contratto con il cittadino (superamento della tutela della proprietà privata) è lo strumento dell’esproprio per pubblica utilità (Articolo 42 della Costituzione e articolo 834 del Codice civile). Nel caso in questione non occorre ricorrere all’esproprio, essendo il bene già in possesso della Amministrazione Comunale, ma è applicabile la clausola della discrezionalità dell’Amministrazione sugli Accordi Urbanistici. E’ convinzione diffusa che la migliore via per uscire da una prolungata condizione di ‘ghetto’ sia la opportunità di essere partecipi, nella totalità, delle vicende e dei destini della città. Altrimenti si rischia l’accusa di voler considerare il proprio quartiere come città – stato che in tutta autonomia pretende di dirigere le proprie aspettative di crescita. Ma questo non può essere – va avanti Giannini -, perché si è inseriti in una comunità democratica che ha come princìpi il rispetto di obiettivi solidali. Le ultime accuse ci imputano inoltre di essere cassa di risonanza ‘a comando’ della Amministrazione Comunale. Ho il piacere di frequentare amicizie all’interno del Quartiere Giardino e apprezzare vedute diverse da ciò che il Comitato esprime. Ripetendomi nell’esortazione: come Democratici e come cittadini rifiutiamo posizioni che non coincidono col nostro sentirci Comunità e rinnoviamo la disponibilità del Circolo Pd Lucca sud per una mediazione con l’Amministrazione pubblica alla ricerca di adeguate soluzioni compensative. In diverse situazioni abbiamo anche espresso dissenso verso politiche amministrative non condivise – conclude il segretario -. Probabilmente la condivisione delle idee politiche fa sì che in talune occasioni ne condividiamo anche i contenuti”.