Giorgi: “La Stecca non si può recuperare, rispettate il bando del 2004”

La questione della Stecca, il palazzo da demolire nel Quartiere Giardino di Pontetetto, continua a essere uno dei punti dell’azione politica della giunta Tambellini su cui l’opposizione non sembra essere intenzionata a fare sconti.
Interviene anche il consigliere del Movimento 5 Stelle Laura Maria Chiara Giorgi che solleva tre questioni: il recupero del quartiere, la demolizione della Stecca e quindi il rispetto di quello che era il piano di riqualificazione, ovvero il patto di quartiere che nel 2004 fu stipulato tra cittadini, ministero e comune e che ha permesso al comune di accaparrarsi dieci milioni di euro. La riflessione di Giorgi parte proprio dal fatto che in quell’accordo era prevista la demolizione della Stecca che adesso l’amministrazione Tambellini non vuole più demolire, ma pensa di recuperare per trarne alloggi per le situazioni di emergenza abitativa.
“Il comune di Lucca – spiega Giorgi – partecipò nel 2004 al concorso ministeriale per l’assegnazione di fondi per progetti di riqualificazione di quartieri cittadini. Il bando era indicato con il nome Contratto di quartiere 2. Lucca vinse, arrivando prima nella graduatoria delle proposte ritenute ammissibili e finanziabili. Il progetto – continua l’esponente del Movimento 5 Stelle – consistente nella riqualificazione del Quartiere Giardino di Pontetetto fu ampiamente discusso e ampiamente condiviso dalla popolazione del luogo”. Proprio questa concertazione aiuto il progetto lucchese a vincere il bando ministeriale.
“Gran risultato – ironizza Giorgi – il Quartiere Giardino non sarebbe più stato un ghetto. Ma il quartiere Giardino è, purtroppo, tutt’oggi un ghetto, con una integrazione sociale scarsa poco favorita in specie dalla collocazione delle costruzioni che vengono a costituire un ambiente chiuso come se si entrasse in una realtà diversa e poco penetrabile. Per questo il previsto e necessario abbattimento della Stecca centrale, 14 appartamenti fatiscenti, e già dichiarati economicamente non recuperabili, permetterà, non solo l’eliminazione del brutto e quindi un miglioramento architettonico del quartiere, ma anche una nuova tessitura urbanistica della zona e l’ apertura del restante vecchio nucleo verso le altre realtà del quartiere”. Per tanto secondo Giorgi non si può tornare in dietro e non abbattere la Stecca come invece intende fare l’amministrazione Tambellini. Poi il consigliere Laura Giorgi sottolinea: “Il progetto contemplava la riqualificazione del quartiere e questa deve essere la priorità e il risultato da raggiungere. L’assessore Sichi non può oggi cambiare le carte in tavola e se ha altri progetti, li realizzi pure. Basta con il cambiare le carte in tavola, basta con i cavoli a merenda. Queste case ormai fatiscenti e nonostante tutto alcune abusivamente occupate non possono essere recuperate. La ristrutturazione per altre necessità, se ci sono, verrà fatta altrove, sono tante le strutture comunali da recuperare”. Una questione in cui oltre al problema urbanistico del Quartiere Giardino Giorgi riscontra anche un problema di destinazione dei fondi ministeriali: “Il mantenimento di tale struttura impedisce di fatto l’apertura del così detto ghetto, ma anche perché non si possono ristrutturare, con fondi per la ristrutturazione, case la cui demolizione era stata prevista e la cui volumetria, per altro è già stata riutilizzata nella costruzione di altri edifici”.
Poi Giorgi conclude sottolineando la situazione delle volumetrie urbanistiche e dell’impasse in cui si trova il comune di Lucca e spiega: “Molti cittadini sono costretti a pagare Imu su terreni costruttivi nei quali di fatto non si può costruire per esaurimento degli indici di edificabilità, ed è uno scandalo. Non sarà il caso di ricordarselo – e poi chiede – e di provvedere nel merito oppure volete aumentare ancora i volumi costruiti a vostra insindacabile opinione?”