Bosco tagliato, associazione lascia tavolo piano strutturale

Il Comune dà il via ai lavori per la nuova viabilità per il San Luca, ma il taglio del bosco dà i suoi primi effetti nelle relazioni con le associazioni ambientalisti. Perla Perlambiente, infatti, dopo la scelta del Comune ha deciso di “dimettersi” dal processo partecipativo verso il piano strutturale.
L’associazione, con una nota a firma della presidente Laura Bianchi, dopo aver citato le parole dell’amministrazione proprio per la partecipazione al processo del piano strutturale annuncia la sua decisione dopo aver partecipato ai laboratori progettuali e agli incontri di approfondimento sul tema negli scorsi mesi: “Abbiamo creduto – dice l’associazione che il vento stesse per cambiare, che effettivamente si stesse dando ascolto alla cittadinanza e si stessero introducendo nel piano strutturale concetti ben noti al mondo dei tecnici e di chi si confronta continuamente con la realtà europea; abbiamo creduto che l’amministrazione stesse effettivamente svolgendo quel ruolo Politico di governo della Polis, di gestione della “cosa pubblica”. Abbiamo trovato una sintonia con gli obiettivi di maggior tutela del territorio ed apprezzato la volontà di scostarsi dalle scelte del recente passato che vedeva non solo Lucca invasa da colate di cemento spesso frutto di speculazioni e miopia. Ma evidentemente ci sbagliavamo”.
“Purtroppo – spiega l’associazione – dopo l’episodio del taglio di parte del bosco San Filippo abbiamo constatato che questa volontà di tutelare il territorio non è stata confermata dai fatti. Come si può non solo cancellare un’area memore della storia ambientale del territorio, ma anche bypassare tutti quei concetti di rete ecologica portati avanti nel processo partecipato e noti in tutta la comunità scientifica come i soli capaci di ristabilire un seppur minimo equilibrio all’interno di un contesto snaturato della sua identità; ed ancora come si può non dare udienza, ripetutamente richiesta, a cittadini, tecnici, associazioni che chiedono di essere ascoltati per trovare una alternativa ad un progetto sbagliato, che non ha tenuto in considerazione la peculiarità dell’area individuata come idonea e la fragilità del territorio in cui si insinua e nemmeno delle principali norme europee e nazionali. Ed il tutto con un processo partecipato attivo. Le richieste di studi ambientali o di incidenza da parte delle associazioni erano precedenti all’approvazione del progetto, come dimostrano gli atti, Perlambiente è intervenuta per confermare l’importanza dell’area, ma l’ascolto è mancato prima e dopo. Ci chiediamo dunque se il nostro ruolo sia stato solo quello di permettere all’amministrazione di utilizzarci per la sua visibilità; ci chiediamo se non sia stata ipocrisia l’interesse suscitato non nei cittadini, ma nei politici che ci hanno ascoltato. In questa nostra lettera, siamo dunque a comunicare che non parteciperemo ulteriormente ad alcun incontro del progetto Verso il Piano Strutturale, nel quale oggi non ci riconosciamo più. Altre realtà europee hanno come obiettivi prioritari la salvaguardia della natura che si svolge con
scelte coraggiose fatte di rinunce a certi propositi di sviluppo ma anche di integrazione trovando misure di mitigazione capaci di consentire uno sviluppo armonico del territorio. Ecco noi vorremmo che Lucca facesse o avesse fatto questo dimostrando l’effettiva necessità di quegli interventi e trovando il modo per agire eventualmente con il minor impatto possibile se non c’erano altre strade, almeno consapevoli della specificità del luogo in cui si andava ad agire. Ci saremmo aspettati che l’amministrazione avesse agito nel rispetto di uno degli slogan che si leggono nel sito del Processo Partecipato: Un nuovo stile di governo: sobrietà, credibilità, partecipazione”.
piano strutturale
“Verso il Piano Strutturale”
La qualità del governo del territorio comunale deriva anche dal modo in cui si costruiscono le sue
decisioni. Partecipare alla formazione del Piano Strutturale del Comune di Lucca ha significato per
i cittadini acquisire maggiore consapevolezza del proprio territorio come patrimonio collettivo e
contribuire attivamente alla definizione delle regole per le sue trasformazioni.
In questo modo è stato rafforzato il rapporto di reciproca fiducia tra cittadini e amministrazione.
Il processo partecipativo è stato rivolto all’intera cittadinanza e ha avuto lo scopo di raccogliere con
metodo le idee, le proposte e le istanze degli abitanti e delle associazioni territoriali, per la stesura
del documento preliminare del Piano Strutturale.
Questo quanto riportato sul sito web dell’Amministrazione di Lucca, e questo ciò in cui
l’Associazione PERLAMBIENTE ha creduto per tutto l’iter del processo partecipato, intervenendo
in maniera tecnica e puntuale a tutti gli incontri che si sono tenuti sul territorio:
Associazione Culturale PERLA – Perlambiente
Via della Polveriera,9 – 55100 LUCCA
C.F. 92044880463 – P.IVA 02149990463
www.perlambiente.org – info@perlambiente.org – tel 335 7586358
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abbiamo partecipato all’”open space technology” dell’8 novembre 2014 conducendo la
sessione “reti ecologiche funzionali” e partecipando a quella sulla “Sicurezza
Idrogeologica”;
eravamo presenti a 6 dei 7 laboratori progettuali sul territorio (Lucca Centro storico –
Lucca Est – Lucca Ovest – Lucca Nord – Lucca Sud – Morianese);
abbiamo partecipato agli “incontri di approfondimento delle 21”, con particolare riferimento
a quello del 9 dicembre 2014 in cui trattando l’argomento da noi proposto al processo,
ovvero “La tutela e valorizzazione delle grandi strutture paesaggistiche – La rete ecologica
e ambientale e il progetto di fruizione lenta per la “ritessitura del territorio”, abbiamo
apportato documentazione tecnica e storica, attualmente presente nei Documenti del
Piano;
abbiamo dato la nostra disponibilità di tecnici attivi sul territorio per qualsiasi necessità
dell’Amministrazione.
Abbiamo creduto che il vento stesse per cambiare, che effettivamente si stesse dando ascolto alla
cittadinanza e si stessero introducendo nel Piano Strutturale concetti ben noti al mondo dei tecnici
e di chi si confronta continuamente con la realtà europea; abbiamo creduto che l’Amministrazione
stesse effettivamente svolgendo quel ruolo Politico di governo della Polis, di gestione della “cosa
pubblica”.
Abbiamo trovato una sintonia con gli obiettivi di maggior tutela del territorio ed apprezzato la
volontà di scostarsi dalle scelte del recente passato che vedeva non solo Lucca invasa da colate
di cemento spesso frutto di speculazioni e miopia.
Ma evidentemente ci sbagliavamo!
Purtroppo dopo l’episodio del taglio di parte del bosco San Filippo abbiamo constatato che questa
volontà di tutelare il territorio non è stata confermata dai fatti. Come si può non solo cancellare
un’area memore della storia ambientale del territorio, ma anche bypassare tutti quei concetti di rete
ecologica portati avanti nel processo partecipato e noti in tutta la comunità scientifica come i soli
capaci di ristabilire un seppur minimo equilibrio all’interno di un contesto snaturato della sua
identità; ed ancora come si può non dare udienza, ripetutamente richiesta, a cittadini, tecnici,
associazioni che chiedono di essere ascoltati per trovare una alternativa ad un progetto sbagliato,
che non ha tenuto in considerazione la peculiarità dell’area individuata come idonea e la fragilità
del territorio in cui si insinua e nemmeno delle principali norme europee e nazionali!!! Ed il tutto con
Associazione Culturale PERLA – Perlambiente
Via della Polveriera,9 – 55100 LUCCA
C.F. 92044880463 – P.IVA 02149990463
www.perlambiente.org – info@perlambiente.org – tel 335 7586358
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un Processo Partecipato Attivo!! Le richieste di studi ambientali o di incidenza da parte delle
associazioni erano precedenti all’approvazione del progetto, come dimostrano gli atti,
Perlambiente è intervenuta per confermare l’importanza dell’area, ma l’ascolto è mancato prima e
dopo. Ci chiediamo dunque se il nostro ruolo sia stato solo quello di permettere
all’Amministrazione di utilizzarci per la sua visibilità; ci chiediamo se non sia stata ipocrisia
l’interesse suscitato non nei cittadini, ma nei politici che ci hanno ascoltato.
In questa nostra lettera, siamo dunque a comunicare che non parteciperemo ulteriormente
ad alcun incontro del progetto “Verso il Piano Strutturale”, nel quale oggi non ci
riconosciamo più.
Altre realtà Europee hanno come obiettivi prioritari la salvaguardia della natura che si svolge con
scelte coraggiose fatte di rinunce a certi propositi di sviluppo ma anche di integrazione trovando
misure di mitigazione capaci di consentire uno sviluppo armonico del territorio. Ecco noi vorremmo
che Lucca facesse o avesse fatto questo dimostrando l’effettiva necessità di quegli interventi e
trovando il modo per agire eventualmente con il minor impatto possibile se non c’erano altre
strade, almeno consapevoli della specificità del luogo in cui si andava ad agire.
Ci saremmo aspettati che l’Amministrazione avesse agito nel rispetto di uno degli slogan che si
leggono nel sito del Processo Partecipato: “Un nuovo stile di governo: sobrietà, credibilità,
partecipazione”.
(Lab/Adnkronos)
29-APR-15 17:29
NNNN
ZCZC
ADN1080 7 ECO 0 ADN ECO NAZ
IMPRESE: COOP START UP PER AIUTARE GIOVANI A METTERSI IN PROPRIO (2) =
(Adnkronos/Labitalia) – Per tutti gli iscritti al bando è previsto
l’accesso a un programma di formazione per la costituzione di start up
cooperative mentre per i 30 gruppi che supereranno la prima selezione
delle idee è previsto un percorso finalizzato a trasformare l’idea
iniziale in un progetto d’impresa. Per i 5 gruppi che supereranno la
seconda selezione sui progetti imprenditoriali è previsto
l’accompagnamento alla costituzione in cooperativa.
Unicoop Tirreno ha stanziato per questo progetto la cifra di 100.000
euro intervenendo come business angel (investitori informali che
sostengono le imprese nascenti): i progetti imprenditoriali che si
classificheranno nelle prime 5 posizioni saranno accompagnati alla
costituzione in cooperativa e riceveranno fino a 10.000 euro di
contributo a fondo perduto da parte di Unicoop Tirreno e un contributo
forfettario a fondo perduto di 5.000 euro da parte di Coopfond per
l’avvio dell’attività.
Per i 5 progetti vincenti ci sarà, inoltre, la possibilità di accedere
a un finanziamento fino al 50% degli investimenti e fino a un massimo
di 150.000 euro non assistiti da garanzie. Si potrà accedere al
progetto tramite un bando di concorso aperto dal 1° maggio al 1°
luglio. Le candidature dovranno essere presentate online tramite la
piattaforma Coopstartup passando per www.e-coop.it/unicoop-tirreno.