Attiva in via del Crocifisso la nuova isola ecologica



Una nuova isola ecologica a scomparsa è stata inaugurata questa mattina (26 giugno) in via del Crocifisso: sale così a quota sette il numero delle strutture attive nel centro storico, dopo la recente apertura delle isole di via di Piaggia e Piazza Varanini, che si sono aggiunte alle quattro preesistenti. I lavori per la realizzazione della struttura di via del Crocifisso hanno subito dei ritardi a causa del ritrovamento di importanti reperti archeologici durante gli scavi, che hanno riportato alla luce un’antica necropoli ed alcune testimonianze dell’epoca romana. Al taglio del nastro, questa mattina, erano presenti l’assessore Francesco Raspini, il Presidente e il direttore di Sistema Ambiente, Matteo Romani e Roberto Paolini e il presidente della commissione consiliare lavori pubblici, Francesco Battistini.
La struttura ricalca quella delle altre due isole di recente installazione, presentando una buca profonda 2,30 metri di forma rettangolare (6,4 x 3,10 metri) che accoglie uno scatolare prefabbricato al cui interno sono collocati i quattro contenitori per la raccolta differenziata: organico, carta, multimateriale, indifferenziato. Entro la fine del mese di luglio è prevista l’installazione di telecamere di sicurezza nei pressi delle tre strutture, per dotarle di un sistema di videosorveglianza funzionante 24 ore al giorno, in linea con quanto avviene già per la quattro isole di precedente fabbricazione.
Il 2015 sarà l’anno dell’estensione del porta a porta all’intero territorio comunale, per cui verranno distribuiti a tutta la popolazione gli appositi bidoncini per raccogliere separatamente i rifiuti e un glossario in cui saranno elencati i materiali di scarto in ordine alfabetico e sarà specificata la collocazione di ciascuno, nell’ottica di un miglioramento della qualità dei rifiuti.
“Il progetto – ha spiegato Raspini – nasce dalla volontà di insegnare alla popolazione ad aiutarci in questo percorso di estensione del porta a porta, di tutela del decoro urbano e di miglioramento della qualità della raccolta differenziata, che si muove nell’interesse dell’intera collettività”.
Per portare a compimento il lotto di quattro isole iniziato a fine gennaio manca solo la realizzazione della struttura ecologica a scomparsa nella zona del mercato del Carmine, che entro fine anno farà salire ad 8 il numero delle strutture attive nel centro città.
A partire da ottobre solo i residenti del centro storico potranno aprire le isole con la lettura della tessera sanitaria che avverrà attraverso appositi dispositivi installati nelle vicinanze delle strutture di raccolta. Con l’inizio della prossima settimana cambieranno anche i ritmi dello svuotamento dei bidoni interrati: questi ultimi verranno infatti sostituiti con contenitori di dimensioni ridotte (1100 litri per l’umido e 1700 litri per gli altri materiali) e verranno svuotati da Sistema Ambiente più frequentemente. I cittadini potranno accedere al sistema di raccolta senza vincoli di orario nell’isola a loro più vicina.
I primi giorni di scavi si sono caratterizzati per importanti scoperte archeologiche, che hanno consentito di ricostruire uno spaccato inedito della storia di Lucca. In particolare, sono state rinvenute 15 sepolture facenti parte di una necropoli del VII-IX secolo, costruita nei pressi della residenza dei marchesi della Toscana e, più in profondità, sono emerse le fondamenta di un antico palazzo pubblico che potrebbe corrispondere alla Corte dei Duchi Longobardi, risalente al sesto secolo. Oltre i due metri di profondità sono state ritrovate testimonianze dell’insediamento di epoca romana, fra cui due strutture murarie e una canalizzazione, realizzate con liste di calcare bianco e giallo e una grande quantità di reperti ceramici, datati all’età augustea. Scavando ancora è emersa una preparazione in ghiaia a ciottoli risalente agli anni di costruzione della città, nel secondo secolo a.C. La documentazione è stata curata dalle archeologhe Elisabetta Abela e Maila Franceschini, sotto la direzione scientifica di Giulio Ciampoltrini della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana. I reperti sono stati preservati, spostando di qualche metro la costruzione dell’isola ecologica.
Jasmine Cinquini