Chiusura delle Poste, il consiglio regionale dice no

15 luglio 2015 | 12:29
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Chiusura delle Poste, il consiglio regionale dice no

E’ stata approvata all’unanimità questa mattina (15 luglio) dal consiglio regionale della Toscana una mozione contro il piano di ridimensionamento degli uffici postali e per scongiurare dunque la chiusura di 59 sportelli in tutta la Toscana, di cui 8 in provincia di Lucca: Mologno, Castelvecchio Pascoli, San Ginese, Lappato, Vorno, San Colombano, Valpromaro e Tereglio.

Su impulso della mozione la giunta regionale dovrà “proseguire ancora più incisivamente, attivandosi nelle opportune sedi istituzionali, nei confronti del Governo e di Posta italiane e coinvolgendo anche i parlamentari toscani, nell’azione di contrasto” al piano che prevede la chiusura di 59 uffici postali e la riduzione di orario in altri 37 uffici. È quanto chiede il dispositivo finale della mozione, primo firmatario Leonardo Marras (Pd) ma sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità. Il presidente dell’Assemblea regionale, Eugenio Giani, ha dichiarato che “per rendere più stringente il lavoro del Consiglio, nei prossimi giorni convocherò il direttore regionale di Poste Spa, per chiedere un impegno che possa scongiurare la chiusura degli uffici postali”.
Ad illustrare l’atto è stato il consigliere Marco Niccolai (Pd), che ha ricordato che Poste Spa “stanno riproponendo un piano di soppressione praticamente analogo a quello dei mesi scorsi, quando si prevedeva il taglio di 74 uffici”. Oggi, ha spiegato Niccolai, il nuovo piano “prevede la chiusura di 59 uffici, tutti dislocati in territori montani, agricoli o disagiati, producendo così, in molti casi, la soppressione dell’ultimo presidio di tipo pubblico in quelle zone della Toscana e provocando disagi nella popolazione, soprattutto per gli anziani”. Il piano prevede inoltre la riduzione di orario per altri 37 uffici postali.
Annunciando il voto favorevole del gruppo Sì Toscana, Tommaso Fattori ha sottolineato che “Poste Spa, procedendo allo svuotamento della presenza pubblica in parti diagiate del territorio per inseguire solo la logica del profitto, procede a rendere sempre più periferici quei territori che già lo sono per collocazione geografica”.
Per Stefano Mugnai (Forza Italia) “è positivo che il Consiglio regionale, come sottolineato dal presidente Giani, assuma su di sé un’iniziativa forte su questa vicenda. La giunta, però, deve continuare a svolgere il suo ruolo ed è utile che venga a riferire in aula quanto ha fatto finora”.
“Noi abbiamo accolto con favore la mozione contro i tagli agli uffici postali, perché era un argomento sul quale anche noi stavamo lavorando”, ha sottolineato Elisa Montemagni (Lega Nord) che ha definito l’eventuale chiusura degli uffici come “un’emergenza sociale per molti territori”.
“Sarebbe l’ora – è il commento del consigliere regionale del Pd, Stefano Baccelli – che Poste Spa capisse che quello postale è un servizio pubblico essenziale che deve essere garantito proprio nelle aree più marginali, montane o rurali che siano, e non un mero business che si preoccupa esclusivamente degli indici di redditività”.