Nuovo ospedale, comitati scrivono al sindaco: “Costi lievitati e meno servizi, Tambellini risponda a domande inevase in Consiglio”

10 agosto 2015 | 17:22
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Nuovo ospedale, comitati scrivono al sindaco: “Costi lievitati e meno servizi, Tambellini risponda a domande inevase in Consiglio”

Sanità, si rinfiamma la polemiica. Con una lettera aperta al sindaco Alessandro Tambellini, ai sindaci del territorio della Asl 2, al commissario di area vasta e anche a Procura della Repubblica e Corte dei Conti. Inviata dalla Rete dei comitati della sanità lucchese, aderente al coordinamento toscano per il diritto alla salute e al comitato Lucca Est-Sergio Ghiselli.
Gli strali sono alle mancate risposte del sindaco, secondo i comitati, agli interventi nel consiglio dello scorso luglio ai consiglieri Angelini, Giorgi, Bianchi e Lenzi.

“Come si spiega – è la prima domanda che resta inevasa secondo gli scriventi – la lievitazione del costo totale del nuovo ospedale da 84,7 milioni di euro stimato nell’accordo di programma agli attuali 159,3 riportati nella delibera dl 451/12 e successivamente a oltre 164 milioni? Nelle linee guida per la costruzione dei nuovi ospedali il costo di 84 milioni veniva “riferito ad un nuovo ospedale con arredamento fisso di primo impianto, comprensivo del costo di acquisizione dell’area strettamente necessaria alla realizzazione del nuovo ospedale”. Nella delibera del direttore generale citata invece gli oneri per espropriazione vengono aggiunti a parte per un totale di circa 4 milioni. Con una serie di oneri aggiuntivi non previsti nell’accordo di programma la somma totale viene prima portata da 84 a 95 milioni, poi per ulteriori “oneri di progettazione”, “oneri su project financing”, Iva ecc. vengono riconosciuti al concessionario Astaldi altri 28,4 milioni. “Altre spese” varie comportano ben 57 milioni, in modo da raggiungere la cifra totale di 129,2 milioni. Ma la cosa non si ferma qui, l’acquisto di attrezzature elettromedicali assomma ancora 18 milioni, e gli arredi (compreso quelli dei bagni) aggiungono altri 8,5 milioni: ma non dovevano essere compresi nell’arredo di primo impianto? Arriviamo così a 159,2 milioni, che per una “variante in corso d’opera” successiva alla delibera del direttore generale citata conclude il conto con circa 164 milioni di euro. Ma tutte queste spese aggiuntive, trattandosi di opera pubblica, a norma del codice degli appalti avrebbero dovuto essere preventivate e dichiarate nell’accordo di programma e non oggetto di trattativa privata fra Regione, Asl 2 e costruttore. E’ da notare che nel costo preventivato del Sab Luca era compresa anche la costruzione di un parcheggio interrato e dell’eliporto, entrambe mai realizzate. A dire poco, la procedura seguita nel raddoppiare il costo del San Luca ci sembra un modo assai discutibile per deviare all’edilizia privata denaro destinato alla sanità lucchese”.
“Stupefacenti sono poi – prosegue la norma – alcuni fatti riguardanti la progettazione e realizzazione del nuovo ospedale. La Asl 2 avrebbe richiesto al costruttore la progettazione di un parcheggio sotterraneo, pur sapendo che l’area su cui è stato costruito il San Luca non lo permetteva per motivi idrogeologici; per questa ragione il costruttore ha ora avanzato una richiesta di pagamento degli oneri di progettazione per 580,225 euro con nota apposta al Verbale di validazione del progetto definitivo del nuovo ospedale di Lucca di cui all’allegato 2 alla delibera Asl 451/2012 (p. 55). Non è stato possibile realizzare nemmeno l’eliporto, previsto come componente essenziale del progetto, a causa della eccessiva vicinanza delle abitazioni civili. Infine la viabilità complementare al nuovo ospedale è in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico vigente, come rilevato da Legambiente Lucca e comunicato al Comune di Lucca per Pec in data 24 giugno 2015”.
“La seconda domanda a lei rivolta dai consiglieri riguardava il costo e le prestazioni fornite per l’accordo di project financing. Nella risposta della Asl 2 “a richiesta di consiglio comunale ex articolo 39, comma 2 del decreto legislativo 267/2000 su problema della gestione economica e finanziaria dell’ospedale”, pervenuta al protocollo del Comune di Lucca in data 7 luglio 2015, vengono forniti dati globali sui quattro ospedali di Prato, Pistoia, Lucca e Massa, che hanno come riferimento il documento redatto in data 25 gennaio 2012 dall’autorità di vigilanza dei contratti pubblici. Ci aspettavamo invece un documento aggiornato al giugno 2015 e molto più dettagliato sulle voci di spesa del San Luca”.
“Di certo sappiamo che il privato ha messo nel progetto 50 milioni per ottenerne oltre 300 dai servizi in concessione/appalto per oltre 19 anni, il cui inizio scatterà solo con l’apertura dell’ospedale di Massa (2016) . Nel documento si parla di servizi “a canone fisso”, cioè “in misura indipendente dall’occupazione dell’ospedale” (manutenzione opere civili, impianti tecnologici, pulizie, trasportato automatizzato, gestione del verde) che a Campo di Marte costavano 4,8 milioni di euro e ora costano 6,6 milioni di euro, e servizi “a canone variabile” che sono corrisposti in funzione delle prestazioni erogate (lavanderia, ristorazione malati, mensa personale, sterilizzazione, sale operatorie, rifiuti ecc.) che in totale a Campo di Marte costavano 4,1 milioni di euro e al San Luca con un numero minore di degenti e più breve durata di ricovero costano 7,6 milioni di euro. Da notare che pur essendo a “canone variabile”, il concedente (Asl 2) “assicura il raggiungimento del livello minimo di prestazioni esposto nel capitolato di gestione e nelle note esplicative allegate al piano economico finanziario”. In parole povere, anche se l’ospedale è sottoutilizzato rispetto alla sua capacità (invece dei 410 posti letto dichiarati nell’accordo di programma è stato aperto con 335 posti letto, ovvero 75 posti in meno) e le sale operatorie sono in parte chiuse (di 11 sale solo 8 sono operative), la Asl deve comunque pagare il prezzo minimo convenuto. Ma quanto è questo prezzo minimo? A noi non è dato saperlo, perché la nostra rete di comitati ha ripetutamente chiesto l’accesso agli atti sulla convenzione di project financing, ma questo ci è stato negato con la motivazione che esistono dei “controinteressati”: la Asl tutela cioè gli interessi del privato costruttore con cui ha fatto accordi e non quello dei cittadini che a diritto chiedono di essere informati a norma della legge regionale toscana 40/2009 che garantisce l’accesso agli atti amministrativi senza obbligo di motivazione”.
“In sintesi, nel raffronto fra vecchia gestione (Campo di Marte con appalti diversificati) – chiudono i comitati – e nuova gestione (San Luca con appalti in project financing) le spese sono aumentate di circa 5,3 milioni di euro l’anno (vedi delibera del direttore generale 451/2012), che nel ventennio si traducono in 106 milioni di euro. Che ne dice sindaco, lei che ha sempre affermato che il nuovo ospedale era “un’opportunità da non lasciarsi scappare”, il San Luca è stato un buon investimento per la sanità e le tasche dei contribuenti lucchesi, che tradizionalmente sono dipinti come oculati amministratori delle proprie finanze? Oltre al danno sanitario rappresentato da una riduzione dei posti-letto e della durata della degenza, e in particolare dall’insufficienza di posti-letto per fase post-acuta e riabilitazione, si aggiunge la beffa dei maggiori costi da sostenere. I dirigenti della Asl sono dipendenti a contratto di diritto privato, nominati dalla Regione per gestire la sanità in termini di budget e non necessariamente in considerazione dei nostri interessi sanitari, ambientali e finanziari. Ma lei, sindaco e presidente della conferenza di sindaci, ha il potere e il dovere di vigilare sugli interessi della comunità che le ha affidato questo mandato e di far sì che tutti i dati sui costi del nuovo ospedale vengano ufficializzati sul sito della Asl 2 al fine di garantire la massima trasparenza. Non ci risulta che lei attualmente lo stia facendo”.